Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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SINAN RAIS/ SINAN IL GIUDEO Turco, detto l’”ebreo di Smirne”. Gli arabi lo chiamano Sinan, i turchi Ciafut ed i cristiani Giudeo. Cognato del Barbarossa.
+ 1544 (giugno)
Anno, mese | Stato, in proprio | Avversario | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
…………………….. | In proprio |
E’ proprietario con Dragut di un quarto di un piccolo bastimento. |
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1517 | |||
Autunno | In proprio | Spagna |
Scorre sulle coste spagnole nello stesso tempo in cui Pietro Navarro sta attaccando il litorale tunisino.
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1518 | |||
Maggio | In proprio | Francia |
Giunge alle isole Hyères nelle vicinanze di Marsiglia (Marseille). Sbarcato nell’isola di Porquerolles vi fa numerosi prigionieri e si appropria di diverse imbarcazioni.
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1519 | |||
Maggio | In proprio | Francia |
Alla testa di 25 legni tra galeotte e fuste si dirige nuovamente verso le isole Hyères. Assale ed affonda 3 barze fiorentine che stanno caricando del sale; nei giorni seguenti i corsari approfittano di una forte foschia per catturare, non lontano da Six-Fours, una grande caravella. I marinai di questa segnalano a Sinan che sta per giungere dalla Spagna anche un grosso galeone che ha viaggiato di conserva con essi. Si alza la foschia ed il galeone del Servian riesce a prezzo di gravi perdite a sfuggire all’abbordaggio ed a mettersi in salvo a Marsiglia. L’incursione nelle isole Hyères termina con la cattura di alcune barche cariche di blocchi di pietra con a bordo numerosi tagliapietre e muratori diretti a lavorare nell’isola di Porquerolles per rafforzare le difese della fortezza di Sainte-Agathe. Secondo le conache coeve i corsari, prima di partire, avrebbero fatto tagliare a due giovani, un francese ed un catalano, il naso e gli orecchi (nonché fatto incidere sulla loro fronte una croce) a titolo di ammonimento per i re di Francia e di Spagna nel caso in cui avessero deciso di attaccare gli stati barbareschi.
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Ottobre |
Viene attaccato in Mehedia da una squadra di 10 vascelli comandata da Pietro Navarro. Gli avversari sono costretti a rientrare a Marsiglia.
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1520 | |||
…………………….. | In proprio |
Affianca Barbarossa in un attacco portato a Bona (Annaba). Litiga con quest’ultimo e continua nella guerra di corsa per suo conto: campo di elezione di Sinan sono le coste toscane e quelle provenzali. Gli succede nel ruolo di luogotenente di Barbarossa Aydin Rais.
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…………………….. | In proprio | Venezia |
Cattura la galea veneziana appartenente a Tommaso Moro. |
Settembre | In proprio | Venezia |
Naviga nelle acque di Cipro (Kypros) con 2 galeotte e 2 fuste. Si impossessa di un grippo di Malvasia (Monemvasia) e pone al remo i marinai della nave conquistata. Appena scorge la squadra del sopracomito Alessandro Contarini (6 galee) rilascia tale legno. Il veneziano esamina i suoi documenti e si accorge che solo una fusta è dotata di un salvacondotto del bailo veneziano di Costantinopoli (Istanbul). In apparenza Sinan è diretto in Barberia: Alessandro Contarini lo conduce dal provveditore della flotta. I turchi si ribellano; alle loro navi sono tolte dai veneziani armi e timoni. Il corsaro ed il sopracomito si dirigono verso Corone (Koroni) per confrontare la sua versione con quella delle autorità turche. Da terra sono sparati alcuni colpi di cannone contro le galee veneziane; i marinai turchi delle fuste tagliano i cavi per fuggire a terra; parte di costoro sono uccisi dai rematori cristiani; le fuste sono prese e messe a sacco. Dei 450 turchi imbarcati 150 sono uccisi dai soldati delle galee, altri annegano in mare, solo una parte riesce a porsi in salvo. Sinan viene condotto a Corfù (Kerkira) con un figlio: ogni colpa verrà data ai funzionari della fortezza di Corone. |
