Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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NICCOLO’ DA CANAL Di Venezia.

  • 1471

Anno, meseStato, in proprioAvversarioAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1434Diviene dottore in arte. Nel 1439 otterrà il titolo di dottore in diritto.
1442Ambasciatore a Ferrara.
1444

E’ inviato come ambasciatore presso il duca di Milano Filippo Maria Visconti.

1445

Ricopre l’incarico di ambasciatore alla corte del re di Portogallo.

1448A Firenze, sempre con incarichi di carattere diplomatico.
1449/50
In missione a Roma. Nel 1450 sarà interessato in incarichi dello stesso tenore a Costantinopoli (impero bizantino) ed in Morea.
1454

Viene delegato a prendere parte alla dieta di Ratisbona indetta in Germania dall’imperatore Federico: obiettivo è quello di stringere una lega in funzione antiturca.

1460
A Costantinopoli presso i turchi. In tale anno e nel successivo è chiamato a far parte del Consiglio dei Savi di Terraferma.
1461
Autunno
Viene coinvolto in una vertenza giuridico-diplomatica con il marchese di Mantova Ludovico Gonzaga per alcune controversie minori relative ai confini di Asola.
1462
Ottobre novembre
E’ nominato ambasciatore a Milano per perorare la causa di Sigismondo Pandolfo Malatesta in lotta con i pontifici. Si incontra con Francesco Sforza.
1463
GennaioA fine mese lascia Milano, si imbarca a Lodi e giunge a Mantova.
Novembre dicembre

Svolge un’importante missione politica presso il re di Francia. A fine dicembre transita per Milano: è accolto da Tristano Sforza, da Corrado da Fogliano e da Filippo Maria Sforza. Viene alloggiato a corte. Continua nel suo viaggio verso la Francia dove ha l’incarico di seguire l’andamento delle trattative franco-milanesi avviate dall’ambasciatore sforzesco Alberico Maletta. Suo compito è quello di cercare di boicottarle.

1464
Giugno
Licenziato dal re di Francia Luigi XI per alcuni suoi errori, rientra in Italia. Transita per Piacenza.
1465A Roma.
1467VeneziaImpero ottomano

Ha il comando della flotta al posto di Giacomo Loredan di cui è stato luogotenente. Giunge a Negroponte (Evvoia) con 2 galee.

1468
………………..VeneziaImpero ottomano

Salpa da Negroponte con 20 galee e depreda il territorio nei pressi di Tessalonica (Thessaloniki). Rientra a Negroponte; tocca, successivamente, Modone (Methoni) e Corone (Koroni). Assale il castello di Lagostiza, nel golfo di Patrasso (Patrai), e vi entra con le truppe di Girolamo Novello (6000 uomini): 2000 turchi vengono respinti mentre cercano di prestare soccorsi ai difensori. Lascia Giacomo Venier con 6 galee, al comando di una squadra di riserva, e fa rientro a Negroponte. Rafforza la flotta: ora dispone di 37 galee e di 19 fuste.

………………..

Avuti nuovi rinforzi, si sposta a Lemno (Limnos) ed a Imbro; con 26 galee assale e conquista il castello di Eno dopo averne scalate le mura. Non viene risparmiato nessuno, nemmeno i numerosi cristiani della località, uomini o donne che siano; 2000 prigionieri sono condotti a Negroponte. Si impossessa della Focide: saccheggia Foglie Nuove. Viene, viceversa, respinto da Foglie Vecchie.

1469
Primavera

Si allontana dalla Focide per l’arrivo della flotta nemica. I turchi si impadroniscono del castello di Cocino nell’isola di Lemno: Niccolò da Canal vi interviene senza successo con 4 galee. Rientra a Negroponte; gli vengono incontro altre 6 galee veneziane  con le quali si trasferisce a Modone. Richiama in tale località il resto della flotta, fino a disporre di 55 galee, di alcune fuste e di molti vascelli. Ritorna a Negroponte. Informato che verso l’isola di Tenedo (Imroz) stanno avanzando più di 100 galee ottomane, salpa da tale località e ripara a Lemno ed a Imbro.

