Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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GIOVANNI DI BIASSA Figlio di Baldassarre. Marchese di Goano.
1480 ca. – 1529 (ottobre)
Anno, mese | Stato, in proprio | Avversario | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1503 | Chiesa | Al servizio dei pontifici con il padre Baldassarre. | |
1507 | |||
Gennaio aprile | Fuoriusciti Genova | Genova Francia |
Nei primi giorni di gennaio si aggrava la situazione genovese spingendo Giano ed Ottaviano Fregoso ad un tentativo di entrare nella città. Costoro partono da Bologna, dove si sono trasferiti negli ultimi mesi, per sottrarsi al controllo del papa Giulio II; giungono a Borghetto Vara, dove si collegano con Giovanni di Biassa alla testa di 400 uomini. Salpano tutti da Sestri Levante; a metà mese il solo Ottaviano sbarca a Sampierdarena per concertare le operazioni con i suoi partigiani genovesi. Le contromisure del governo popolare, prevenuti dagli informatori pontifici, reagiscono mettendo in atto controlli severi sui loro simpatizzanti nella città e nelle due riviere. E’ messa una taglia di 500 ducati sulle teste dei due Fregoso ed una di 200 su quella del Biassa. Presto, quest’ultimo si rappacifica con il governo polare tanto che nel successivo aprile, per conto dei genovesi, respinge un tentativo di sbarco nel golfo di La Spezia effettuato da Prégeant de Bidoux. |
1509 | Chiesa | Venezia | |
1510 | |||
Luglio | Chiesa | Francia |
Si trova a Messina con una galea ed un brigantino; attende l’arrivo della flotta veneziana di Girolamo Contarini. |
Settembre |
Ha l’incarico di sopracomito di una galea pontificia. Appoggia la flotta del Contarini in un’inutile azione verso Vado Ligure e Savona alla ricerca di vettovaglie; coopera al blocco di Genova. |
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Novembre |
Comanda una galea pontificia, che deve sbarcare nel golfo di Genova i fuoriusciti capeggiati da Antonio e Ottaviano Fregoso, nonché da Girolamo e Niccolò Doria. Il Biassa è affiancato anche dalla flotta del Contarini forte di 11 galee. |
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1511 | |||
Settembre | Chiesa | Corsari barbareschi |
E’ condotto per due anni dai pontifici: ha il comando di 2 galee e di 2 brigantini. Ha il compito di sorvegliare il tratto di mare che intercorre tra Terracina ed il Monte Argentario dalle incursioni dei corsari barbareschi. Fra gli altri compiti vi sono pure quelli della repressione del contrabbando e l’effettuazione di azioni di polizia contro i delinquenti comuni decisi a sfuggire alla giustizia via mare. Gli è chiesta una malleveria di 1500 ducati: ottiene la somma da due banchieri genovesi, Bartolomeo Doria e Sebastiano Sauli, e dal senese Agostino Chigi. |
1512 | |||
Aprile |
Viene licenziato dal papa Giulio II a seguito della sconfitta di Ravenna. |
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Luglio | Genova | Francia |
Ha il comando di 2 navi nella flotta genovese comandata da Zaccaria Fregoso. Viene condotto per due anni. |
1513 | |||
Aprile | Genova | Corsari barbareschi |
7 fuste barbaresche scorrono nel golfo di La Spezia; i corsari scendono a terra e nel monte del Corvo rapiscono quattro uomini. Il Biassa non esce loro incontro preferendo riparare a La Spezia. |
………… | Chiesa |
Milita al servizio del papa Leone X ed ha ai suoi ordini 2 galee. Conduce in Francia il Rochefort, ambasciatore del re presso la Santa Sede. |
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Settembre |
Al ritorno transita per Genova; ha l’ordine da Giovanni Vespucci, ambasciatore pontificio, di rientrare a Civitavecchia per unirsi con la squadra di Paolo Vettori al fine di assicurare la difesa dei lidi laziali. |
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1516 | |||
Luglio agosto | Chiesa | Corsari barbareschi |
Agli ordini dell’arcivescovo Federico Fregoso si mette nel mare Tirreno alla caccia della squadra del Curtogoli (15 fuste ed alcune galee). La flotta tocca Bonifacio e Calvi, giunge a Biserta (Banzart), si imbatte nella laguna con gli avversari che sono sconfitti. Sono liberati i forzati cristiani e vengono messi a sacco i borghi cittadini. Il Fregoso vorrebbe spingere il Curtogoli ad uscire dalle acque dell’entroterra; i marinai pontifici si danno invece al saccheggio ed alla difesa di Biserta ha la possibilità di intervenire un grande numero di mori. Si alza un forte vento che impedisce a 2 imbarcazioni della flotta, entrate nella laguna, di uscirne. Queste sono conquistate dai barbareschi. Il Biassa prosegue la navigazione per Tunisi con Andrea Doria, il Bidoux e Bernardino d’Ornesan. 3 schifi delle galee penetrano nel porto di La Goletta e, nonostante il fuoco dell’artiglieria proveniente dalla torre posta a difesa del passo, conquistano e rimorchiano una galea presa l’anno prima dai corsari ai genovesi a Cipro (Kipros). L’azione continua sul litorale maghrebina dalle Conigliere, alle secche di Kerkenna, fino all’isola di Gerbe (Djerba); sono date alle fiamme alcune fuste. Curtogoli si trasferisce sulla costa albanese. |
1529 | |||
Ottobre | Impero | Francia |
Combatte per gli imperiali agli ordini di Sinibaldo Fieschi contro francesi e sforzeschi. A metà mese prende parte ad un attacco ai danni di Pontremoli. Muore poco dopo a Mulazzo per le ferite riportate nel combattimento.
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CITAZIONI