Ottobre |
Il sultano interviene a favore di Sinan: viene confermato il suo status di ambasciatore dell’ impero ottomano in Barberia presso Barbarossa. |
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Novembre |
E’ rilasciato dai veneziani: il provveditore della flotta Domenico Capello viene sostituito nel suo incarico; vengono puniti i sopracomiti per avere agito oltre i propri poteri; sono restituiti a Sinan i suoi beni. |
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1521 | |||
Aprile |
Arma alcune fuste e minaccia le imbarcazioni della Serenissima. |
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Giugno | In proprio | Venezia |
Con alcune fuste assale alla Punta del Gallo (Zante/Zakinthos) una nave veneziana diretta a Costantinopoli. Questa si difende: prende fuoco la santabarbara ed il pilota rimane ferito con diciotto marinai. Il bastimento viene condotto a Corone; gli sono fatte togliere le vele dal cadì locale affinché Sinan non lo prelevi per suo conto. Il provveditore veneziano di Zante, Alvise Pizzamano, è pregato dalle autorità turche di inviare a Corone il proprietario per riprendersi la nave. |
1522 | |||
……………………. | Impero ottomano | Rodi | |
……………………. | In proprio |
Al termine dell’assedio di Rodi (Rodhos) viene lasciato libero dagli ottomani di esercitare la guerra di corsa. |
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1524 | |||
Giugno | In proprio | Chiesa Malta |
Assale le coste tirreniche con 34 navi, tra fuste e galeotte. Paolo Vettori (2 galee e 2 brigantini) ed i cavalieri di Malta (3 galee agli ordini di Claudio Gruel, di Fernando de Matta e di Bernardino Airasca) lasciano Civitavecchia per dargli la caccia. Paolo Vettori cattura a Sinan 2 fuste presso l’isola di Giannutri. Giungono, nel frattempo, 2 galee dell’ordine gerosolomitano ed i corsari si gettano in acqua abbandonando 2 galeotte. Sono liberati 200 schiavi cristiani legati ai remi; al loro posto vanno altrettanti turchi e mori fatti prigionieri. |
Ottobre | Malta |
La barza dei cavalieri di Malta, capitanata da Giovanni Battista Schiattese, viene sorpresa nel mari di Trapani con un carico di frumento. Sinan, che è nelle vicinanze con 8 galeotte, si impossessa di una caravella. Giovanni Schiattese si accorda con una nave genovese e naviga verso l’isola di Favignana dove si trova l’intera squadra di Sinan forte di 16 galeotte ed una galea. Vi è uno scontro; al suo termine le 2 navi riescono a mettersi in salvo a Trapani. |
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1525 | |||
Settembre | Impero ottomano | Corsari | Arma un galeone per dare la caccia ai corsari. |
1526 | |||
Marzo |
All’isola di Gerbe (Djerba) con 22 fuste del Barbarossa. Stabilisce il suo covo in tale isola. |
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Aprile |
Esce da Djerba con 16 fuste e 4 galeotte. Sua base è sempre l’isola di Favignana. |
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Giugno luglio |
Impero ottomano | Corsari |
Lascia Djerba e si porta al largo di Malta con Moro di Alessandria (Al Iskandariyah); tocca Capo Passero con 26 fuste. Sottomette 3 navi: 2 che vengono da Chio (Khios) ed una da Tripoli. Rapisce uomini a terra. Battista Vaccari e Guglielmo Bellomo gli riconquistano una fusta da Sinan conquistata a Capo Passero. Il corsaro barbaresco si ancora con 36 galeotte davanti all’isola di Porquerolles. Da Marsiglia gli viene contro Gilles de la Pommerayes: il francese giunge a Porquerolles. Non vi trova che 9 feluche che, alla sua vista, si danno alla fuga. Gilles de la Pommerays si mette al loro inseguimento; Sinan con l’aiuto del vento supera Tolone (Toulon), Cadère e Lecques. I corsari sbarcano a La Ciotat, saccheggiano il santuario di Saint-Fond e ne