Fregoso Paolo

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Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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PAOLO FREGOSO Di Genova. Corsaro. Doge. Arcivescovo di Genova e cardinale.

  • 1430 – 1498 (marzo)
Anno, mese Stato, in proprio Avversario Azioni intraprese ed altri fatti salienti
1453
Agosto Liguria A metà mese è consacrato arcivescovo di Genova con bolla del papa Callisto III
1459 Alla morte del fratello Piero diviene il capo riconosciuto del partito dei Fregoso.
1461
Marzo Fregoso Francia

Si accorda con Francesco Sforza e gli Adorno allo scopo di sollevare Genova ai danni dei francesi che dominano la località.  Entra in città alla testa di molti contadini assieme con Prospero Adorno. Favorisce l’ascesa al dogato di quest’ultimo a metà mese. Il duca di Milano Francesco Sforza invia 1000 uomini con i quali Paolo Fregoso inizia ad assediare il Castelletto.

Maggio/giugno Piemonte Lombardia e Liguria A seguito della ripresa delle lotte intestine tra Fregoso ed Adorno, l’arcivescovo lascia Genova per riparare a Novi Ligure. Lo seguono 4 membri della famiglia Doria e 3 Spinola. E’ convocato a Milano da Francesco  Sforza con cui si incontra lo stesso mese. Può rientrare in breve tempo a Genova previa riconciliazione con l’Adorno. A giugno, ricevuti 600 ducati, si porta a Savona per combattere i francesi presenti in tale località.
Luglio Milano Francia

Genova è minacciata dalle milizie angioine di Renato d’Angiò. Paolo Fregoso ha l’incarico di sorvegliare il tratto di mura che va dal Castellazzo al monastero di San Benigno. Controlla tutte le vie che conducono al Castelletto ove sono assediati gli avversari. Si porta quindi a Cornigliano dove sono fermi i francesi con Prospero Adorno e Marco Pio: i genovesi non hanno il coraggio di affrontare gli avversari e rientrano frettolosamente in città. I nemici occupano senza problemi il monastero di San Benigno ed i monti sovrastanti Genova. Vi è uno sbarco di truppe a Sampierdarena. Paolo Fregoso prende parte alla battaglia dove si distinguono i condottieri sforzeschi Carlo Cademosto, Niccolò Albanese e Giorgio della Tarchetta. Con la vittoria (2500 morti tra gli avversari) tallona i francesi che abbandonano il Castelletto per  ritirarsi a Savona; si ferma a Pontedecimo; rientra subito in Genova sebbene gli venga ordinato il contrario dal doge. Bartolomeo Doria irrompe, a sua volta, nel porto con 2 galee e congiunge i suoi equipaggi ai seguaci del Fregoso. Prospero Adorno è costretto a fuggire da Genova a seguito di un nuovo scontro; ripara a Milano. Paolo Fregoso fa eleggere al dogato prima un suo congiunto Spinetta; alla rinuncia di quest’ultimo subentra dopo pochi giorni un altro congiunto, Ludovico Fregoso.

1462
Maggio In proprio Genova

Sorgono nuovi tumulti in Genova ai danni di Ludovico Fregoso. Paolo Fregoso raccoglie nell’arcivescovado 500 suoi partigiani mentre il congiunto si rinchiude nel Castelletto. Lascia la città via mare con il fratello Pandolfo; punta su Portofino con 3 galee. Si collega con Obietto Fieschi ed approda alla foce del Bisagno. Rientra nottetempo in città con i suoi aderenti; assedia gli avversari nel Castelletto ed in San Francesco; si fa nominare doge e difensore del popolo. A fine mese si impadronisce della Porta degli Archi. Per procurarsi del denaro si impossessa di 2 navi, una carica di mercanzie provenienti dalla Spagna ed un’altra, sempre mercantile, pronta a salpare dalla Liguria. Trascorrono pochi giorni; vi è un raduno degli abitanti nella chiesa di Santa Maria delle Vigne che provoca la sua rinuncia al dogato. Abbandona Genova con Obietto Fieschi; anche Spinetta e Ludovico Fregoso si sono accordati ai suoi danni. Paolo Fregoso ritorna alla guerra di corsa.