Maggio luglio

E’ avvisato dell’arrivo della flotta turca con un grande numero di navi. Invia Lorenzo Loredan con 10 galee per scoprire la forza degli avversari: si stabilisce che se costoro dispongono di un numero di galee inferiore alle 60, il Loredan avrebbe dovuto attaccarli mentre il da Canal sarebbe intervenuto subito a suo sostegno. L’armata ottomana avvista quella veneziana, la assale e la disperde in mare: Niccolò da Canal tocca nottetempo il porto di Paleocastro (Palaiokratsista) con sole 4 galee. Il giorno seguente riunisce la sua flotta a Schiro (Skiros) per verificare se si può prestare soccorso al locale castello aggredito dagli avversari. I turchi si ritirano e, durante la sua assenza, attaccano il bersaglio previsto, Negroponte. Il da Canal si muove in soccorso della località; si porta a Capo Martello, supera il blocco e vi entra con i suoi uomini alla testa di 14 galee.  Ne esce per timore della flotta ottomana,  per cui i difensori non possono essere riforniti di vettovaglie e munizioni di cui hanno necessità. A giugno vi è un primo assalto generale all’isola; ne seguono altri due che sono parimenti respinti. Mancano sempre più le vettovaglie. Niccolò da Canal si dirige all’isola di Candia (Kriti) per caricare le navi di frumento e di soldati da trasferire a favore degli assediati. Nel viaggio si impadronisce di alcune fuste turche. Ritorna nelle vicinanze di Negroponte e si porta all’imboccatura del canale di Loreto. I difensori lo supplicano di penetrare nel canale e di distruggere il ponte che unisce l’isola con la terraferma perché attraverso di esso passano i rifornimenti per l’esercito nemico. La flotta veneziana ha il vento in poppa ed anche la marea è a suo favore. Con la città davanti ai suoi occhi resta inattivo, decide di rinunciare all’azione, ordina l’inversione della rotta e di risalire lo stretto. A seguito di un ultimo attacco generale (metà luglio) Negroponte perviene in potere degli avversari dopo un assedio di trentadue giorni. La città è messa a sacco; uomini, donne e bambini sono massacrati. Il governatore Paolo Erizzo, rifugiatosi in un’alta torre, si arrende a condizione di avere salva la testa. Il sultano, fedele alla parola data, lo fa segare in due parti all’altezza del petto. Con la caduta dell’isola il da Canal decide di aggredire la flotta turca, diretta a Chio (Khios) carica di bottino. Giunge al Ninfeo; i sopracomiti si ribellano ai suoi ordini ed è da tutti additato come il responsabile della recente sconfitta, soprattutto perché se ne è rimasto inattivo durante i lavori di costruzione del ponte. Il Senato decide il suo arresto ed invia Piero Mocenigo ad assumere il comando della flotta al suo posto.

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Cerca una riabilitazione prima dell’arrivo di Piero Mocenigo. Invade la Calcide ed è respinto con gravi perdite. Si ritira ad Aulide.

1470

Rientra a Venezia; è incriminato per la sua viltà; è incarcerato con il figlio Pietro, che ha navigato al suo fianco nella nave ammiraglia, ed il segretario. Nel processo a suo carico gli sono addebitate la perdita della Calcide e quella di Negroponte. La mancanza di iniziative offensive a favore di quest’ultima località è attribuita anche alle pressioni subite ad opera del giovane figlio Pietro. E’ condannato al confino a vita a Portogruaro, ad una multa di 500 ducati, nonché alla confisca degli emolumenti ricevuti come “capitano generale da mar”.

1471

Muore a Portogruaro. Protettore di Francesco Filelfo. Elogiato per la sua cultura da Flavio Biondo.

 CITAZIONI

-“Uomo coltissimo ma comandante esitantissimo…Era così spaventato delle possibili conseguenze della sua poca esperienza che convocava la consulta per ogni minima decisione e, tutto sommato, per paura di sbagliare, non decideva mai nulla.” Zorzi

-Con Cristoforo da Canal “Chiari capitani generali.” Crollalanza

-“Was a highly learned lawyer, the best-educated man ever be entrusted with the command of venice’s fleets, but he was no (Niccolò) Pisani oe Carlo Zeno…Nicolo da Canal, captain-general of the sea, was a scholar and a lawyer rather than a seaman, more used to carefully weighing legal otions than to decisive action.” Crowley

-“Canal aveva dietro di sé quasi trent’anni di fedele servizio di stato, in massima parte nel campo diplomatico piuttosto che in quello militare. Chiunque avrebbe capito che quel senatore, erudito di vasta e raffinata cultura, non era uomo di azione. L’errore era stato compiuto, almeno in parte, da coloro che gli avevano affidato un comando per il quale non era assolutamente qualificato.” Norwich

 

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