Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

A - B - C - D - E - F - G - H - I - J - K - M - N - O - P - Q - R - S - T - U - V - W - Y - Z

 

Cerca nel sito:

 

ACCOSTARE Far volgere la prua della nave a destra (dritta) o a sinistra (manca).

AGA’ Voce turca, sta per superiore. Capo di milizie. L’agà è il capo della milizia ed il soldato più anziano.

AGUZZINI Agli ordini del comito, sono coloro che sono incaricati della sorveglianza degli schiavi. Hanno il compito di incitarli durante la voga.

ALARE Tirare un cavo o una manovra.

ALIMENTAZIONE I bastimenti sono dotati in genere di una riserva d’acqua e di vino pari a due mesi; sia dell’uno che dell’altro genere, è distribuita una razione giornaliera di tre/quarti di litro. Nei porti si distribuisce carne fresca, in navigazione carne salata, pesce secco, biscotto e legumi.

ALBERO Grosso e lungo fusto, per lo più d’abete, che si mette dritto sulle navi per sostenerne le verghe e le vele. Si distingue, fra gli altri, l’albero maestro (il maggiore di ogni bastimento, sia latino che quadro, posto verticalmente vicino al centro) e l’albero di trinchetto (il secondo albero quanto a grandezza, ed il più vicino alla prua di ogni nave che abbia più di un albero).

ALLA CAPPA mettere la prua al vento e ridurre la velatura, orientandola in modo da non far avanzare la nave.

ALLA FONDA Dicesi di nave ormeggiata all’ancora o ad una boa, lontano dalla riva.

AMMIRAGLIO Titolo e grado di ufficiale generale nella marineria, che per ufficio può comandare tutta la flotta. Deriva dall’arabo Al-Emil. Secondo gli statuti veneziani, ammiraglio è invece il titolo del primo nostromo della flotta, del porto o dell’arsenale.

ANTENNA Asta d’abete lunga fino a quaranta metri che, messa trasversalmente all’albero con la punta più bassa verso la prua, serve a reggere la vela latina. Non si deve confondere con il pennone.

A POPPAVIA In direzione della poppa.

A PRORAVIA In direzione della prua.

A RIVA Sopra la coperta, sull’alberatura.

ARMAMENTO DI UNA NAVE La distinzione tra pirati e corsari è abbastanza vaga. Le navi mercantili sono sempre armate a scopo difensivo, il che spesso consente loro di trasformarsi da prede in predatrici. Secondo un’ordinanza del 1354 del re d’Aragona Pietro il Cerimonioso, le galee grosse devono avere in dotazione 1000 verrettoni, 6000 frecce, 120 scudi, 120 corazze complete, 500 lance ed ancora altri tipi di armi offensive e difensive. Su una cocca armata a Barcellona nel 1331 per combattere i genovesi, si trovano 3166 verrettoni, 357 lance larghe, 40 lance manesche, 16 rampini, 300 balestre, 68 scudi, 106 elmi, 107 corazze complete, 7520 frecce, un trabucco per scagliare pietre.

ARMARE L’attività volta a fornire e mettere a bordo tutte le armi da guerra, i pezzi d’artiglieria, le altre armi da fuoco quali gli archibugi ed i moschetti, le armi da getto quali archi e balestre, le armi bianche (lance, scuri, pugnali, spade), le munizioni, l’attrezzistica di complemento. Può anche significare la messa a punta degli alberi, delle antenne, dei pennoni, delle vele, delle gomene, delle ancore, del vettovagliamento e del carico di tutte le pertinenze della nave. Il termine vale anche per l’equipaggio, vale a dire la messa a bordo delle persone necessarie per il governo, la navigazione ed il combattimento.

ARMATA Insieme di navi da guerra, flotta. Deve essere formata da un numero determinato di bastimenti di linea, secondo le regole della tattica e le ordinanze di ogni stato. Ogni armata deve avere tre squadre; ciascuna squadra è composta di tre divisioni, più una di riserva.

ARMATORE Colui che finanzia l’attività della guerra di corsa o di una nave da traffico. L’entità del denaro impegnato in una nave (dipendente dal suo tonnellaggio, dal numero dei membri dell’equipaggio e dalla lunghezza dei viaggi) impedisce quasi l’esistenza di un solo proprietario. Da ciò il ricorso a diverse forme di associazione o alla vendita di quote, dette carati. Ciascun bastimento armato è diviso in 24 carati, per cui ogni armatore possiede alcune quote di numero molto variabile, secondo i rischi che si vuole prendere. La proprietà di una o più navi è suddivisa tra esponenti della borghesia, della nobiltà, a volte tra i membri di una stessa famiglia.

ARREMBAGGIO E’ la fase successiva al bombardamento o allo speronamento. Accostata la propria nave a quella nemica e bloccatala con ganci e rampini, pirati e corsari saltano sul ponte di questa per uccidere coloro che fanno resistenza o costringerne gli occupanti alla resa.

ARSENALE Luogo dove si fabbricano le navi ed ogni strumento di guerra navale. I veneziani hanno fino dal 1104, primi in Europa, il loro arsenale, più volte ingrandito secondo i bisogni ed il progresso dell’arte della costruzione. Qui vengono allestite le galee e sono fabbricati i grossi cordami per l’uso di bordo. L’arsenale di Venezia decade con il tempo, anche per l’impossibilità di fare passare per il canale di Malamocco i vascelli più pesanti.

ARTIGLIERIE Prendono diversi nomi: cannoni, mezzi cannoni, colubrine, sagri, petrieri ecc. Sono collocate le maggiori a prua ed a poppa; poi sui fianchi, tra i banchi. Il pezzo può essere di ferro o di bronzo; è caricato con polvere di grana diversa, a seconda delle sue dimensioni e delle palle utilizzate (ferro o pietra); è fisso sul suo affusto. E’ dato fuoco alle artiglierie solo quando, dopo un movimento adeguato della nave, esse si trovano in direzione del bersaglio. Tocca perciò al capitano di manovrrare in modo da poterle volgere contro il nemico. Solo in epoca tarda saranno usate nelle galee le fiancate, vale a dire lo sparo contemporaneo di tutti i pezzi collocati sul fianco.

ASSENTO Contratto di mutuo consenso stipulato tra uno stato ed un armatore privato, con il quale quest’ultimo si obbliga di mantenere in ordine delle navi militari nel numero e nel modo che si è patteggiato, dietro il compenso di una somma prefissata. Si distingue dal noleggio, perché il contratto non riguarda la locazione temporale di un bene, ma un servizio militare per un periodo limitato (generalmente tre anni); dall’appalto, perché il contraente privato, invece di pagatore, risulta pagato; dalla condotta, perché l’assentista, sovente, non è il comandante delle navi.

 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here