Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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ANTONIO DORIA Di Genova. Figlio di Filippo.
+ 1430 ca.
Anno, mese |
Stato, in proprio |
Avversario |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1411 |
Genova |
Corsari catalani |
Genova è controllata dal marchese del Monferrato. Combatte per conto di quest’ultimo i corsari catalani. |
1412 |
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Marzo apr. |
Monferrato |
Pisa e Re d’Aragona |
Arma 7 grosse navi nelle quali sono imbarcati 1500 soldati. Ha il compito di catturare alcuni corsari catalani che si sono impadroniti di 3 bastimenti genovesi diretti in Sicilia per caricarvi frumento. A marzo salpa da Genova; naviga nei mari vicino a Pisa ed a aprile assale, nei pressi di Livorno, Carpena, i cui abitanti si sono ribellati ai genovesi per darsi ai fiorentini. Vince la resistenza della località: nel combattimento sono uccisi 70 ribelli; altri 22 prigionieri vengono impiccati a titolo di esempio. Tenta, senza successo, di conquistare le torri di Porto Pisano. |
………….. |
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Prosegue per il Levante e giunge a Modone (Methoni) da dove sono partiti i corsari catalani. |
Luglio |
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Si dirige a Siracusa e dà alle fiamme 2 navi catalane; si sposta in Sardegna ed a Cagliari incendia altre 2 navi, più diverse altre imbarcazioni. Sbarca; nei borghi di Cagliari si impadronisce di 1000 pezze di panni di lana e di altri beni. Si trasferisce a Portopino, in Corsica, rompe la catena che protegge lo scalo e la trasporta a Genova. Nel porto sono incendiati 7 legni; 2 navi sono trainate a Genova. A fine mese si presenta davanti al porto di Barcellona; i catalani, per timore della sua azione tirano a terra 34 vascelli. Antonio Doria comprende che non può fare nulla, per cui decide di rientrare a Genova. |
Agosto |
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A Genova è accolto con tutti gli onori. In segno di riconoscenza per le vittorie avute, oltre all’esenzione dalle tasse per il vitto e per le vesti, gli viene anche concessa l’immunità fiscale per le riparazioni apportate alla sua abitazione in città. |
1413 |
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Assedia Portovenere, occupata dagli aragonesi. Ne blocca il porto, costruisce varie macchine ossidionali che costano 200.000 lire. Non ottiene alcun risultato. |
1415 |
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Marzo |
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Con Barnaba di Goano e Giacomo Giustiniani si fa parte attiva in Genova per eliminare le lotte di fazione. La riunione avviene nella chiesa di San Domenico: il doge Giorgio Adorno si dimette dalla sua carica, si riconcilia con Tommaso Fregoso ed il Goano viene eletto al dogato. Non passano quattro mesi che l’Adorno ed il Fregoso si alleano per deporrre il Goano. |
1424 |
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Rileva la quota sociale della maona di Chio (Khios), già di Giacomo Giustiniani Longo; vive a Foglie Nuove, nella Focide. |
1425 |
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Aprile |
Milano |
Fuoriusciti Firenze |
Tommaso Fregoso lascia Livorno e giunge davanti al porto di Genova, controllata dai Visconti, con l’ausilio della flotta aragonese di Pietro d’Aragona. I cittadini stabiliscono di resistere; nell’estate viene dato ad Antonio Doria il comando di una squadra navale (18 galee ed altrettante grosse navi) con a bordo numerosi soldati arruolati in Lombardia. |
Estate |
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Naviga a Sestri Levante; unisce le sue truppe con quelle di Niccolò Terzi (5000 fanti e 3000 cavalli) per assalire Genova dal mare. E’ sconfitto. Gli uomini del Terzi alla notizia che Gian Luigi Fieschi sta calando da Pontremoli alla testa di molte milizie, si danno alla fuga e vengono inseguiti dagli avversari. Antonio Doria è costretto a ritirarsi. |
1430 |
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Muore |
CITAZIONI
-“Strenuum et prudentem virum…astutus et probus.” Stella