Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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ALDOBRANDINO ALDOBRANDINI Cavaliere di Malta. Priore di Roma. Pronipote del papa Clemente VIII e nipote di Gregorio XV.
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1634 (settembre)
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Anno, mese |
Stato, in proprio |
Avversario |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1616 |
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Aprile |
Malta |
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Pronipote del papa Clemente VIII, ottiene il comando delle galee dell’ordine gerosolomitano al posto di Giovanni Antonio Centorio. |
1617 |
Malta |
Impero ottomano |
Con il bolognese Obizzo Guidotti effettua una fortunata spedizione in Caramania (Karaman); depreda alcuni piccoli vascelli e fa arenare una galea turca: vengono liberati nel complesso 40 cristiani. |
1618 |
Malta |
Corsari barbareschi |
Si unisce con la squadra di Sicilia per dare alle fiamme a Susa (Susah), in Tunisia, i vascelli del corsaro Sampson. L’azione è comandata dal principe Emanuele Filiberto di Savoia. Si spinge con barche e caicchi sotto le mura della fortezza; le forze da sbarco maltesi subiscono notevoli perdite nell’assalire le mura della città. |
1619 |
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Gennaio |
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Affronta e costringe a ritirarsi 7 vascelli algerini comparsi di fronte a La Valletta. |
Febbraio |
Ottiene dal consiglio dell’ordine gerosolomitano il permesso di ritornare a Roma allo scopo di controllare i beni del suo priorato.
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1621 |
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Febbraio |
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Viene inviato dal gran maestro Alof de Wigliacourt a Roma, come ambasciatore al nuovo papa Gregorio XV suo zio. E’ E’ nominato generale delle galee pontificie. |
1622 |
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Maggio |
Chiesa |
Impero ottomano |
A Messina. Con la flotta cristiana costeggia il mare Jonio, sorveglia le navi dell’armata turca e le costringe a ritirarsi verso i Dardanelli (Canakkale Bogazi). |
Settembre |
Chiesa |
Ugonotti |
E’ inviato ad Avignone (Avignon), possedimento pontificio. |
1623 |
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Gennaio febbraio |
Chiesa |
Corsari barbareschi |
Nel rientrare a Civitavecchia con Obizzo Guidotti, coglie nelle acque provenzali una grossa tartana, armata con 4 cannoni e con 40 uomini di equipaggio. Dopo un lungo combattimento la nave è catturata; verrà trainata a Civitavecchia ai primi di febbraio. |
Luglio |
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Raggiunge a Messina Emanuele Filiberto di Savoia, viceré di Sicilia nonché comandante della flotta cristiana. L’Aldobrandini entra nel golfo di Policastro con la sua capitana e la galea “San Pietro” e dà la caccia ad una galea di Biserta (Banzart) che ha compiuto numerose incursioni sulla costa calabrese. Dopo tre ore di scontri la nave barbaresca viene presa all’arrembaggio: i prigionieri sono 152. Prima di arrendersi costoro gettano in mare le loro scimitarre per non farle cadere nelle mani degli avversari; molti schiavi sono liberati fra cui un grande numero di calabresi, catturati dai corsari barbareschi nei giorni precedenti. Gravi sono pure le perdite per le galee pontificie che sono obbligate a rientrare a Civitavecchia (con al traino la nave catturata) per riparazioni urgenti. A Messina rimane il resto della squadra agli ordini di Obizzo Guidotti. |
Agosto |
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Si ricongiunge con il Guidotti e ritorna in Sicilia. Trasporta a Gaeta un carico di seta. Nell’entrare in tale porto viene informato della morte del papa Gregorio XV e dell’ascesa al pontificato del cardinale Maffeo Barberini, Urbano VIII. |
Dicembre |
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Rassegna spontaneamente le proprie dimissioni nelle mani del nuovo pontefice. |
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Impero |
Svezia |
Si reca in Germania e prende parte per dieci anni alle guerre degli imperiali contro gli svedesi. |
1634 |
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Settembre |
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Muore nella battaglia di Nordlingen. |
CITAZIONI