Giugno

Si impadronisce nel porto di Genova di una nave appartenente a Giuliano Gattilusio: il danno è stimato attorno ai 25000 ducati.

Luglio/settembre
Si rappacifica con Ludovico Fregoso per meglio contrastare le minacce angioine su Genova. Continuano, tuttavia, le lotte tra i loro seguaci.
Ottobre
Viene intercettato davanti a Genova con 2 galee dall’ammiraglio aragonese Bernardo Villamarina alla testa di 6 galee e di una fusta. E’ inseguito fino a Monaco dove riesce a salvarsi. I Grimaldi requisiscono le sue 2 navi e rispediscono gli equipaggi a Genova.
Dicembre
Suoi fautori assalgono il palazzo ducale e gettano in catene il cugino Ludovico Fregoso; trascinano quest’ultimo prigioniero nel monastero di San Francesco,  nei pressi del Castelletto alzano un patibolo e minacciano di impiccarlo nel caso in cui il presidio non si arrenda. Paolo Fregoso convoca immediatamente il consiglio e si fa eleggere doge. Il papa Pio II lo conferma in tale carica. Mette in atto una strategia di pacificazione delle fazioni cittadine; in particolare cerca di recuperare la solidarietà degli Adorno, avversari tradizionali dei Fregoso in nome del comune orientamento filopopolare. Il progetto, anche se apparentemente appoggiato dal duca di Milano, fallisce per l’opposizione dei grandi mercanti e finanzieri genovesi riuniti attorno al Banco di San Giorgio.
1463
……………………….
Accoglie il pirata Giuliano Gattilusio con la massima cordialità, allorché costui si presenta nelle acque liguri con una nave carica di  sale. Lo invita a non sbarcare la merce nel suo abituale porto di Savona, ma in quello di Voltri molto più vicino al capoluogo.
Aprile Genova Fuoriusciti
Il giorno di Pasqua respinge un attacco portato a Genova, alla porta delle Vacche, dai fuoriusciti, coadiuvati dai francesi e da Giovanni del Carretto, con l’ausilio di 4 galee e di 2 fuste. Nel corso del combattimento sono catturati alcuni partigiani del marchese Giovanni del Carretto e di Carlino Adorno. L’arcivescovo risparmia la vita a quest’ultimo (rinchiuso peraltro nel Castelletto) per ingraziarsi il fratello Prospero. Dei prigionieri ne sono impiccati 6.
Dicembre Genova Milano
I violenti scontri delle fazioni finiscono per favorire i disegni del duca di Milano Francesco Sforza di farsi signore di Genova. Con l’investitura della città a quest’ultimo da parte del re di Francia Luigi XI Paolo Fregoso diviene il principale oppositore del dominio sforzesco a Genova. Si allea con Obbietto Fieschi. Compaiono davanti al porto della città alcune galee francesi che ne bloccano il vettovagliamento via mare.
1464
Febbraio
Si rafforza in Genova. Arma 4 grosse navi. Invia truppe nella Riviera di Levante per recuperare Savona conquistata dagli sforzeschi. Con le sue galee affianca Giuliano Gattilusio (altre 2 galee) nel depredare le coste della Riviera di Levante.
Marzo Si impadronisce di Portofino ad opera di Martino Fregoso.
Aprile

Salpa da Genova con 3 galee (è stato costretto ad affondare la quarta nave perché inservibile) e si dirige verso Piombino, Porto Pisano e Portovenere contando sull’aiuto di Jacopo d’Appiano marito della nipote Battistina Fregoso. Cerca anche nuove imbarcazioni e truppe per ritornare a Genova e continuare le ostilità contro gli sforzeschi. Pregato dallo Sforza Cosimo dei Medici interviene su Jacopo d’Appiano affinché non fornisca vettovaglie all’arcivescovo. Paolo Fregoso si trova in mare allorché gli avversari entrano in Genova ed assediano il fratello Pandolfo nel Castelletto con 500 fanti. Dispone di 500 uomini armati.  Ammalatosi, si ferma a Piombino con 2 galee; invia la terza, con il migliore equipaggio, all’inseguimento verso Talamone di una nave veneziana carica di frumento. Di seguito sposta la sua base logistica in Corsica.