asportano le campane; minacciano le barche da pesca del circondario di Marsiglia. Di seguito si porta con 20 galeotte davanti allo stessa località : viene respinta la sua incursione dai cannoni dei forti cittadini e da quelli dell’isola di Pomègues. Analoghi risultati ottiene ad Aigues-Mortes ed a Maguelonne; riconosce un punto debole nel forte di Agde. 500 corsari scendono a terra e mettono a sacco la località. Gli viene contro da Narbona (Narbonne) il governatore della Linguadoca Pierre de Clermond-Lodève; Sinan riprende il mare. Supera Narbona, Collioure e giunge nei pressi di Barcellona. Negli stessi giorni è salpato dalla città per l’Italia la flotta del Connestabile di Borbone: la località si trova quindi indifesa. Sinan si avvicina al porto per sparare con i suoi pezzi di artiglieria contro le sue fortificazioni. Mentre è intento in tale operazione viene attaccato alle spalle dalla squadra di Andrea Doria. Il corsaro rimane ferito nel combattimento; benché sanguinante continua nella sua lotta. Le cronache riferiscono pure di un suo abbordaggio ad una galea del genovese. Il comito si porta verso la santabarbara per farsi saltare in aria con gli attaccanti. Sinan si avvede delle sue intenzioni e gli tronca con due colpi di scimitarra prima la mano che tiene la miccia e, poi, la testa. Andrea Doria si pone al suo inseguimento. |
………………… | Scorre nelle acque di Piombino. | ||
1527 | In proprio | Venezia |
Sinan salpa dalle coste africane per incrociare nell’ Adriatico. |
1528 | |||
Maggio | In proprio | Francia |
Riappare alle isole Hyères. Fa arenare sulla spiaggia una galea del Saint-Blancard, “La Negra”, nella quale è imbarcato il tesoriere del re di Francia di ritorno da Genova dove si è incontrato con Andrea Doria.
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Luglio | E’ segnalato ancora attorno alle isole Hyères. | ||
Agosto | In proprio | Impero |
All’isola di Favignana con 5 fuste e 5 galeotte. Si impossessa nei suoi paraggi di una nave di Trapani dalla portata di 1600 salme che sta trasportando panni e pelli d’asino caricate in precedenza a Barcellona. Il bottino è valutato in 60000 ducati. La nave viene condotta a Tunisi. |
1529 | |||
Primavera | In proprio | Malta |
Comanda la flotta di Tunisi di 28 vele ed ha ai suoi ordini, nel complesso, 30 fuste e 4 galeotte. Si dirige su Tripoli. Tiene Malta quasi sotto assedio; sceglie sempre l’isola di Favignana come sua base logistica; cattura innumerevoli navi su tutte le coste siciliane da Messina a Trapani; le dà alle fiamme e non chiede più il riscatto per la loro restituzione come in un primo momento era solito fare. |
Giugno agosto |
In proprio | Inghilterra |
Scorre fino a Milazzo con 17 fuste e 3 galeotte. Assale nei pressi di Favignana una nave di 800 botti e fa la posta ad un vascello inglese che trasporta panni ed è diretto a Chio. Ad agosto affianca Aydin Rais in un’incursione alle Baleari. |
Ottobre |
Desola le coste siciliane con 34 fuste. Si mettono alla sua caccia 5 galee maltesi agli ordini di Ugo di Copones. |
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1530 | |||
Marzo | Pone in ordine le sue navi a Djerba. | ||
Giugno | Algeri | Impero | A Bougie (Beraja) ed a Orano (Oran) con Barbarossa. |
Luglio |
Si collega con Barbarossa ed Aydin Rais per incrociare nei pressi delle isole della Provenza (Provence) con 44 vele (11 galee, 20 galeotte e 13 fuste). L’obiettivo è quello di di tendere un’imboscata ad Andrea Doria. |
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Agosto | Naviga lungo le coste sarde con 7 galee e 36 fuste. | ||
Ottobre |
E’ avvistato attorno alla Sardegna con 10 galee e 12 fuste ed attorno a Maiorca (Mallorca) con 16 fuste e 4 galeotte. Rientra ad Algeri: prima di giungervi si appropria all’isola di Formentera di una fusta (su 3 inseguite) e di una barza alle Bocche di Bonifacio. |
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Novembre dicembre |
