Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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CRISTOFORO PALLAVICINI / CRISTOFORO DORIA Di Genova. Cavaliere dell’ordine di Santiago. Nipote di Andrea Doria.
+ 1555 ca.
Anno, mese | Stato, in proprio | Avversario | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1528 | |||
Settembre | Impero | Francia |
Comanda le truppe di Andrea Doria alla conquista di Genova: entra nella città per la porta della Gioretta del Molo, si impadronisce del Palazzo Pubblico ed invita il popolo a proclamare la libertà contro i francesi. Con Lazzaro Doria vince presto ogni resistenza. |
Dicembre |
Lascia Genova; segue Andrea Doria nell’incontro di quest’ultimo con il cardinale di Santa Croce proveniente dalla Spagna. |
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1530 | |||
Giugno | Impero | Algeri |
Affianca Andrea Doria in una spedizione contro i corsari barbareschi di Algeri. Con Erasmo Doria sbarca a Cherchell, porto a cinquanta miglia da Algeri, alla testa di 1500 fanti. Vince gli avversari in una scaramuccia e libera dalla schiavitù 800 cristiani. I corsari si rifugiano nella fortezza. I soldati si danno allo sbando alla ricerca di prede a bordo delle navi arenate; sono colti impreparati da un’improvvisa sortita dei barbareschi usciti dal castello. 314 sono, tra gli imperiali, i soldati morti o fatti prigionieri nell’occasione; altri si salvano grazie al fuoco dell’ artiglieria della flotta. |
1532 | |||
Gennaio | In proprio | Corsari |
Salpa da Messina alla caccia di Magdalon d’Ornesan e del Formillon che si sono impadroniti di 2 navi genovesi. Naviga con una fregata ed un galeone, armato da Andrea Doria, della portata di 800/900 botti, con 300 uomini a bordo. Le navi dispongono di 30 cannoni di bronzo. Una tempesta coglie Cristoforo Pallavicini al largo di Santa Maria di Leuca. All’altezza di Pontelongo, all’ isola della Sapienza (Sapientza), si incontra con il provveditore della flotta veneziana Francesco Pasqualigo; giunge a Zante (Zakinthos). |
Marzo | In proprio | Impero ottomano |
Tocca Fraschia, porto dell’isola di Candia (Kriti) e Capo Salomon: suo obiettivo è quello di intercettare la carovana di Alessandria (Al Iskandariyah). |
Aprile |
Si impossessa di una nave turca carica di frumento: i veneziani gli proibiscono di vendere tale derrata a Pafo (Paphos). A fine mese ha uno scontro a fuoco, incruento, con una galea della Serenissima presso tale isola. |
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Giugno |
Naviga nelle vicinanze di Rodi (Rodhos). Con il suo galeone si scontra a Cachano (Lakonia) con 10 galee di Moro di Alessandria; le mette in fuga e ne affonda una; con i suoi cannoni abbatte pure l’albero della capitana nemica. Ripiega a Capo Salomon mentre Moro di Alessandria si indirizza verso Rodi. Si trasferisce, infine, nelle acque di Cipro (Kypros) a Limasol; nei pressi di Famagosta (Ammokhostos) acquista 6 botti di vino da una nave veneziana; cede alcune prede ottenute a spese di navi ottomane in cambio di un certo quantitativo di polvere da sparo. Le galee veneziane non osano attaccarlo per la grande potenza di fuoco di cui è dotato il suo galeone. |
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Luglio | Impero | Impero ottomano |
E’ inviato da Andrea Doria con 3 galee e 10000 scudi a Corone (Koroni) assediata dagli ottomani. Si porta alle isole Strofadi; nottetempo, tramite un brigantino, elude il blocco navale nemico sfuggendo alla sorveglianza delle fuste ottomane: informa i difensori, comandati da Girolamo di Mendoza, del prossimo arrivo degli imperiali. Raggiunge, poi, Cefalonia (Kefallinia) e da qui ritorna a Messina da Andrea Doria; lo mette a corrente sul fatto che a capo della flotta turca vi è ora Lufty Bey. |
Agosto |
Si muove nei paraggi di Valona (Vlona): aspetta di congiungersi con la flotta imperiale. |
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Settembre |
Al largo di Tricase. Naviga all’avanguardia rispetto alla flotta di Andrea Doria. Apre il fuoco d’artiglieria contro la squadra di Lufty Bey; un colpo di cannone porta via un braccio all’ammiraglio ottomano uccidendo nel contempo alcuni bombardieri della nave ottomana. |
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1534 | |||
Estate |
Con 2 navi lunghe e 3 fuste salpa da Genova per scorrere in Levante. Si porta lungo le coste della Caramania (Keraman). Entra nel golfo di Laiazzo (Al Ladhiqiyah) e mette a sacco tale località; si unisce poi con 8 fuste di Ancona e riempie di terrore l’Etolia. A fine anno rientra a Genova con ricchi bottini. |
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1540 | |||
Aprile giugno | Impero | Corsari barbareschi |
Asseconda Andrea Doria nella sua caccia a Dragut; pattuglia i mari tra Trapani e l’isola di Favignana con 11 galee comprese alcune dei cavalieri dell’ordine gerosolomitano. Cattura nei pressi di Trapani una galeotta di 18 banchi, rimasta più arretrata, rispetto ad altre 6 che viaggiano di conserva con quest’ultima, per raccogliere l’equipaggio sceso a terra per una scorreria. Si dirige verso Pantelleria; viaggia assieme con le galee maltesi comandate da Bernardo Salban; per strada si collega con Berengario di Requesens che conduce le galee di Sicilia. Il rombo di cannoni lontani spinge la squadra sulle coste barbaresche dove sono avvistate 7 galeotte. Si impadronisce di quella più attardata. Alla notizia della cattura di Dragut si ricongiunge con Andrea Doria. |
………………… | L’imperatore Carlo V lo nomina cavaliere dell’ordine di San Giacomo (Santiago) e coppiere di corte. | ||
1545 | Impero | Francia |
Viene eletto dai genovesi commissario a Savona in occasione di un conflitto con i francesi. |
1547 | |||
Gennaio | Genova | Fieschi |
A Genova scoppia la rivolta dei Fieschi. Cristoforo Pallavicini prende le armi, si scontra con una squadra avversaria ed è costretto a ritirarsi. |
1553 | Genova | Francia |
Combatte in Corsica i francesi: ha l’incarico di commissario generale. Soccorre con successo Calvi; assale il castello di Jacopo Santi de Mari. |
1555 | Muore a Genova. |
CITAZIONI
-“Giovane d’animo risoluto, e di gran cuore.” Bosio
-“Giovine di animo risoluto e bellicoso, datosi alla marina, contribuì alla grandezza di Andrea Doria, accanto al quale combatté.” Guglielmotti