Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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SUPPADER Corsaro di Tunisi.

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Anno, meseStato, in proprioAvversarioAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1638
……….In proprioToscana Venezia

Si accende la guerra tra il sultano Amurad e la Persia. I bey barbareschi inviano le loro unità nell’Egeo per unirsi con le forze ottomane. Durante la navigazione costoro compiono ovunque atti di pirateria. Il Suppader ha il comando di 8 galeotte. Si collega con il corsaro di Algeri Ali Picenino (altre 8 galeotte);  insieme inseguono la squadra dei cavalieri di Santo Stefano che, comandata da Ludovico da Verrazzano, si dà prudentemente alla fuga. I 2 corsari approdano a Nicotera, in Calabria, e vi fanno grandi devastazioni. Catturano come schiavi molti abitanti, comprese alcune monache. Da lì si trasferiscono a Cattaro (Kotor) dove si impossessano di un vascello mercantile. Una furiosa tempesta li obbliga a non proseguire nell’Adriatico ed a rifugiarsi a Valona (Vlona). La flotta veneziana, informata degli avvenimenti, lascia l’isola di Candia (Kriti) e si porta a sua volta in tali acque agli ordini di Antonio Capello.

Luglio agosto

Ai primi di luglio tenta di uscire dal porto di Valona con Ali Picenino; incalzato deve rientrare nel porto turco. I forti incominciano a sparare contro la flotta della Serenissima. L’assedio dura un mese. Si ha in tal modo il tempo di informare l’ammiraglio ottomano Bechir Pascià della loro situazione. Costui si muove in loro aiuto con 22 galee, 2 maone e qualche vascello. Antonio Capello decide  di rompere gli indugi e di attaccare il porto; fa sparare contro la fortezza e la moschee; alcuni marinai di Perasto tagliano l’ancora e le catene e portano fuori da Valona tutte e 16 le galeotte. Tali imbarcazioni vengono rimorchiate a Corfù (Kerkira) e qui ne sono affondate 15 per la realizzazione di un molo. Solo la capitana di Algeri viene risparmiata per essere spedita all’arsenale di Venezia; dopo qualche tempo vi sarà una composizione tra veneziani e turchi.  La galea sarà trainata a Navarino (Pilos) per essere consegnata al sultano.

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