Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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SANTA CRUZ (Alvaro de Bazan) Di Granada. Marchese di Santa Cruz. Figlio di Alvaro, fratello di Alonso. Di Granada.
1526 (dicembre) – 1588 (febbraio)
Anno, mese | Stato, in proprio | Avversario | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
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E’ allevato a Gibilterra. Il padre ha il comando generale delle galee destinate alla difesa delle coste di Granada. |
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1544 | Spagna | Francia |
Imbarcato nella squadra delle galee comandata dal padre, prende parte per la prima volta ad una battaglia navale nelle acque della Galizia contro una formazione di corsari francesi. Gli avversari sono sconfitti. |
1555 | |||
Maggio | Spagna | Francia |
Sempre agli ordini del padre ha il comando della flotta adibita alla vigilanza delle isole Fortunate. La formazione, organizzata a Laredo, consiste in 8 unità: 4 navi di 250 tonnellate, 2 navi appoggio e 2 galeoni questi ultimi di proprietà del padre. Il Santa Cruz prende il largo nell’Oceano Atlantico; all’altezza di Coimbra, dopo un inseguimento di 50 miglia, si impadronisce di un battello corsaro francese forte di 15 pezzi di artiglieria. |
Giugno |
Ai primi del mese giunge alle Canarie con 6 navi per prestare soccorso alla flotta delle Indie nell’eventualità di attacchi da parte dei corsari. Sbarca nel porto di La Luz, nell’isola di Gran Canaria. E’ bene accolto dalla popolazione e dalle autorità. Incrocia per le Canarie alla ricerca dei rifugi dei corsari. Scorta il convoglio fino a Sanlucar. Al termine della missione staziona intorno al capo di San Vincenzo (Cabo de San Vicente) con il capitano generale addetto al controllo delle coste andaluse per continuare a dare la caccia ai corsari.
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1556 |
Viene messo in pre-allarme perché nelle Canarie si teme la presenza del corsaro francese Jacques de Sores. Si pone in mare per il suo servizio di vigilanza.
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1557 |
Alla testa di 10 navi della squadra di Biscaglia gli è dato l’incarico da Carlo V di controllare i movimenti di una flotta francese mossasi in precedenza dal Portogallo.
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1558 |
Ha il compito di vigilare sulla rotta delle Indie e di combattere i corsari che si appostano fra le isole Azzorre e le Canarie.
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1559-1564 | Navigano ai suoi ordini le navi spagnole di stanza nello stretto di Gibilterra. Nel 1563 ottiene dal re di Spagna Filippo II il titolo di capitano generale per la protezione delle coste andaluse. Nel 1564, come comandante della squadra dell’Averia, ha il compito di difendere il tratto costiero intercorrente tra Malaga ed il Capo di San Vincenzo. I risultati sono magri ed i mercanti di Siviglia (Sevilla) si lamentano del suo operato: riescono a bloccare il rinnovo del contratto di “assiento” malgrado le pressioni a suo favore della corona. | ||
1565 | |||
Agosto | Spagna | Impero ottomano |
Al comando di 2 galee viene inviato a Messina per prestare soccorso ai cavalieri dell’ordine gerosolomitano assediati in Malta dagli ottomani. Accorre alla difesa dell’isola con don Garcia di Toledo. Dal 1565 al 1568 ha l’incarico di capitano generale della flotta reale. |
1566 | |||
Giugno | Spagna | Inghilterra |
E’ informato che 2 navi inglesi, che trasportano armi per i mori di Fez (Fés), stanno per gettare l’ancora nella baia di Cabo Aguer o Alguer nei pressi del castello. Il Santa Cruz si lancia contro le navi nemiche, si impadronisce di 70 pezzi di artiglieria e dà alle fiamme 7 caravelle armate per dare la caccia alla flotta peschereccia spagnola. Le navi inglesi, catturate, sono trainate a Cadice. |
1567 | Spagna | Algeri |
Affianca don Garcia di Toledo alla riconquista del Pennone di Velez de la Gomera. Penetra nel rio Martin, nei pressi di Tetuan, porto utilizzato dai corsari algerini per le loro scorrerie; ne chiude l’imboccatura e vi imbottiglia numerosi navigli. |
1568 |
Ha il comando delle galee di Napoli. Con molta efficienza in breve tempo allestisce una poderosa squadra di 38 galee con la quale partecipa a vari scontri. |
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1569 | Viene nominato marchese di Santa Cruz dal re Filippo II. | ||
1570 | |||
Giugno agosto | Spagna | Impero ottomano |
A giugno è segnalato in Sardegna con Giovanni di Cardona per imbarcarvi truppe destinate a combattere nelle galee di Giovanni Andrea Doria. Dalla Sardegna si dirige a Palermo con le 20 galee della squadra di Napoli; ad agosto è segnalato a Napoli per caricarvi altre truppe reclutate dal viceré di tale regno. A Messina. Da qui si reca in Levante per controllare i movimenti degli ottomani. Milita agli ordini di Marcantonio Colonna e di Giovanni Andrea Doria.
