Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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GIOVANNI GRIMALDI Di Genova. Signore di Monaco, Mentone (Menton), Roccabruna (Rochebrune) e Tourette.

1382 ca. – 1454 (maggio)

Anno, meseStato, in proprioAvversarioAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1406/1407Nel 1406 ha alcuni contatti con i fiorentini quale capitano di alcune galee. L’anno successivo muore il padre ed eredita le signorie di Mentone (Menton) e di Roccabruna (Rochebrune) con i fratelli Antonio, Ambrogio e Gaspare.
1416
AgostoFranciaInghilterra

Al servizio del re di Francia contro gli inglesi. Viene condotto con 8 navi grosse, 8 galee e 600 balestrieri. A metà mese si scontra con gli avversari alle foci della Senna: i francesi si danno alla fuga di fronte alla flotta nemica. Restano a combattere solo una nave tedesca e 5 cocche genovesi. Le 6 imbarcazioni sostengono lo scontro tutto il giorno: di queste alla fine ne sono conquistate 3; riescono a porsi in salvo 2 galee genovesi e la nave tedesca.

1419/1425 Angiò FirenzeAragona  MilanoNella primavera del 1419 Luigi d’Angiò gli restituisce la signoria di Monaco. Nel 1420 ottiene il feudo di Tourette, facente parte della baronia provenzale di Vence. Nello stesso anno (ottobre) il Grimaldi prende parte con 2 galee alla spedizione condotta nel regno di Napoli dal fratello del doge di Genova Battista Fregoso a favore di Luigi d’Angiò contro le mire espansionistiche del re d’Aragona Alfonso il Magnanimo. Nel febbraio 1421 gli è restituita la baronia di San Domenico Corone, già concessa da Carlo d’Angiò nel 1309 all’avo Carlo. Di seguito si scontra con le milizie di Filippo Maria Visconti alleato degli stessi aragonesi. Nell’estate 1422 il doge di Genova Tommaso Fregoso si accorda con il duca di Milano cui cede la città dietro un ricco compenso (30000 fiorini) e la signoria di Sarzana. In tale occasione il Grimaldi è l’unico nobile genovese a non schierarsi con i ducali; con i fratelli trova invece protezione  in Iolanda d’Aragona che, in assenza del figlio Luigi d’Angiò, sta reggendo il governo del regno di Provenza. Stipula un trattato con la regina che gli garantisce la somma di 1200 fiorini l’anno per la custodia dei castelli di Monaco: in cambio i Grimaldi si obbligano a non esercitare la pirateria ai danni delle imbarcazioni provenzali, in particolare  a non esigere da esse il pedaggio del 2%, imposto a tutte le navi che approdano a Monaco. Nel contempo (agosto) si allea con i fiorentini per contrastare il Visconti. I relativi patti di accomandigia sono stipulati a Sarzana nel palazzo del cognato Battista Fregoso. Giovanni Grimaldi si impegna a servire la repubblica con una galea comandata personalmente ed a offrire ogni anno, per il giorno di San Giovanni Battista, un pallio di seta alla cattedrale di Firenze. Nel 1425 scoppia una rivolta in Liguria; coadiuva le azioni dei Fregoso e dei Fieschi sempre ai danni dei ducali.
1427
SettembreFirenzeMilano

Continua ad appoggiare i fiorentini ed i fuoriusciti genovesi condotti da Domenico Fregoso. Al comando di 2 galee viene sorpreso da 4 galee comandate da Aram Salvago, Biagio Assereto e Giovanni di Montaldo al largo delle Cinque Terre tra Vernazza e Monterosso. Riesce a prendere il largo con le sue navi; 2 galee sono, viceversa, catturate dagli avversari: uno degli equipaggi, quello di Francesco Fieschi, si salva sulla spiaggia di Vernazza; il savonese Antonio Falcone, armatore dell’altra è impiccato con altri corsari a Capo di Faro, a Genova. Giovanni Grimaldi fugge a Monaco. E’ costretto, infine, a scendere a patti con i rivali. Per primi cedono i fratelli che in tal modo mantengono l’investitura feudale su Mentone e Roccabruna; da parte sua deve abbandonare ogni diritto sulla rocca di Monaco dietro l’esborso di 25000 fiorini da parte dei genovesi. Ripara a Nizza.

1430LombardiaAl servizio del duca di Milano Filippo Maria Visconti. Ha l’incarico di podestà di Pavia anche per una parte dell’anno seguente.
1431
GiugnoMilanoVenezia Firenze

Si batte sul Po a Casalmaggiore contro la flotta veneziana di Niccolò Trevisan. Lo scontro dura dodici ore e si divide in due parti. Nella prima fase, che dura fino a notte, gli uomini della Serenissima si impadroniscono di 5 galeoni. Nella seconda, che ha inizio all’alba del giorno successivo, risulta risolutivo l’intervento da terra di Francesco Sforza e di Niccolò Piccinino fanno salire i loro uomini d’arme nella flotta viscontea. L’armata milanese è così in grado di distruggere quella veneziana. I morti, compresi quelli che cadono annegati, sono 2000/3000 di parte della Serenissima (tra i quali 13 nobili), 500 tra i ducali. Sempre di parte veneziana altri 400 ne morranno giorni dopo in seguito alle ferite riportate nello scontro. I viscontei fanno prigionieri 7000/8000 uomini tra italiani (5000) e schiavoni e 16 patrizi. I veneziani perdono nel complesso 28 galee, 42 navi da carico e 1700 imbarcazioni di altro tipo. Del bottino fanno parte 2000 corazze, 2000 balestre, 1800 armi da fuoco tra bombarde e schioppetti e 60000 ducati destinati al soldo delle truppe. Per alcune fonti il comando della flotta ducale è detenuto dal pavese Eustachio degli Eustachi, per altre da Giovanni Grimaldi, per le fonti veneziane da Ambrogio Spinola. nel 1435 cessano i suoi rapporti con il duca di Milano. Ritorna nei suoi possedimenti e recupera la signoria di Monaco come vassallo di Filippo Maria Visconti.

