Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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ROBERT WALSINGHAM Inglese.
Baronetto. Pirata e corsaro.
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Anno, mese | Stato, in proprio | Avversario | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
……………….. | In proprio | Espulso dall’Irlanda a causa delle sue azioni piratiche si insedia a Mamora porto marocchino nell’Oceano Atlantico. Perde un braccio in un’azione. | |
1614 | |||
Agosto | In proprio | Spagna |
Dopo la conquista di Mamora da parte di una squadra spagnola comandata da Luis Fajardo si collega con Henry Mainwaring e dà la caccia alle navi spagnole. |
1615 | |||
Giugno | In proprio |
Si trasferisce ad Algeri. Si unisce con altri capitani inglesi già operanti a Mamora, quali William Clark e Thomas Kelly (per un complesso di 6 vascelli). Assale con furia, al largo di Cadice (Cadiz), il vascello “Susan Constance” di Londra. |
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1617 | In proprio | Inghilterra |
Gennaio. Incrocia con Sampson, Thomas Kelly ed altri corsari barbareschi (5 navi ed una saettia). Il vascello in testa è dotato di 35 cannoni, gli altri 4 ne hanno da 22 a 25 ciascuno. L’equipaggio della flottiglia è tra i 200 ed i 250 uomini. Lungo le coste della Sardegna meridionale intercetta un vascello della Compagnia di Levante proveniente dall’isola di Zante, il “Dolphin” (28 cannoni e 38 uomini di equipaggio). Il capitano Nichols ed i suoi uomini decidono di resistere. Dal “Dolphin” parte la prima scarica. Il mare grosso impedisce che i bersagli siano centrati. I corsari rispondono immediatamente al fuoco con l’obiettivo di disalberare l’imbarcazione e di demoralizzare l’equipaggio. Dopo alcune ore hanno inizio alcuni abbordaggi prima dalla nave di Robert Walsigham (respinto) e poi da altri 2 vascelli che tentano di serrare il mercantile in mezzo ad essi. Il “Dolphin” è gravemente danneggiato, imbarca acqua da più punti, molti uomini dell’equipaggio sono uccisi o feriti (tra cui il capitano). La nave, colpita da più granate, è sul punto di incendiarsi. Alla vista delle fiamme Robert Walsingham richiama i suoi uomini; la squadra corsara sfila a poppa mentre gli uomini del “Dolphin”, tentando di domare l’incendio, si dirigono a fatica verso la costa sarda. Dei 38 uomini dell’equipaggio della nave mercantile sette rimangono uccisi nel combattimento e nove sono feriti. Di questi ultimi ne morranno altri quattro per le ferite riportate prima di giungere a Cagliari. Il capitano Nichols è tra i superstiti.
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1618 | In proprio | E’ sempre attivo lungo le coste nord-africane. | |
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Catturato in Irlanda è condannato a morte. Ottiene la grazia per la sua notevole conoscenza dei corsari barbareschi. E’ chiamato a far parte della marina reale inglese e gli è dato il comando di un vascello.
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1620/1621 | |||
Ottobre/maggio | Inghilterra | Corsari barbareschi |
Nell’ottobre 1620 affianca Robert Mansell nella sua azione contro i corsari barbareschi. Nel maggio 1621 compare davanti al porto di Algeri e gli viene affidato l’incarico di penetrarvi con un brulotto di 100 tonnellate mentre un altro (60 tonnellate) è condotto dal capitano Stokes per incendiare le navi ferme nella rada. Il vento lo spinge verso il molo; la squadra inglese avanza ed apre il fuoco. Nello stesso momento si verifica un violento temporale per cui scompare la speranza di incendiare le navi nemiche. Di queste solo 2 sono rese inutilizzabili.
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CITAZIONI