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Settembre |
Si trova con la flotta alleata a Suda (Souda) nell’isola di Candia (Kriti). Prende parte ad un consiglio di guerra in cui appoggia la tesi di Marcantonio Colonna contro quella attendista di Giovanni Andrea Doria. Con la caduta di Nicosia (Levkosia) in potere degli ottomani la campagna ha termine.
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1571 | |||
Maggio |
Presenzia al consiglio di guerra congiunto dell’esercito e della marina spagnoli. Ai primi del mese giunge a Barcellona con le galee di Napoli; si reca, indi, a Cartagena allo scopo di imbarcarvi le truppe del tercio di Granada costituite da soldati locali chiamati a combattere i moriscos in rivolta. Molte sono le diserzioni per cui gli spagnoli perdono tempo per organizzare una nuova leva. A Napoli per imbarcare alcune compagnie di fanti; dalle prigioni sono tratti numerosi rematori per riempire i vuoti delle ciurme. |
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Luglio |
A metà mese salpa da Napoli con le galee del regno; si dirige a Genova per collegarsi con la squadra spagnola comandata da don Giovanni d’Austria, nuovo capitano generale della flotta cristiana al posto di Marcantonio Colonna.
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Agosto |
Precede l’arrivo a Napoli di don Giovanni d’Austria con 14 galee cariche di soldati; vi arma 6 galee; esce dal porto ; si congiunge con la flotta spagnola (70 galee) con le quali effettua un solenne ingresso in Napoli. Deve rimanere in città mentre la flotta prosegue per Messina: la scarsità di soldati e di forniture provoca un ritardo nell’allestimento delle sue galee.
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Settembre |
Ai primi del mese raggiunge Messina con 30 galee. A bordo si trovano il tercio di Napoli e moltissimi avventurieri napoletani. Successivamente il marchese di Santa Cruz naviga verso Taranto per imbarcarvi un altro migliaio di fanti spagnoli concentrati nella città e provenienti da diversi presidi del regno di Napoli. Incontra qualche difficoltà con tali uomini che non vogliono salire a bordo della sua squadra se prima non siano saldate loro le paghe.
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Ottobre |
A combattimento già iniziato prende parte alla battaglia di Lepanto (Navpaktos) dove ha il comando della squadra di riserva contrassegnata da un vessillo bianco e costituita da 30 galee, più altre 40 imbarcazioni tra brigantini e fregate (ciascuno con dieci archibugieri a bordo ed un paio di piccoli pezzi di artiglieria) il cui compito è quello di impegnare le imbarcazioni minori del nemico. Allorché vede in difficoltà lo squadrone di Agostino Barbarigo invia 10 galee agli ordini di Martin de Padilla per coprire la falla che si sta aprendo nell’ala sinistra alleata; interviene in soccorso dell’ammiraglia di Agostino Barbarigo in forte difficoltà di fronte allo Scirocco. Successivamente il marchese di Santa Cruz cerca di ostacolare la ritirata ad Occhiali costringendolo a tagliare le cime della capitana maltese di Pietro Giustinian catturata in precedenza. Accorre, infine, in soccorso della capitana di don Giovanni d’Austria, “La Real”; nella fase di avvicinamento affonda 3 galee ottomane. Distacca alcune navi verso la poppa dell’ammiraglia cristiana; ne trae da esse circa 250 archibugieri del tercio di Sicilia che si uniscono agli uomini del capitano generale spagnolo. Nella mischia si salva da una/due palle di archibugio solo grazie alla sua armatura mentre cadono uccisi da palle di cannone Virginio Orsini e Bernardino de Cardenas. Con la vittoria si mette all’inseguimento dei fuggitivi con Giovanni di Cardona e Giovanni Andrea Doria. Il fanale della galea ammiraglia turca adornerà, di seguito, il suo palazzo di Madrid. A ricordo della vittoria farà realizzare una scena della battaglia su una delle pareti del suo palazzo di El Viso. L’affresco sarà distrutto da un terremoto nel 1700. |
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1572 | |||
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Arma 4 galee: la sua squadra è inserita nella flotta spagnola del Mediterraneo. Ogni galea dispone di 50 archibugi, 50 picche, 36 partigiane, 50 morioni, 50 corazzine, 50 spade, 100 rotelle.
