Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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GADDALI/KAID ALI Ebreo convertito all’Islam.
+ 1530 ca.
Anno, mese | Stato, in proprio | Avversario | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
………………… | In proprio |
Cresce alla scuola di Curtogoli; la sua base operativa si trova a Biserta (Banzart). |
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1518 | |||
Estate | In proprio |
Desola le coste della Sardegna, della Corsica, della Liguria e della Spagna. |
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Settembre | In proprio | Chiesa |
Il comandante della squadra pontificia Paolo Vettori avvista 2 fuste della flottiglia di Gaddali e si getta al loro inseguimento, seguito a distanza da un’altra galea e da 2 brigantini. Il corsaro, che si è appostato in precedenza in imboscata, esce all’improvviso dal canale di Piombino con altre 10 fuste, circonda l’ammiraglia nemica con le sue navi e la sottomette con facilità. Paolo Vettori, ferito, viene condotto prigioniero a Biserta ed è qui fatto curare delle molte ferite; nel marzo successivo sarà riscattato a Tunisi per 6000 ducati da alcuni mercanti veneziani per conto del pontefice Leone X. |
Ottobre | In proprio | Spagna | Gaddali cattura nelle acque liguri un galeone catalano. |
1519 | |||
Primavera | In proprio | Francia |
Riprende il mare a bordo della galea pontificia (divenuta ormai la sua capitana) e 9 fuste. Scorre nell’alto Tirreno. A fine aprile Andrea Doria, che comanda 4 galee sforzate, vale a dire fornite di rematori in soprannumero, ed altre 2 galee con al remo i buonavoglia, lo impegna in un duro scontro nei pressi dell’isola di Pianosa. Gaddali ordina l’arrembaggio della capitana nemica che si trova, ad un certo momento, circondata da 5 fuste; 3 sue fuste, inoltre, assalgono la padrona della squadra francese. Arrivano dopo poco tempo 2 galee sforzate condotte da Filippino Doria ed altre 2 con alla voga i buonavoglia: si capovolge l’esito del combattimento. Gaddali viene battuto al termine di una battaglia in cui muoiono molti uomini del Doria e 500 corsari. Solo 3 fuste sfuggono alla cattura; la capitana pontificia, già di Paolo Vettori, è recuperata e ritornerà a battere la bandiera pontificia. |
1530 |
Fatto prigioniero, Gaddali è incarcerato; viene messo alla catena nel sotterraneo della fortezza dell’isola di Pianosa e non sarà mai riscattato. Rimarrà in carcere vari anni e finirà di morire per la rabbia. |
CITAZIONI
-“La sua figura era ormai nota: magro, nervoso, di colore olivastro, gli occhi neri tinti di sangue, le labbra dure e taglienti, pareva l’incarnazione di un demonio. Si sapeva, inoltre, che provava un particolare piacere nell’evirare i giovanetti cristiani catturati, per farne degli eunuchi al servizio dell’imperatore turco o del governatore di Tunisi.” Panetta