……………………

Sempre al soldo del duca di Milano intercetta presso l’isola d’Elba numerose imbarcazioni fiorentine che escono da Porto Pisano. Sorprende il castigliano Joan Rossell, che ha noleggiato la sua nave ad alcuni mercanti senesi residenti a Pisa, che hanno acquistato un carico di frumento in Sicilia.

1436
Novembre

Ottiene in feudo dal Visconti il castello di Monaco nella diocesi di Genova.

1437Duca Savoia

Si collega con il conte di Ventimiglia Tebaldo Lascaris per seguire il governatore sabaudo di Nizza (Nice) Nicod de Menthon in una spedizione diretta a Costantinopoli. Obiettivo di essa è quello di condurre in Italia, a nome del concilio di Basilea, l’imperatore d’Oriente ed il primate ortodosso, per giungere ad una riunificazione tra la chiesa latina e quella greca. Salpa da Genova con 2 navi: una è catturata dal corsaro catalano Rodrigo di Lansoms. Costretto a perdere del tempo prezioso per recuperare tale imbarcazione, la dilazione permette agli emissari del papa Eugenio IV di precederlo in Costantinopoli.

1439
Giugno AngiòNapoliRicopre l’incarico di podestà di Pavia;  manterrà tale carica per circa un triennio. Alla scadenza affianca con le sue galee la spedizione condotta da Giano Fregoso in soccorso di Renato d’Angiò, impegnato alla riconquista del regno di Napoli sempre contro gli aragonesi.
1443/1445 ChiesaFirenze

Nel 1443 gli viene regalato dai sindaci di Ventimiglia un bacile d’argento; il capitolo della cattedrale aderisce al suo desiderio di avere in enfiteusi alcuni terreni presso Mentone (Menton). Nel 1445 passa al servizio del papa Eugenio IV per contrastare i fiorentini. 2 sue galee affondano alla foce del Tevere a causa di violente mareggiate.

1447
Febbraio

Giano Fregoso diviene doge di Genova: Giovanni Grimaldi, suo congiunto, è eletto commissario di Ventimiglia.

1448
…………………..Duca SavoiaOttiene il comando della squadra di galee del duca di Savoia.
Dicembre

Valica il Col di Tenda e si reca a Torino presso Ludovico di Savoia. Cede ai sabaudi la metà di Mentone e di Roccabruna  e ne viene investito per tale parte dal duca.

1450Autunno. E’ segnalato a Roma per il giubileo che si svolge in tale anno. E’ fatto imprigionare dal papa Niccolò V per un’azione di pirateria del figlio Catalano che, negli stessi giorni, si è impadronito di un’imbarcazione sulla quale si trova un carico di vini della Linguadoca appartenenti al cardinale camerlengo. Giovanni Grimaldi è liberato a Natale grazie all’intervento del  nuovo doge di Genova Pietro Fregoso.
1453
Agosto

Accoglie Renato d’Angiò in Ventimiglia. Il re provenzale è alleato del duca di Milano Francesco Sforza in lotta in Lombardia con i veneziani. Si ammala ed è costretto a ritirarsi a Genova.

……………………

Giovanni Grimaldi vuole estendere a Ventimiglia l’esoso diritto di porto che già riscuote a Monaco. La città si ribella e ne viene scacciato dal signore di Dolceacqua Enrichetto Doria.

1454
Aprile/maggioAi primi di aprile fa testamento e nomina suo erede il figlio Catalano. Muore nei primi giorni del mese successivo. E’ sepolto nella chiesa di San Michele a Mentone.

CITAZIONI

-“Vir rei maritimae scientia, inter Ligures ea tempestate longe clarissimus.” Bizari

-“Homo nobilissimo di cose da mare in quelo tempo apresso a li suoi.” Sabellico

-“ Appresso dei genovesi era in grandissima estimazione quanto alla guerra delle cose marittime.” A. Giustiniani

-“Il Grimaldi ebbe una vita lunga e avventurosa, dominata dal mare, dai venti e dalla sua sete di ricchezza. Dimostrò sopratutto una notevole perizia nei combattimenti navali. Radicato profondamente nei domini famigliari del Ponente ligure, e sempre fedele ai dogi genovesi, non esitò a offrire i propri servigi alle grandi signorie del tempo come la Repubblica di Firenze, lo Stato pontificio, oppure la potente casata francese degli Angiò. Ebbe in Filippo Maria Visconti un acerrimo nemico, tuttavia il destino e i giochi di potere lo costrinsero ad allearsi anche con quest’ultimo…Uomo deciso e risoluto, maestro nei combattimenti navali.” Brignoli

-“Molto nelle cose di mare riputato.” Interiano

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