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Agosto |
Incrocia nelle acque di Corfù (Kerkira). Don Giovanni d’Austria lo invia alla ricerca di Marcantonio Colonna: si imbatte in tale capitano nei pressi di Zante (Zakinthos)
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Settembre |
L’armata spagnola salpa da Corfù. Ha il comando dell’ala destra; il provveditore veneziano Soranzo dell’ala sinistra. Al centro si trovano don Giovanni d’Austria, Marcantonio Colonna, il veneziano Foscarini e Gil d’Andrade. Juan de Cardona ha il comando della retroguardia.
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Ottobre |
Con Juan de Cardona affianca Marcantonio Colonna in un intervento a favore di una galea spagnola intercettata da una nave di ‘Occhiali nei pressi di Modone (Methoni). Di seguito prende parte all’attacco contro la stessa Modone. La flotta turca si rifugia in tale porto senza cercare il combattimento. Rimane attardata la capitana del nipote del Barbarossa Mehemet Rais: questa è attaccata dal marchese di Santa Cruz e dalla capitana di Napoli e, dopo cruenta lotta, è conquistata. Il corsaro viene ucciso in combattimento. |
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1573 | |||
Settembre | Spagna | Tunisi |
Affianca a Palermo don Giovanni d’Austria per una nuova spedizione. Dopo alcuni giorni di sosta a Trapani l’armata naviga verso La Goletta. La flotta è composta di 152 galee (di cui 48 comandate da Giovanni Andrea Doria), 44 navi, 12 barconi per il trasporto delle salmerie, 25 fregate, 12 feluche: in essa sono imbarcati 19228 soldati (di cui presenti alla rassegna, 6345 spagnoli, 5505 italiani e 728 tedeschi) e 400 cavalli leggeri. Il marchese di Santa Cruz naviga all’avanguardia ed avanza su Tunisi. I turchi ed i mori abbandonano la cittadella. Il re di Tunisi, Hamida, che in precedenza ha deposto dal trono il padre Muley Hassan ed è stato, a sua volta, deposto da Occhiali, ripara a La Goletta. Qui viene catturato dagli spagnoli; è imbarcato nelle galee ed è condotto a Palermo. Morirà in breve tempo in tale città per depressione. Al governo di Tunisi passa ora un altro figlio di Muley Hassan, Muley Hamet. Al termine delle operazioni anche Santa Cruz ritorna in Sicilia: durante la traversata, incorre in una terribile tempesta in cui naufraga la galea di Napoli “Stella”.
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1574 | |||
Giugno | Spagna | Impero ottomano |
Si avvicina minacciosa la flotta turca; a Messina vengono imbarcati nelle sue galee 500 fanti italiani.
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Luglio |
Alla notizia che Occhiali è salpato da La Goletta con 150 galee viene distaccato da don Giovanni d’Austria alla difesa dell’isola. Fa imbarcare sulle 20 galee della sua squadra molti soldati italiani e spagnoli comandati da Melchior de Morales e da Juan Velasco.
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1576 | |||
Maggio | Spagna | Corsari barbareschi |
Ha il comando delle galee di Napoli. Scorre sulle coste barbaresche. Presto è richiamato a Napoli da don Giovanni d’Austria.
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1577 | E’ nominato capitano generale delle galee di Spagna; manterrà tale incarico fino al 1582. | ||
1578 | |||
Ago. |
Nuovamente al comando anche delle galee di Napoli. Alla notizia della morte del re Sebastiano di Portogallo in Marocco nella battaglia di al-Qasr al Kabir riceve l’ordine dal re Filippo II di mettersi alla testa delle galee andaluse per difendere gli avamposti portoghesi sulla costa marocchina.
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1579 | |||
Luglio |
Raggiunge a Rosas con le sue galee la flotta spagnola comandata da Giovanni Andrea Doria: è pronta la spedizione per la campagna del Portogallo.
