Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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PETER EASTON (Peter Eston, Cason) Inglese. Corsaro. Conosciuto dai pescatori di Terranova come l’Arcipirata.
1570 – 1620 ca.
Anno, mese | Stato, in proprio | Avversario | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
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Contadino in una fattoria del Somerset. Di aspetto rude e selvaggio si dà alla vita di mare. Il suo tirocinio avviene su navi corsare e vascelli pirata. Acquista buone cognizioni di artiglieria. |
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1602 | Inghilterra |
Ottiene l’incarico dalla regina Elisabetta di condurre 3 navi da guerra inglesi nell’isola di Terranova (Newfoundland) per proteggere in tali acque la flotta peschereccia del suo paese. |
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1604 |
Con l’avvento al trono del nuovo re Giacomo Stuart si trova disoccupato nell’isola di Terranova; organizza una squadra piratica; perseguita, in particolare, le navi spagnole. |
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1607/ 1608 |
Naviga inizialmente su una nave corsara olandese; in un secondo momento nella nave pirata di Richard Robinson. Agli inizi del 1608 litiga con quest’ultimo e fugge con una delle navi predate in precedenza. Ha così inizio la sua carriera nell’Oceano Atlantico. |
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1608 | |||
…………………. | In proprio |
Pirata attivo nel periodo 1608-13; attacca indifferentemente sia navi turche che inglesi. |
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Agosto | In proprio | Inghilterra |
Il capitano Williamson con il vascello della marina reale “Tremontane” ha il compito di dare la caccia ai pirati che infestano le coste inglesi. Avvista la nave di Tibault Sexbridge nei pressi di Baltimore, nella contea di Cork, ed apre il fuoco contro di essa; è attaccato, a sua volta, da John Jennings, da Peter Easton e da Richard Bishop, pirati che normalmente viaggiano di conserva. Il capitano inglese è costretto a desistere dalle operazioni. Peter Easton si dirige a Essouira, nella costa atlantica del Marocco. Anche in questa occasione gli è vicino Tibault Sexbridge, un socio di John Ward. |
1609 | |||
Estate | In proprio |
Peter Easton diviene viceammiraglio della confederazione piratica guidata da Richard Bishop, con base in Irlanda, che colpisce navi inglesi ed olandesi nella Manica. Comanda una nave costruita in Francia armata con 35 pezzi di artiglieria. |
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1610 | |||
………………….. | In proprio |
La flotta piratica di 40 navi tiene in scacco il traffico commerciale tra il canale di Bristol e la foce dell’Avon: i suoi continui saccheggi spingono i mercanti di Bristol a chiedere l’intervento del lord ammiraglio, il conte di Nottingham. Le più forti navi pirata da sole tengono testa a tutte le imbarcazioni, eccezione fatta per le navi della marina militare ed i mercantili meglio equipaggiati. Una volta Peter Easton bombarda una piccola nave da guerra francese ed attacca battaglia, senza alcun successo, con una più grande. |
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Estate | In proprio |
Si trova a Leamcon con 11 navi ed un migliaio di uomini. Nel porto sono ancorate 9 navi, di cui 2 superiori alle 200 tonnellate, armate in totale con almeno 100 cannoni. Fra queste vi è il vascello di Richard Bishop, 240 tonnellate di stazza e dotato di 27 cannoni; Peter Easton comanda una nave francese che dispone di 35 pezzi di artiglieria; il Francke guida un vascello a flauto di 200 tonnellate con 16 pezzi di artiglieria. |
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Novembre dicembre | In proprio | Inghilterra Paesi Bassi |
Incrocia al largo di Capo Finisterre (Cabo Finisterre) con il “Fortune”, 160 tonnellate, 22 cannoni: rapina almeno 3 navi inglesi. |
1611 | |||
Marzo | In proprio | Paesi Bassi |
Si impadronisce del vascello “White Swan” di Rotterdam, di ritorno da Tenerife con un carico comprensivo di 62 casse di zucchero, 40 grosse botti di vino delle Canarie, 12 barilotti di melassa, 10 barili di frutta candita e 4 balle di lana spagnola. La nave è talmente bella che Peter Easton decide di condurla in Irlanda e di armarla ai propri fini come nave da guerra. |
Giugno | In proprio | Paesi Bassi Inghilterra |
Una squadra navale olandese si pone all’inseguimento dei pirati. Peter Easton entra nella Manica deciso ad affrontarla con 6 navi. A fine mese, a sud delle isole Scilly, incrocia 2 navi mercantili, la prima è la londinese “Concord” , 240 tonnellate e ben armata, e la seconda è la “Phillip Bonaventure” di Dover. Requisisce i 2 vascelli per aumentare la forza d’urto della sua flottiglia e meglio affrontare gli avversari. Il confronto non avverrà mai. I 2 mercantili conquistati contemporaneamente sono valutati 40000 sterline. |
