Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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ANDRE’ D’AMARAL Portoghese. Cavaliere di Rodi. Commendatore della Vera Croce. Gran Priore di Castiglia. Gran Cancelliere dell’ordine gerosolomitano.

  • 1522 (novembre)

Anno, mese

Stato, in proprio

Avversario

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1510

Agosto

Rodi

Egitto

Ha il comando delle 3 galee dell’ordine gerosolomitano. Viene inviato con le galee ed una fusta ad incrociare nelle acque di Cipro (Kipros) e della Caramania (Karaman); da qui deve penetrare nel golfo di Laiazzo (Al Ladhiqiyash) e cercare di sorprendervi le navi del sultano d’Egitto Qunsuh al-Guri, che ha unito la sua squadra navale con quella ottomana per allestire nel mar Rosso una flotta più grande e combattere i portoghesi nell’Oceano Indiano. Divide il comando delle operazioni con il capitano dei vascelli Philippe Villiers de l’Isle Adam. Le navi mamelucche (22) sono ancorate nel porto: il tempo è buono, in teoria favorevole per un attacco con le galee. I due capitani litigano; prevale la tesi del rivale che prevede il combattimento in mare aperto. Gli egiziani attaccano i cavalieri di Rodi. Segue lo scontro fra le due flotte: è ucciso il comandante nemico ed è catturata la capitana. Gli egiziani si danno alla fuga e sbarcano a terra con i cavalieri sulle loro tracce. Molti fuggitivi sono uccisi: vengono rimorchiati a Rodi (Rodhos) 11 vascelli fra galee e galeotte, mentre altre navi (4) sono date alle fiamme; vengono pure incendiate a terra immense cataste di legname destinate alla costruzione di nuove imbarcazioni per il mar Rosso. All’arrivo a Rodi gli stendardi del sultano sono trascinati in mare in segno di oltraggio. I vincitori vengono accolti in trionfo con tiri di artiglieria e suono di trombe e tamburi; la popolazione si raccoglie festante sul molo. Per rappresaglia il sultano farà incarcerare tutti i mercanti cristiani che si trovano nelle sue terre; fa pure compiere un’incursione nel Santo Sepolcro nel cui corso saranno uccisi tutti coloro che vi sono presenti.

1520

Sovrintende con altri cavalieri ai lavori di fortificazione di Rodi. Perde l’elezione a gran maestro per pochi voti. L’eletto è il suo rivale Philippe Villiers de l’Isle Adam, di cui egli si reputa più degno.

1521

Ha l’incarico di gran ammiraglio dell’ordine. In odio a Philippe Villiers istiga il sultano turco Solimano ad attaccare Rodi; cerca pure di convincere gli altri cavalieri a non apprestare le dovute difese in quanto, a suo dire, non è ipotizzabile alcun attacco da parte degli ottomani.

1522

Ottobre

Rodi

Impero ottomano

L’isola di Rodi è assalita dai turchi. A fine mese è scoperto il tradimento dell’Amaral attraverso la confessione di un suo servitore sorpreso nei giorni precedenti mentre sta lanciando, con un arco, messaggi ai nemici dal baluardo d’Alvernia. Andre’ d’Amaral viene condotto nella torre di San Niccolò.

Novembre

Il suo servitore Blasco Diez è impiccato; Andre’ d’Amaral è arrestato e sottoposto a tortura. Si rifiuta di parlare; è dichiarato colpevole a seguito di un giudizio sommario. Privato dei gradi, è decapitato e la sua testa viene messa sulla torre di San Giorgio. Il suo corpo è squartato in quattro parti: esse saranno esposte al baluardo d’Alvernia, alla posta di Spagna, alla posta d’Inghilterra ed al terrapieno d’Italia. Lungo la via che lo conduce al patibolo rifiuta i sacramenti: tutti considerano il suo silenzio come l’ultima prova dell’orgoglio che lo ha indotto al tradimento.

CITAZIONI

-“Non sarà mai possibile far luce sulle responsabilità di questo disgraziato personaggio, sulla cui fine pesarono rancori antichi e nuovi, ma soprattutto la paranoia che serpeggiava fra i Cavalieri, esasperati davanti alla sciagura che si avvicinava ogni giorno di più. Non è da escludere che d’Amaral avesse davvero architettato il passaggio dell’ordine a un rapporto vassallatico con la Sublime porta, candidandosi a beneficiario di una transazione che, forse, avrebbe apportato l’oggettivo vantaggio di evitare la perdita dell’isola.” Pellegrini

 

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