Maggio/agosto In proprio Milano

Cattura tutte le navi che trasportano frumento a Genova; conduce la guerra al capoluogo con frequenti sbarchi. Con la caduta del Castelletto naviga nella Riviera di Ponente; nel porto di Villafranca (Villefranche), presso Nizza (Nice), assale con impeto per un intero giorno molte navi genovesi. Questi ultimi incaricano Francesco Spinola (4 navi) di dargli la caccia.   E’ sorpreso nel porto di Villafranca. Si dà alla fuga. Si rifugia inizialmente in Corsica.  Scacciato da Francesco Spinola anche da tali litorali (4 galee),  prende il mare verso la Sardegna, Tunisi e le acque siciliane sempre alla ricerca di imbarcazioni genovesi. Cattura una nave genovese ed alcuni navigli barbareschi. Nel frattempo (luglio) accetta di passare per 8000 ducati al soldo del viceré di Sicilia Bernardo di Requesens che governa l’isola per conto del re Giovanni d’Aragona. Non è in grado di mantenere l’impegno anche perché Francesco Sforza ha fatto armare 4 grosse navi affinché queste si pongano alla sua caccia sempre agli ordini dello Spinola. L’ammiraglio genovese si imbatte nella flottiglia dell’arcivescovo alle bocche di Bonifacio: Paolo Fregoso preferisce non combattere, abbandona gli scafi e si mette in salvo con una sola fusta. Si dirige verso Piombino;  abbandona presto anche tale imbarcazione che cade anch’essa con le altre in potere dei suoi avversari. Tutte le navi conquistate sono condotte a Genova. Paolo Fregoso si trattiene i 4000 ducati ricevuti in anticipo da Bernardo di Requesens.

Novembre
Si reca a Venezia. Gli è dato il permesso dalle autorità di soggiornare senza problemi a Padova. Gli è pure concessa, di nascosto, una provvigione.
 1467
 Marzo  Fuoriusciti  Genova E’ segnalato in Lunigiana ad arruolare fanti del luogo.
……………………….
Trova un’intesa con il nuovo duca di Milano Galeazzo Maria Sforza; si impegna a non rientrare in Genova. Si ritira in esilio a Mantova, ospite di Benedetto Cavriani, in cambio di una pensione annua di 2000 ducati (a carico degli sforzeschi) ed il permesso di esercitare le giurisdizioni connesse alla dignità arcivescovile di Genova.
1476/1478 A fine dicembre 1476 viene ucciso a Milano il duca Galeazzo Maria Sforza. Sorgono tumulti a Genova che sfociano con la fuga dalla città del governatore Giovanni Pallavicini. Si schiera con Giovanni Battista Guarco ed altri membri della sua  famiglia con i quali  tenta invano di impadronirsi del Castelletto. Intervengono gli sforzeschi con Roberto da San Severino, Gian Giacomo da Trivulzio, Giovanni Pallavicini e Donato del Conte. Si porta al monastero di San Benigno;  con Obbietto Fieschi occupa la bastia del Castellaccio, nei pressi del Castelletto, al fine di bloccare il passo agli avversari. Gli sforzeschi con Prospero Adorno riescono a prestare soccorso ai difensori del Castelletto. Il Fregoso è sconfitto; fugge a Quarto (Quarto dei Mille); assalito da Carlo Adorno, riesce ancora a sfuggire alla cattura a bordo di una fusta verso  Piombino. Si dà alla pirateria lanciandosi in una serie d’azioni ai danni dei suoi concittadini. A maggio tratta la resa con i ducali. Chiede di potere continuare a godere dei propri benefici ecclesiastici e di potersi recare alla corte papale a Roma. E’ accettata la prima richiesta; non la seconda perché nella capitale pontificia vi è già un altro fuoriuscito, Obietto Fieschi. Prende la strada dell’esilio, mentre Prospero Adorno è eletto governatore di Genova per conto dei duchi di Milano. Nell’ottobre  1478 si ritira nel parmense nell’abbazia cistercense di Fontenuova di cui è abate commendatario dal 1470.
1480
Maggio Il papa Sisto IV lo nomina cardinale con il titolo di Sant’Anastasia, che anni dopo (1490) muterà con quello di San Sisto. I genovesi gli fanno dono di un bacile d’oro.
1481 Chiesa Impero ottomano