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1580 | |||
Febbraio | Spagna | Portogallo |
Alla notizia della morte del pretendente al trono portoghese il cardinale Enrico (avvenuta a fine gennaio) si accinge a salpare con sollecitudine per Lisbona. |
Luglio agosto |
Contrasta il nuovo pretendente al trono del Portogallo Antonio de Onato. Salpa da Cadice (Cadiz) con 87 galee e 30 vascelli; intraprende la rotta lungo la costa atlantica per appoggiare dal mare l’invasione dell’Algarve. Le forze di terra (47000 uomini) sono comandate dal duca d’Alba. A metà mese sostiene con la flotta le truppe di terra che assediano e conquistano Setubal. Ad agosto cade Lisbona: si impadronisce di 12 galeoni portoghesi di cui uno è affondato.
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1581 | |||
Inverno | Spagna | Francia Portogallo | Il marchese di Santa Cruz si prepara per impadronirsi delle isole Azzorre ai danni dei portoghesi. |
1582 | |||
Primavera |
Una squadra salpata da Cadice, condotta da Martinez de Recalde, non può collegarsi con le sue forze a causa di una tempesta. Malgrado ciò il marchese di Santa Cruz si presenta davanti all’isola di San Miguel: ha a disposizione 27 navi. Non conosce l’entità della flotta francese diretta pur essa alle isole Azzorre.
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Luglio | Spagna | Francia |
A fine mese intercetta, presso l’isola di Terceira la flotta francese comandata da Filippo Strozzi. I due belligeranti, agli inizi, cercano di logorarsi l’un l’altro le forze a loro disposizione. Lo scontro avviene nei pressi dell’isola di San Miguel. Dopo cinque ore di combattimento il capitano avversario viene catturato anche perché l’ala sinistra della flotta francese non interviene in suo soccorso. I nemici perdono 8 navi; più di 2000 uomini rimangono uccisi nelle loro file. Gli spagnoli denunciano la perdita di 200 uomini mentre altri 500 sono rimasti feriti. Filippo Strozzi, ferito alla coscia nel corso della battaglia navale, viene trasferito nel castello di poppa della nave del marchese di Santa Cruz. Lo spagnolo lo fa pugnalare a morte; il cadavere è gettato nell’Oceano Atlantico dallo stesso castello di poppa . Santa Cruz sbarca poi a Villafranca e condanna a morte, come pirati, 800 francesi fatti prigionieri nella medesima circostanza, chi alla forca, chi alla decapitazione. L’atto non impedirà al re di Spagna Filippo II di nominarlo capitano generale dell’oceano. |
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I francesi sfuggiti alla sconfitta si rifugiano nell’isola di Fayal. Il marchese di Santa Cruz non giudica al momento opportuna la conquista dell’intero arcipelago: sceglie di collocarsi nei pressi dell’isola del Cuervo, la più occidentale, per proteggere la rotta delle navi provenienti dalle Americhe.
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1583 | |||
Giugno luglio |
Salpa da Lisbona (ha a sua disposizione 100000 uomini e 100 navi); a fine luglio giunge nelle acque delle Azzorre di fronte ad Angra. Fa sbarcare i suoi uomini in una spiaggia di difficile accesso (Maledont) con l’obiettivo di sorprendere gli avversari. Mentre la flotta blocca il porto le milizie attaccano di sorpresa Angra da terra. La città è conquistata nonostante un violento fuoco di artiglieria; sono pure catturate tutte le navi ancorate nel porto.
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Agosto | Spagna | Portogallo |
Una sua lettera al sovrano viene generalmente considerata come il primo passo per la creazione dell’Invincible Armada. |
1587 | |||
Aprile | Spagna | Corsari inglesi |
Francis Drake lascia Londra per scorrere sulle coste portoghesi con 4 galeoni appartenenti alla regina Elisabetta ed altri 17 bastimenti di differente stazza e potenza di fuoco. Al corsaro si unisce pure una squadra di navi londinesi comandata da Roberto Flicke. A metà mese Francis Drake si ancora nella baia di Cadice; respinge il tentativo portato da 6 galee per allontanarlo dal porto. Si ferma per tre giorni. Nella loro azione gli inglesi distruggono 24 imbarcazioni spagnole tra cui un galeone appartenente allo stesso marchese di Santa Cruz.
