Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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ANTONIO GRIMALDI Guelfo. Signore di Monaco. Fratello di Carlo e Luciano.

+ 1358.

Anno, mese Stato, in proprio Avversario Azioni intraprese ed altri fatti salienti
1322
Settembre Napoli Ghibellini

Combatte per il re di Napoli Roberto d’Angiò contro i ghibellini. Ha ai suoi ordini 20 galee con le quali ne affronta 15 degli avversari.

1331 Genova Re d’Aragona

Unisce la sua flotta con quella di Ottone Doria. Dalla sua roccaforte di Monaco costituisce un costante pericolo per i traffici catalani e francesi.

1332
Luglio ottobre

Muove verso la Catalogna con 45 galee e 2 navi, saccheggia le coste spagnole e dà alle fiamme numerose imbarcazioni nemiche. Si sposta a Maiorca (Mallorca), scorge nei pressi 5 galee i cui equipaggi, alla vista della sua flotta, fuggono a terra; ne incendia gli scafi. A settembre sbarca presso l’isola di Minorca (Menorca). Gli vengono contro 42/46 galee catalane comandate da Bernardo Cabrera ed un usciere con l’obiettivo di chiuderlo nel porto. Antonio Grimaldi si lancia coraggiosamente contro gli avversari, supera il blocco e di notte sfugge alla presenza degli avversari; non viene inseguito a causa del vento sfavorevole per le imbarcazioni aragonesi. Desola ancora le coste della Catalogna e vi si trattiene fino a fine mese; nel contempo invia 15 galee sui litorali della Sicilia  anch’essi sottoposti a depredazione. Ad ottobre rientra a Genova; vi viene accolto nella città con tutti gli onori. Le scorrerie compiute da Ottone Doria e da Antonio Grimaldi hanno come conseguenza quella di colpire con durezza anche i commerci delle città francesi che si affacciano nel Mediterraneo.

1339 Francia Inghilterra Si pone al servizio del re di Francia Filippo IV con 12 navi.
1341
Febbraio

Con Carlo Grimaldi conclude un trattato di pace con il doge di Genova Simone Boccanegra.

1345
………… Fuoriusciti Milano

Sempre con Carlo Grimaldi coadiuva i fuoriusciti di Genova ai danni dei Visconti.

Giugno

Viene stabilita una tregua tra i guelfi ed i ghibellini: ad Antonio ed a Carlo Grimaldi viene proibito di mettere piede in Genova.

1352 Genova Venezia

Penetra nell’ Adriatico con 4 galee, infesta l’Istria e vi procura gravissimi danni. I veneziani armano 5 galee che gli sono spedite contro agli ordini di Marco Michiel.

1353
Agosto Genova Venezia Re d’Aragona

Ha il comando di 60 galee genovesi per contrastare veneziani ed aragonesi: nei suoi equipaggi sono presenti la metà dei componenti le famiglie nobili di Genova e delle due Riviere. Antonio Grimaldi si dirige su Alghero dove sa esservi la flotta aragonese di Bernardo di Cabrera (40 galee, di cui la metà a spese della Serenissima, 3 cocche). La avvista a Portoconte; non è, invece, a conoscenza che con questa si sono collegati anche i veneziani di Niccolò Pisani (altre 30 galee). Si scaglia sulle navi aragonesi dopo avere fatto legare tra loro le sue galee, con l’eccezione di 4 navi lasciate libere di muoversi su entrambi i fianchi. Gli avversari per attirare i genovesi nascondono i legni minori dietro quelli più grandi; non si muovono all’arrivo di Antonio Grimaldi. Lo scontro inizia da lontano con il lancio di frecce e di verrettoni; giunge Niccolò Pisani da un altro lato con le sue galee e sorprende i genovesi. Il combattimento dura più ore. Quando si alza il vento si avventano contro Antonio Grimaldi le 3 cocche aragonesi sui cui castelli trovano posto numerosi soldati. Queste affondano 3 galee e scompaginano lo schieramento della flotta genovese. 31 galee genovesi con 3500/4500 prigionieri pervengono in potere degli avversari. Antonio Grimaldi sfugge a stento alla cattura con la capitana e metà flotta. Molti prigionieri sono gettati in mare dai vincitori. La sconfitta  è il pretesto per alcuni ghibellini di accusare il Grimaldi d’incapacità e di tradimento: i guelfi si oppongono alle imputazioni rivoltegli. Scoppiano alcuni disordini in Genova. Come risultato delle lotte intestine si dimette il doge Giovanni Valente ed i cittadini accettano la signoria dell’arcivescovo di Milano Giovanni Visconti.

1358 Muore.

CITAZIONI

-“Uomo di vero valente, ma talvolta del troppo confidente di sé, del che tornavagli biasimo, forse perché non gli arrideva la sorte.” Varese

-“Viri, praeter generis vetustatem, pacis bellique artibus conspiari ductis atque imperio.” Bizari

-“Honoratus vir generosus.” Stella

-“ Capitano valente e sagace.” A. Giustiniani

-“Esperto nelle cose di mare.” Argegni

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