Ha il comando di 24 galee (di cui 21 armate a Genova e 3 ad Ancona) per contrastare i turchi che stanno minacciando Rodi, sede dell’ordine gerosolomitano. La flotta entra nel Tevere e si ferma a Roma a San Paolo fuori le Mura per essere benedetta dal pontefice. Naviga nelle acque pugliesi e coopera con gli aragonesi (nel periodo luglio-settembre) al recupero di Otranto. Rientra a Civitavecchia a causa della scarsità di bottino offertogli.

1483
Novembre

Doge di Genova è il nipote Battista. Con il capitano della piazza Agostino Fregoso ed alcuni uomini della sua fazione, tra i quali si annovera Lazzaro Doria, congiura ai danni del nipote divenuto, a suo modo di vedere, troppo superbo. Lo trattiene prigioniero nel palazzo arcivescovile in occasione di una visita del congiunto; dietro la minaccia di farlo uccidere lo obbliga a consegnargli i contrassegni delle fortezze da lui detenute. A fine mese Paolo Fregoso viene eletto nuovamente doge. Segue  da parte sua nella città un periodo di buon governo. Istituisce la festa del Precetto della Decollazione di San Giovanni Battista; viene promulgata una serie di leggi suntuarie apprezzate da Girolamo Savonarola; è attuato un patrocinio per le vittime di dallimenti e di sequestri navali; è fondato, con la collaborazione del beato Angelo Carletti di Chivasso, il Monte di Pietà.

1485

Agosto Lazio

Prende parte al conclave in cui è eletto papa il genovese Giovanni Battista Cybo (Innocenzo VIII). Invia propri ambasciatori al nuovo pontefice affinché si interponga sui fiorentini per porre fine alla guerra di Sarzana.

1486
Aprile Genova Firenze

I fiorentini riprendono le armi contro Sarzana; si impadroniranno di tale località nel giugno dell’anno seguente.

1487
Gennaio Genova Fuoriusciti

Deve accettare a Genova la presenza di un consiglio di 12 cittadini che ha l’incarico di controllare la sua attività. Con il figlio Fregosino vendica l’arresto di Tommasino Fregoso accusato di trame occulte con alcuni parenti in Corsica. E’ ferito gravemente uno dei magistrati: immediatamente congiurano ai suoi danni i Fieschi, gli Adorno e Battista Fregoso. Cerca di guadagnarsi l’animo di Obietto Fieschi. Anche quest’ultimo si oppone al suo operato. Paolo Fregoso si prepara per la difesa e prende tempo; assalito nel palazzo si rifugia nel Castelletto inseguito dal nipote.

1488
………………………….

Resosi odioso ai genovesi invia 8 ambasciatori a Milano al fine di trattare il ritorno della repubblica di Genova sotto gli Sforza.

Giugno

Tutti i suoi nemici gli si coalizzano contro: alla congiura prendono parte Obietto e Gian Luigi Fieschi, Battista Fregoso, Agostino e Giovanni Adorno. Sorpreso, ripara nel Castelletto. Giunge da Novi Ligure Giovanni Francesco da San Severino. Costui si accorda con i suoi rivali per l’elezione a governatore sforzesco di Genova, per dieci anni, di Agostino Adorno; anche Paolo Fregoso trova un accomodamento. Gli sono promessi 6000 ducati di pensione annua fino al momento in cui non vi sarà un intervento del papa Innocenzo VIII con una rendita di pari ammontare derivante da benefici ecclesiastici. Restituisce la fortezza agli sforzeschi e prende il mare verso il Lazio con 2 galee. Una di queste naufraga nelle acque corse con la morte di tutti gli occupanti. Il Fregoso, con l’altra, arriva in salvo a Civitavecchia da dove raggiunge Roma.

1490 Lazio

Prende parte al conclave che si conclude con la soglia al pontificato di Rodrigo Borgia (Alessandro VI).

