Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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COLOMBO IL GIOVANE (Giovanni de Casenove; Giorgio Greco; Giovanni Greco; per il Sanudo si chiama invece Niccolò Greco) Greco. Corsaro con patente del re di Francia. Secondo alcune fonti, zio di Cristoforo Colombo.
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1490 ca.
Anno, mese |
Stato, in proprio |
Avversario |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1476 |
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Agosto |
In proprio |
Genova |
Naviga agli ordini di Colombo il Vecchio (il Casanova); prende parte all’azione di Capo di San Vincenzo (Cabo de Sao Vicente) che porta alla distruzione di 3 navi genovesi e di una borgognona. Subito dopo lo scontro scorta il re del Portogallo a Collioure nel Rossiglione (Roussillon). Nello stesso anno, a Venezia, il francese Bartolomeo Richardin si offre di ucciderlo. |
……….. | Francia | Re d’ Aragona |
Milita al servizio del re di Francia Luigi XI. Prende parte al blocco di Fuenterabia. E’ presto costretto ad abbandonare le operazioni.
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1484 |
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Agosto |
In proprio |
Venezia |
4 galee veneziane salpano dalle Fiandre agli ordini di Bartolomeo Minio. Dopo uno scalo a Cadice (Cadiz) le imbarcazioni della Serenissima sono attaccate al largi di Capo di San Vincenzo da 7 vascelli del corsaro naviganti con la bandiera del re Luigi XI. La resa avviene dopo venti ore di combattimento. Per altre fonti, si impossessa di sole 3 galee, in quanto una, agganciata con rampini e catene ad un suo bastimento, prende fuoco e propaga l’incendio anche ad un suo vascello. Nello scontro sono uccisi 130 veneziani e ne sono feriti altri 300; i corpi sono gettati nell’oceano. Colombo sbarca i prigionieri a Lisbona; costoro, prima di essere lasciati andare, vengono derubati. Abbandona sulla spiaggia le 3/4 galee predate e con le sue navi, più altre 2 bretoni, prese a nolo, si dirige verso l’Inghilterra, carico di bottino. Il re del Portogallo Giovanni II accoglie con benevolenza i veneziani superstiti e provvede al loro ritorno a Venezia; proibisce ai suoi sudditi di acquistare le merci predate dai francesi ed offre a Bartolomeo Minio 50000 ducati per il riscatto delle galee catturate. Il danno subito dai veneziani è valutato in 200000 ducati. Girolamo Zorzi sarà inviato dalla Serenissima in Francia per chiedere al sovrano la restituzione delle merci. Colombo rientra ad Honfleur, nell’estuario della Senna. Fra i partecipanti all’azione si segnala, al comando di un vascello, Cristoforo Colombo. Il futuro scopritore dell’America sperona una galea avversaria; questa, nel successivo abbordaggio, prende fuoco ed appicca l’incendio anche alla nave corsara. Il genovese si getta in mare, si affida ad un remo e riesce a raggiungere a nuoto la costa portoghese nei pressi di Lisbona. |
1485 |
In proprio |
Venezia |
Si impadronisce, sempre nei pressi del Capo di San Vincenzo, di una galea veneziana con il pretesto che la Serenissima è stata colpita da un interdetto pontificio di Sisto IV. Anche in tale circostanza Cristoforo Colombo fa parte dell’equipaggio delle sue navi. I tre scafi delle galee da lui conquistati ai veneziani l’anno precedente, sempre fermi sulla spiaggia di Lisbona; saranno dalla Serenissima donati al re del Portogallo (che ne ha fatto richiesta) per l’aiuto prestato. |
1486 |
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Un messaggero veneziano, giunto ad Honfleur, viene ucciso da un marinaio; un secondo emissario della Serenissima sfugge alla morte per poco. Il re di Francia condanna Colombo a riconoscere ai veneziani il controvalore delle 4 galee predate e/o distrutte; Luigi XI si dice disposto ad intervenire finanziariamente nel caso in cui i beni del corsaro non siano sufficienti a coprire l’intero ammontare. L’ordinanza resta inapplicata. Numerosi corsari bretoni e scozzesi raggiungono Honfleur per mettersi ai suoi ordini: Colombo verrà chiamato “l’ammiraglio-corsaro”. |
1490 |
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Muore. |
CITAZIONI