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Maggio luglio |
Francis Drake prosegue nelle sue depredazioni attorno a Capo di San Vincenzo. A fine mese si muove per intercettare un convoglio di caracche portoghesi nelle isole Azzorre. La navigazione del corsaro viene ostacolata da una tempesta per cui si impadronisce della sola caracca “Sao Felipe”. Ai primi di luglio giunge a Plymouth. Negli stessi giorni il marchese di Santa Cruz salpa da Lisbona con 37 navi; viaggia di conserva con una squadra condotta da Juan Martinez de Recalde.
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Agosto ottobre |
Il marchese di Santa Cruz incrocia nell’Oceano Atlantico per tre mesi alla vana ricerca di corsari inglesi. Rientra in Portogallo con gli equipaggi decimati dalle malattie.
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1586 | |||
Febbraio |
Presenta al re Filippo II un piano che prevede l’invasione dell’Inghilterra dopo l’occupazione di un porto nell’Irlanda occidentale. In esso si prevede l’utilizzo di 556 legni di varie dimensioni (150 navi grosse, 40 urche da carico, 320 navi da 80 a 50 tonnellate, 40 galee e 6 galeazze) e di 40 navi a vela tra feluche e fregate. Per tale armata il marchese di Santa Cruz stima necessario un organico di 16512 marinai: la flotta dovrebbe, inoltre, essere affiancata da altre 200 navi piatte nelle quali dovrebbero essere imbarcati 55000 fanti e 1200 cavalieri che costituiscono le truppe da sbarco. Il costo complessivo è valutato in 2.589.520 ducati. Il progetto sarà corretto a più riprese. Nel settembre 1587 esso prevederà una navigazione della flotta, agli ordini del Santa Cruz, da Lisbona al canale della Manica dove il duca di Parma Alessandro Farnese avrebbe avuto il compito di radunare le truppe necessarie per le operazioni a terra. Sulla fine dell’ anno il progetto entra in grave crisi.
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1587 | Spagna | Inghilterra | Si congiungono a Lisbona la flotta e le truppe di terra. Il marchese di Santa Cruz si lancia all’inseguimento di Francis Drake postosi in agguato alle Azzorre per cogliere alla sprovvista i convogli provenienti dalle Americhe e dalle Indie Portoghesi. |
1588 Gennaio | Viene aperta un’inchiesta segreta nei suoi confronti. | ||
Febbraio | Santa Cruz muore ai primi del mese a Lisbona durante la preparazione dell’ “Invincible Armada”. |
CITAZIONI
-“The foremost Spanish naval commander of his day. He was prominent in many successful naval engagements in a century that saw Spain rise to the zenith of its power and was to attempt the invasion of England shortly after his death.” The New Encyclopedia Britannica
-“Considerato forse il miglior marinaio spagnolo del ‘500.” Gargiulo
-“ (Alla battaglia di Lepanto) Bazan se supero a si mismo y logro ser con todo acierto el verdadero capitan general de la Armada de la Santa Liga.” Olesa
– “Was a shrewd naval tactician.” Bicheno
– “Un grand homme de mer.” Joubert
-“Spain’s greatest admiral…Experienced commander.” Rodger
-“Experto general, gloria de la marina espanola.” Condeminas Mascarò
-“The foremost Spanish naval commander at the day.” Palmer
-“Un uomo di mare fra i più brillanti che la Spagna abbia prodotto.” Capponi
-“Ces talents d’armateur, d’expert technique (comme l’avait été son père), de commandant de marine et de stratège de guerre se combinent toujours avec des activitités corsaires…D’après un chroniquer, le marquis était homme orgueilleux, avare et cruel, si bien que malgré un heritage de 500000 d. (ducati), son cercueil n’est accompagné au cimitière que par quatre personnes, et “sa mort ne fut regrettée par aucune”. Néanmoins, les Bazan tissent des liens au sein du milieu corsaire et de l’administration navale. Deux filles du premier marquis de Santa Cruz se marient au sein de la famille des Benavides, nobles avec des états de service a Lépante et dans les galères d’Espagne. Ils se lient également par le sang avec les Doria, ducs de Tursi, corsaires et commandants des galères de Gènes. Ainsi, le troisième marquis de Santa Cruz est beau-frère du duc de Tursi.” J.-P. Priotti
-“Uno dei più esperti uomini di mare spagnoli.” Barbero
-“Primer marqués de Santa Cruz, senor de las villas del Viso y de Valdepenas, comendador mayor de Leon, del Consejo de S. M., capitan general del mar Océano y de la gente de guerra del reino de Poerugal.” Biblioteca Maritima Espanola