Luglio agosto | In proprio |
Gli inglesi si impadroniscono della sua nave “Gift of God”: Peter Easton minaccia le autorità dell’Alto Ammiragliato. A luglio si presenta a Leamcon con 9 vascelli e 4 navi predate. Con il ritiro di Richard Bishop diviene ammiraglio della confederazione piratica; si presenta con una flottiglia al largo della contea di Cork in Irlanda e propone di parlamentare. Tramite il Lord Delegato d’Irlanda, sir Arthur Chichester, offre la resa alle autorità inglesi in cambio della grazia reale. E’ stipulata una tregua di quaranta giorni per la durata delle trattative. Il re Giacomo Stuart, dopo avere discusso sull’argomento con il suo Consiglio Privato, prende in considerazione la proposta in cambio della consegna delle navi e dei beni in suo possesso per potere risarcire le sue vittime. A metà agosto giunge da Plymouth nella contea di Cork il capitano Roger Middleton con il condono: in realtà Peter Easton ha lasciato la costa irlandese da dieci giorni perché informato del permesso dato da Giacomo Stuart a navi olandesi di attaccare i pirati nei porti e nelle insenature dell’Irlanda. Si allontana con la sua flottiglia. Gli dà la caccia nel canale di Bristol, per conto degli inglesi, l’ex-corsaro Henry Mainwaring. Negli stessi giorni riceve una lettera di garanzia dal granduca di Toscana Cosimo dei Medici che gli offre rifugio e cittadinanza a Livorno in cambio della sua abilità marinara e del suo bottino. |
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………………….. | In proprio | Inghilterra Paesi Bassi |
Lascia l’Irlanda e divide la flotta piratica in tre squadre; prende con sé i pirati Hugh ed Harvey e trascorre gli ultimi mesi dell’anno al largo delle coste dell’Africa occidentale vicino a Capo Blanco. Gli altri due gruppi, che comprendono Baughe, Arthur e Gay l’uno, Francke, Stephenson e Smith l’altro, restano nelle acque europee e continuano con successo le loro scorrerie. Peter Easton Intercetta alcuni mercantili inglesi ed olandesi; la sua preda più importante è costituita dal vascello “Jacob” di Amsterdam di ritorno da un viaggio in Guinea con un carico di pelli e d’avorio. Dopo avere eliminato le artiglierie di un forte portoghese posto su Capo Blanco, il pirata si dirige a sud lungo la costa fino a Capo Verde: cattura in mare 3 navi da carico inglesi. Si reca sulla costa di Terranova alla testa di 10 navi da guerra con l’intenzione di rimettere in sesto nell’isola i suoi vascelli ed i suoi equipaggi. I pescatori gli danno il soprannome di Gran Pirata. |
1612 | |||
………………….. | In proprio | Francia Portogallo |
Giunge nella costa americana con una forte squadra. Entra in Cheasepeake Bay e cattura 3 pescherecci spagnoli i cui equipaggi al suo avvicinarsi fuggono a terra. Tocca Harbour Grace e si impossessa di 5 navi, di 100 pezzi di artiglieria e di merci varie per un valore di 10400 sterline. Non ispira un particolare attaccamento ai suoi uomini: mentre si trova sulla costa atlantica, infatti, parecchie centinaia dei suoi seguaci disertano. Peter Easton ha così gravi difficoltà nel mantenere l’ordine all’interno della sua flottiglia: in un’occasione due suoi luogotenenti litigano e per separarli deve farli alloggiare su 2 navi diverse. Per ovviare ad ogni inconveniente arruola, o costringe ad unirsi con lui, 500 pescatori. Depreda da navi francesi merci (soprattutto pesce) per un valore di 600 sterline, da una grande nave fiamminga un migliaio di sterline e da 12 imbarcazioni portoghesi mercanzie per altre 3000 sterline. Anche a terra i pirati operano grandi scorrerie, derubano i piantatori, incendiano foreste e compiono omicidi e saccheggi. |
…………………… | In proprio | Francia |
Fortifica la baia di Harbour Grace ed una piccola isola al largo di essa, basi che gli permettono di armare le imbarcazioni predate e di trasformarle in navi pirata. Costruisce un forte ad est di Caplin Cove; in un secondo momento colloca il suo quartiere generale nell’isola Kelly. In breve tempo incrocia nelle acque di Terranova al comando di 9 navi seminando il terrore tra i pescatori di ogni nazionalità. Imperversa tutta l’estate ed aumenta ulteriormente le sue forze impadronendosi di forse 500 pescherecci inglesi. Una relazione dell’epoca valuta il danno patito dalle scorrerie di Peter Easton e dei suoi pirati in 20400 sterline del tempo. Cattura nei pressi il rappresentante del re nella colonia, sir Richard Whitbourne, e lo trattiene prigioniero nella sua nave per undici mesi; cerca di convincere costui a passare al suo servizio come primo luogotenente. Alla fine lo libera e lo invia in Inghilterra con una petizione affinché gli ottenga il perdono per sé e per i suoi uomini. Sposta il suo quartiere generale a Ferryland e rafforza le difese anche di tale porto; controlla l’Isle au Bois, nelle vicinanze di Ferryland; vi sconfiggerà più tardi una flottiglia francese. Ha ai suoi ordini 40 navi. Nel frattempo il governo inglese risponde negativamente alla sua proposta di capitolazione per cui Peter Easton non riceverà mai l’atto di riabilitazione. Vive per due anni a Ferryland; costruisce uno splendido palazzo a Fox Hill. |