Riprende il mare ed agisce sulle coste spagnole con 20 navi divise in due squadre. |
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1531 | |||
Gennaio |
Coadiuva Barbarossa in Barberia. E’ convocato a Costantinopoli. |
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Maggio | In proprio | Malta |
Con Barbarossa, alla testa di 25 navi, sorprende all’ isola di Favignana o a quella di Levanto la grande caracca di Malta proveniente da Tolone e comandata da Francesco Touchebeuf (il Claramont). Essendo stato respinto il loro attacco i due corsari si trasferiscono per scorrere le coste calabresi e pugliesi. Ritornano in Calabria ed incendiano davanti a Messina una nave di proprietà dell’ordine gerosolomitano, carica di carni salate, provienente da Napoli e diretta a Malta. |
Ottobre | Algeri | Malta |
Risiede a Djerba. Fornisce una galeotta ad Aydin Rais che combatte i cavalieri di Malta a Tagiora. |
Novembre | In proprio | Francia |
Alle isole Hyéres, sulla costa francese, con 16 galee e 19 fuste. Si impossessa di una nave francese, la “Bretinolle”, diretta a Pirano (Piran) e carica di artiglierie. Saccheggia una volta di più le isole e riprende la navigazione. |
1532 | |||
Gennaio |
Si apposta nei paraggi di Maiorca (Mallorca) con 25 vele (di cui 6 galee). |
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Febbraio | In proprio |
Si indirizza nelle acque di Ragusa (Dubrovnik) con 20 vele (15 galee e 5 fuste). Minaccia di addentrarsi nell’ Adriatico. |
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Marzo |
Infesta le coste spagnole. Gli resiste un galeone biscaglino; lo assale con 4 fuste e 6 galeotte. La nave riesce a raggiungere Alicante seppure disalberato. |
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Aprile | In proprio | Impero |
Saccheggia nuovamente le coste sarde con Aydin Rais e Corsetto Rais. Sbarca nell’isola di Sant’Antioco, entra in una chiesa e fa prigionieri i fedeli che vi si sono rifugiati. Una tempesta costringe 2 galee, 4 galeotte e 5 fuste ad approdare all’isola di San Pietro. Scendono a terra 800 turchi ed 800 schiavi, dei quali 500 sono stati catturati nel cagliaritano e 300 sono prigionieri di guerra biscaglini. Le 5 fuste, nonostante che il mare non si sia placato, riprendono subito il mare: le imbarcazioni fanno naufragio e molti degli occupanti sono salvati da navi cristiane. Sempre con Aydin Rais (4 galee e 4 galeotte) Sinan assale al largo del porto di Botte una galea francese. La nave perde le vele; Sinan permette a 900 cristiani di abbandonare il bastimento che sta per affondare. Costoro vengono trasportati all’isola di Rosa (Sardegna) da 3 fuste. Rientra ad Algeri: Barbarossa gli rinnova la sua fiducia. |
Maggio |
Scorre a Maiorca; con Aydin Rais cattura una nave biscaglina proveniente dalle Fiandre e carica con merci valutate 200000 scudi. Le mercanzie appartengono ad alcuni mercanti genovesi. Rientra ad Algeri: è nuovamente chiamato dal sultano a Costantinopoli.
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Giugno | Impero ottomano | Impero |
Si porta con Aydin Rais a Modone (Methoni) alla testa di 6 galee, 6 galeotte e 12 fuste. Si collega con la flotta turca. |
1533 | |||
Giugno | Impero ottomano | Impero |
Incrocia all’isola di Favignana con 5 galeotte e 4 fuste; ad Arenella, vicino a Palermo, si impadronisce di una caravella e di una barza: il danno per i proprietari delle merci è valutato in 30000 ducati. Naviga tra Malta e Siracusa. |
Luglio |
Gli è affidata una galea grossa catturata dall’Aluft ai veneziani. Con lo stesso Aluft, al comando di 22 vele tra cui anche una galea sottile sempre catturata dall’Aluft ai veneziani, e 11/12 galeotte si colloca minaccioso nelle vicinanze delle coste di Malta. |
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Settembre | Impero ottomano | Malta |