1493

Ludovico Sforza ricusa di fargli avere l’assegno annuo a suo tempo pattuito per la cessione di Genova.

1494 Fuoriusciti Milano

Fugge dal suo esilio di Roma. Con Obietto Fieschi si unisce agli aragonesi per combattere Genova.

1495
Marzo Fuoriusciti Milano

Con Obietto Fieschi affianca il re di Francia Carlo VIII. Tenta invano di recuperare il dogato; sbarca nei pressi di Rapallo con 7000 uomini tra fanti e cavalieri: con lui si trovano anche il cardinale Giuliano della Rovere ed Obietto Fieschi. Mette in fuga 300 cavalieri genovesi che cercano di fargli opposizione.

Luglio

Con Giovanni Grimaldi e Luca Doria si presenta davanti a Ventimiglia: ne chiede vanamente la resa a nome del re di Francia Carlo VIII. Successivamente punta su Genova con Obietto Fieschi e Battistino Fregoso. Il tentativo viene respinto.

1496
Febbraio A metà mese deve rinunciare alla carica di arcivescovo; la recupererà, tuttavia, pochi mesi dopo a fine luglio dello stesso anno.
………………………. Veneto Soggiorna a Venezia.
1498 Muore a Roma a fine marzo.

CITAZIONI

-“Questo tiranno, demagogo e turbolento, fu forse il più tristemente celebre fra i signori del mare genovesi. S’impossessò delle imbarcazioni più imponenti, fra tutte quelle ancorate nei porti e, per mesi, fece man bassa sulle navi da trasporto che incrociava, quelle di Genova per prime. Egli trovò in Corsica, in particolare a Bonifacio, il suo quartier generale e alcuni rifugi inaccessibili; disponeva inoltre di più di cinquecento uomini e si faceva aiutare dalla sua famiglia. A causa sua, armatori e mercanti perdevano decine di migliaia di ducati. Bisognò armare una numerosa squadra di navi supportate da galere da combattimento. Circondato vicino alle coste della Corsica, egli perse i suoi bastimenti migliori, ma riuscì a guadagnare l’isola, e poi a riprendere le armi; e per qualche anno ancora anche a vivere del ricavato delle rapine, seppure con parsimonia.” Heers

-“Archeveque-brigand.” Petit

-“Cui meglio la corazza che la mitra s’affettava.” Interiano                                                -“L’annotazione del Sanuto alla registrazione della sua morte (“era povero cardinale et havea poca entrata”) conferma, al di là dei rovesci che certo ne caratterizzarono il destino, la natura indipendente e orgogliosa di una personalità straordinaria, la cui ambiziosa utopia sarà demonizzata da una tradizione storiografica conformisticamente disposta a sottoscrivere la condanna di un prete-politico scomodo per il Banco di S. Giorgio, per gli Sforza e per gli strati alti della Repubblica genovese.” Cavanna Ciappina

-“Paolo Fregoso, comeché arcivescovo di Genova e cardinale di Santa Chiesa, aveva costumi e indole, quali si possono supporre in un facinoroso versato sin dalla prima giovinezza nelle turbolenze, e stato a volta a volta autor di fazioni, pirata, generale ammiraglio, doge. Fiero, risoluto, crudele e in pari tempo scostumatissimo, ei stimava lecito tutto che a lui giovava, non badando a mezzi e ai fini.” Da G. Serra (Storia dell’antica Liguria e di Genova), riportato da Escher

-“Tre volte doge, due volte papabile, Arcivescovo e politico spregiudicato fino a svendere Genova ai milanesi, pirata e condottiero del papato a Otranto, padre di cinque figli (tra quelli noti) da due donne diverse, è un personaggio contradditorio che farebbe la gioia di ogni biografo.” Sancisi

-“Fu ricordato per la sua natura indipendente e orgogliosa…Tre volte doge, due volte papabile…Prete e politico, ricordato come “figura sinistra”; scomodo per il Banco di San Giorgio, per gli Sforza e per gli strati alti della Repubblica genovese; in lui si combinavano perfettamente tutte le virtù e i vizi del suo secolo.” Molinari

Immagine: wikipediaP

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