1613 | |||
…………………… | In proprio |
Conduce sempre le sue scorrerie al largo di Ferryland e nei pressi della vicina Aquaforte dove è ancorata parte della sua flotta piratica. Prega un capitano inglese da lui catturato, sir Richard Withbourne, di recarsi in Inghilterra e di andare a trovare alcuni suoi amici affinché richiedano nuovamente al re la concessione di un’amnistia. |
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…………………… | In proprio |
Impaziente della risposta reale fa vela verso le isole Azzorre allo scopo di intercettare qualche nave spagnola carica d’oro che stia rientrando in Europa. |
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1614 | In proprio | Spagna |
Con le sue 14 navi colme di bottino incrocia lungo le coste barbaresche. Si ferma parecchi mesi a Salé. Si allea con il dey di Algeri ed insieme combattono le navi spagnole; negozia, infine, l’indulto con il duca di Savoia Carlo Emanuele. |
1615 | |||
Febbraio | In proprio |
Entra nel porto di Villafranca (Villefranche), nel nizzardo, sotto la protezione del duca di Savoia: ha con sé 4 navi, 900 uomini, 400000 corone ed un bottino valutato in 2 milioni in pezzi d’oro. 10 altri vascelli della sua flotta, che ne ha contati sino a 25, incrociano nelle acque di Gibilterra e sono attesi nel nizzardo per potere rivendere qui il loro bottino. Chiederà, poco dopo, a Carlo Emanuele di Savoia di armare una squadra corsara inalberante la bandiera sabauda. Gli uomini che lo seguono non avranno la medesima fortuna: molti rientreranno in Inghilterra poveri in canna dopo avere sperperato i loro beni ed altri vagheranno senza meta nel territorio sabaudo. |
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…………………… | Duca Savoia | Spagna |
Combatte nella guerra di Mantova. Perde in una tempesta 4 navi. Per la sua abilità nel maneggio dell’artiglieria gli viene assegnata una pensione annua di 4000 sterline. |
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Acquista un marchesato nel ducato di Savoia, si costruisce un palazzo, sposa una nobildonna e si converte al cattolicesimo. Alla corte sabauda è conosciuto come “Il Corsaro Inglese”. Vivrà gli ultimi suoi anni negli agi. |
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1620 | Muore in fama di santità. |
CITAZIONI
-“A un certo punto, Easton seppe che Giacomo I d’Inghilterra gli aveva offerto l’indulto. “Perché dovrei obbedire agli ordini di un re”, chiese, “quando io stesso sono una specie di re?” Questa battuta ci richiama i numerosi discorsi riportati nella General History of the Pyrates di Defoe, che suggeriscono l’esistenza di un’”ideologia” pirata (se il termine non apparisse troppo esagerato), una specie di comportamento anarchico proto-individualista, per quanto non-filosofico, che parrebbe aver ispirato i più intelligenti e dotati di coscienza di classe tra i bucanieri e i corsari…E’ interessante paragonare Easton, un “contadino” con cuore da re, a Henry Mainwaring, il pirata gentiluomo che accettò l’indulto inglese e (come Henry Morgan qualche anno dopo) tradì i suoi umili ex-compagni.” Wilson
-“Pare che abbia l’età di 40 anni: l’espressione del volto rozza e feroce..la parola e il portamento lenti, insidiosi e colpevoli ” da una relazione di William Parkhurst, rappresentante inglese in Savoia, riportata dal Senior
-“One of the most notorious of the English pirates during the reign of James I.” Gosse
–“Captain John Smith, of Pocahontas fame in Virginia, published in 1629, that Easton was so wealthy that he had the title, marquis of Savoy. Peter Easton was just one of many pirates that operated out of Newfoundland, as a result many legacies of piracy remain on the island. There are many stories of pirate treasure in addition to one about Kelly’s Island.” www.aschulze.net/pirates/index.htm
-“Es el primero magnate conocido que se haya retirado de los negocios instalandose en la maravillosa costa mediterranea.” Masia de Ros
-“”Il corsaro inglese”, come lo chiamavano i veneziani, era noto in tutta Europa quale un temibile comandante navale alla testa di una flotta che contava fino a venticinque navi..Al pari di moltissimi pirati inglesi dell’epoca, divideva il suo tempo tra la Barberia e la parte occidentale dell’Irlanda…Eston non si faceva affatto scrupolo ad attaccare navi della sua stessa nazione. Libera il capitano d’un legno inglese da lui catturato, e lo rimanda a Londra con un ammonimento: dicesse agli agenti di Borsa che Eston “sarebbe stato una calamità per gli inglesi” e che “stimava gli inglesi non più dei turchi e degli ebrei.”” Tinniswood
Immagine: The Buccaneer was a Picturesque Fellow. Pittura ad olio, 1905.