Esce da Djerba; sorprende e cattura nei pressi di Messina 3 galee di Andrea Doria cariche di sete e di altre mercanzie. Nel rientrare in Africa depreda le coste maltesi con 10 navi tra galeotte e fuste; sbarca con suoi uomini a Marsa Scirocco: è facilmente respinto dai cavalieri di Malta. Le prede vengono condotte in Barberia. |
Ottobre | In proprio | Malta Genova |
A fine mese si trova nell’isola di Comino. Compaiono 2 grippi nei quali si sono imbarcati a Siracusa 23 cavalieri. Una nave è catturata; sono fatti prigionieri alcuni cavalieri che saranno rilasciati più tardi da Sinan nell’isola di Djerba dietro il pagamento di un riscatto. Con la sua azione tiene Malta e Gozo quasi sotto assedio anche perché al momento non vi sono vascelli cristiani nei loro paraggi. Negli stessi giorni si appropria di un galeone genovese di 300 botti, che da Messina è diretto a Genova. Il galeone subisce forti avarie; prima che la nave affondi Sinan lo lascia libero con il suo carico di fave. Nel frattempo da Malta salpano un galeone ed una chiatta con numerosi pezzi di artiglieria: le imbarcazioni attaccano le sue navi ricorrendo ad uno stratagemma. Sinan è indotto a rientrare nel litorale barbaresco. |
1534 | |||
……………………. | In proprio |
Incrocia sempre da Djerba con 34 vascelli. Naviga lungo le coste siciliane, napoletane e laziali. |
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Maggio | In proprio | Ragusa Chiesa Venezia |
Con 8 galee e 18 fuste incalza 3 navi nei pressi di Corfù. Si impadronisce di una nave ragusea, di una di Ancona e di una veneziana. 3 galee della Serenissima gli si si muovono contro: si ritira verso l’isola di Santa Maura (Levkas). |
Luglio | In proprio | Francia | E’ segnalato al largo di Marsiglia con 6 galee. 4 fuste ed una galea della sua squadra sbarcano alcuni corsari al Capo di Saint-Hospice ad est di Villafranca (Villefranche). Sono catturati 40 uomini. |
Autunno | In proprio | Toscana | Punta su Piombino dove deve regolare un conto con gli Appiano. Piombino viene soccorsa da navi genovesi e veneziane che,a prezzo di forti perdite, preservano la città dalla conquista. I corsari sbarcano nell’isola d’Elba. Tutti gli abitanti dell’isola al di sotto dei venticinque anni, bambini compresi, sono deportati ad Algeri. Gli schiavi in tale città nel periodo toccano le 18000 unità. |
1535 | |||
Luglio | Tunisi | Impero |
Andrea Doria assale Tunisi alla testa di una flotta di 82 galee e di oltre 200 vascelli per lo più imperiali. Sinan è preposto da Barbarossa con Aydin Rais alla difesa di La Goletta. La flotta barbaresca (32 galee, 23 galeotte e 8 fuste) che si trova alla fonda rimane intrappolata nel porto-canale. Gli assalitori danno alle fiamme alcune imbarcazioni, altre ne catturano. Le truppe sbarcate a terra cominciano a sistemare i cannoni per battere la fortezza fornita di pezzi di artiglieria provenienti da Rodi allorché l’isola venne conquistata dall’impero ottomano ai cavalieri dell’ordine gerosolomitano. Gli attaccanti scavano una trincea davanti alla fortezza protetta da un terrapieno. Sinan e Aydin Rais tentano una sortita notturna nel cui corso è sorpreso nel sonno e massacrato una parte dello stato maggiore di Andrea Doria. A metà mese Carlo V ordina l’attacco generale. Dal mare e da due punti dell’entroterra una batteria di oltre un centinaio di bocche da fuoco bombarda per otto ore gli spalti della fortezza. E’ aperta una breccia nei bastioni. Il cavaliere di Malta Couppier entra nella fortezza e vi pianta il vessillo del suo ordine. Sinan guida tre vani contrattacchi per la sua riconquista. I mori sono respinti; Sinan si ritira da La Goletta e raggiunge Tunisi con Aydin Rais. Barbarossa, in vista della resistenza ad oltranza, pensa di fare uccidere tutti i prigionieri cristiani. Con Aydin Rais riesce a distogliere Barbarossa dall’attuazione di tale progetto. Con la caduta anche di Tunisi si porta alla spiaggia a sud della città e da lì, a bordo di una veloce fusta, raggiunge l’isola di Djerba. Si rifugia, da ultimo, con Barbarossa a Bona dove si trova la flotta corsara: un suo figlio, di dieci anni, viene catturato dagli imperiali nell’occasione e finirà come schiavo in Toscana. Ad Algeri. nei mesi seguenti ha l’incarico di disturbare i collegamenti tra Tunisi ed il Ponente. Riesce ad impedire l’afflusso di rifornimenti alla guarnigione spagnola di La Goletta. |
