Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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BACCIO MARTELLI Di Firenze. Cavaliere di Santo Stefano.
+ 1564
Anno, mese | Stato, in proprio | Avversario | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1530 | Firenze | Impero | Combatte alla difesa di Firenze. Con la caduta della città ripara in Francia. |
1533/37 | Viene confinato dal duca di Firenze Alessandro dei Medici. L’anno successivo sarà dichiarato ribelle. Nella primavera del 1537 lascia Bologna per affiancare Piero Strozzi e gli altri fuoriusciti fiorentini in una spedizione ai danni del duca di Firenze Cosimo dei Medici, terminata con la sconfitta di Montemurlo. | ||
1544 | |||
Inverno | Francia | Impero | Sverna a Tolone (Toulon) con la flotta turca di Barbarossa. |
1554 | Francia | Impero | Naviga con Leone Strozzi che gli affida il comando di una galea. Collabora con tale capitano in tutte le sue campagne; alla sua morte è nominato ammiraglio di Francia dal re Enrico II. Combatte gli imperiali in Corsica ed in Toscana alla guerra di Siena. |
1555 | |||
Giu. | Allorché Piero Strozzi decide di abbandonare la difesa di Porto Ercole perché non è più possibile difendere la località dagli attacchi portati da Gian Giacomo dei Medici e da Chiappino Vitelli imbarca quest’ultimo con Flaminio Orsini sulla sua galea e fa vela per Civitavecchia. Elude facilmente la sorveglianza predisposta dalle galee di Andrea Doria e di Marco Centurione. | ||
1557 | Rientra a Firenze a seguito della pace di Cateau-Cambrésis. | ||
1561 | |||
……… | Firenze | Ottiene da Cosimo dei Medici il comando delle galee del ducato di Firenze (4 galee, di cui 2 di sua proprietà). Scorta da Livorno in Spagna Francesco dei Medici, figlio di Cosimo. | |
Maggio | Firenze | Impero ottomano | Salpa da Livorno, si collega con 2 galee di Marco Centurione e sbarca Francesco dei Medici nel golfo di Rosas. Rientra a Livorno. |
1562 | |||
Maggio giugno | Firenze | Corsari barbareschi | E’ nominato luogotenente di Giulio dei Medici, ammiraglio dell’ordine dei cavalieri di Santo Stefano. Lascia Livorno a fine mese; a bordo della squadra vi sono 200 soldati. Viene spedito all’impresa di Orano (Oran), città assediata da Dragut; vi giunge troppo tardi. Si reca a Palma, accompagna Giulio dei Medici a Madrid mentre la squadra toscana si ferma a Barcellona. Durante la sua assenza la “Lupa” è assalita davanti al porto di Los Alfaques da 2 galeotte barbaresche guidate da Mehemet Celebi. L’equipaggio, impauritosi, si getta a nuoto e tenta di raggiungere la costa spagnola. Solo pochi soldati resistono e vengono uccisi con il comandante Francesco Rustici. Giulio dei Medici e Baccio Martelli non si avventurano a ritornare a Livorno con a bordo l’erede al granducato Francesco e 3 sole galee; attendono l’arrivo a Barcellona di 5 galee dell’ordine gerosolomitano per fare rientro in Toscana con una scorta più efficace. |
Luglio | Salpa da Livorno per scorrere in Levante con 4 galee. | ||
Agosto Novembre | Firenze | Impero ottomano | Ai primi del mese giunge a Messina. Si rifornisce di vettovaglie; riprende il mare; si impossessa di una nave di Alessandria (Al Iskandariyah) carica di prede e di bandiere etiopiche con i quali i turchi sono in guerra. A bordo vi sono anche una grande croce predata nelle chiese copte ed una filza di nasi di etiopi uccisi, inviati al sultano da un capitano turco in segno della vittoria ottenuta. Baccio Martelli sbarca sulle coste della Caramania (Karaman); scorre poi lungo le coste africane finché a corto di viveri decide di rientrare in Toscana. Incontra la squadra maltese (7 galee), condotta da Vincenzo Gonzaga, a Capo Lupo. Rifornito di biscotto dagli alleati si unisce con costoro per dare la caccia a 4 galee della guardia di Rodi (Rodhos). Insieme si dirigono verso Castelrosso (Megisti). Baccio Martelli naviga lungo le coste dell’Anatolia (Anadolu); a Porto Caracollo alcuni pescatori di spugne (nella realtà spie greche) gli fanno conoscere ad arte che le 4 galee rodiote sono già ritornate alla loro base. Si presenta pertanto da solo nelle acque di Rodi per provocare gli avversari ed attirarli in un punto in cui si trovano i cavalieri dell’ordine gerosolomitano; altri greci lo informano di quanto sia errata l’informazione ricevuta. Raggiunge Scarpanto (Karpathos); si avvicina la stagione cattiva. Di comune accordo i due capitani toscano e maltese ritornano indietro, navigano lungo la costa settentrionale dell’isola di Candia (Kriti) e di Sitia sempre senza riscontrare tracce degli avversari. Si tengono al largo per timore dei veneziani; piegano verso la Morea e l’Albania ed ai primi di novembre si separano a Corfù (Kerkira) dopo essersi divisi il modesto bottino, un vascello turco carico d’uva passa di 16 banchi. |
1564 | Muore. |
CITAZIONI
-“Marinaio illustre allievo di Leone Strozzi.” Giorgetti
-“Combatté i corsari, riportando fama di buon comandante.” Argegni