1536 | |||
Aprile |
Salpa da Costantinopoli con Barbarossa. Punta su Corone con metà flotta. |
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……………………. | Impero ottomano | Portogallo |
E’ eletto ammiraglio del Mar Rosso. Allestisce una flotta per combattere i portoghesi che stanno minacciando il commercio musulmano nell’Oceano Indiano. |
1537 | |||
Luglio | Impero ottomano | Impero |
Invia navi e munizioni da Alessandria a Barbarossa, per soccorrere i turchi sbarcati in Puglia a Castro. |
1538 | |||
Estate | Impero ottomano | Impero Venezia |
Affianca Barbarossa contro Andrea Doria nella baia di Prevesa (Préveza) sulla costa albanese. |
Settembre | Le due flotte si affrontano e gli avversari sono sconfitti. | ||
1544 | |||
Giugno |
Dimora a Suez. Barbarossa riesce a fare liberare il figlio fatto schiavo quasi dieci anni prima. Il ragazzo viene spedito in Egitto con uno splendido accompagnamento di cortigiani e di servi. Sinan, quando si vede davanti il figlio in perfetta salute e signorilmente educato, prova una gioia tale che è colto da un improvviso malore mentre lo abbraccia. Muore tra le sue braccia dopo breve tempo. |
CITAZIONI
-“Gran fabro d’infingimenti costui, gran maestro d’astuzie.” Guglielmotti
-“Viro intrepido et rerum bellicarum peritus.” Conti
-“Famosissimo corsale…Gran corsale” Bosio
-“Qual è stato corsaro grandissimo.” Sanudo
-“Cognomento Iudaeum, summae prudentiae.” Bizari
-“Cieco d’un occhio, sul quale portava una pezza nera legata dietro la nuca, rozzo, sanguinario ma astuto e scaltro come una volpe nel preparare insidie e tranelli alle navi in mare e alle genti in terraferma, era pieno d’odio contro i cristiani. Nei paesi rivieraschi, su cui piombava alla testa dei suoi ladroni, non aveva pietà per nessuno. Scorrazzando in lungo e in largo per il Tirreno, s’era reso padrone di tutti i nascondigli, le grotte, le cale, le foci dei canali e dei fiumi delle costiere calabrese e amalfitana, del Circeo, dell’ Argentario, della maremma, della Liguria, nonché della Sardegna, delle Eolie, di Capri, di Ponza, d’Ischia, dell’Elba e delle altre isole disseminate nel Tirreno.” Panetta
-Con Aydin “Ambidui rinomati corsari.” Sagredo
-Con Aydin, Occhiali, Cuciuc Iusuf, Salech Rais, Dragut “Abilissimi comandanti.” Monterisi
-“Padrone dell’isola delle Gerbe, barbuto e orbo da un occhio, con la classica pezza a coprire l’organo offeso in battaglia, e sospettato di magia nera perché sa fare il punto in mare servendosi semplicemente d’una balestra.” Fedozzi
-“Astutissimo, conosceva tutti i nascondigli dell’Argentario, del Circeo, dell’Elba, di Ponza e delle altre isole nostrane. Predava i bastimenti mercantili, teneva bloccati i porti, fuggiva a tempo le navi da guerra che gli davano inutilmente la caccia…Era un capo intelligente, accorto, sì da meritare la stima del Barbarossa.” Bravetta
-“Sauvant astrologue; sa barbe frisée s’étale en éventail d’ombre.” Hubac
–“Il n’était pas prouvé qu’il fut juif et peut-etre devait-il ce surnom (El Judeo) à son absence de fanatisme religieux. Il refusait l’allégeance à Costantinople, répugnant aux massacres inutiles et était attentiif au sort de ses équipages. Excellent marin, il disposait d’une flotille d’une quinzane de galeotes et de bons capitaines.” Garnier
-“Qu’on a accusé d’avoir signé un pacte avec le diable, et de se livrer à la magie noire parce qu’il pouvait prendre la déclination en se servant d’un arbalète.” Coulet du Gard
-L’Ebreo di Smirne”, sospettato di magia perché sapeva fare il punto in mare servendosi di una balestra.” Norwich