Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
A - B - C - D - E - F - G - H - I - J - K - M - N - O - P - Q - R - S - T - U - V - W - Y - Z
Cerca nel sito:
LEONE STROZZI Di Firenze. Corsaro.
Cavaliere dell’ordine gerosolomitano. Priore di Capua. Nipote del papa Clemente VII. Cugino di Bernardo Salviati.
1515 (ottobre)- 1554 (luglio)
Anno, mese | Stato, in proprio | Avversario | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
…………………… | Veneto |
Giovane, parla più lingue fra cui il latino ed il greco. Studia all’università di Padova città in cui dimora due anni con altri suoi fratelli.
|
|
1524 |
Veste l’abito di cavaliere dell’ordine gerosolomitano; a nove anni gli è conferita dal papa, lo zio Clemente VII, la commenda di San Iacopo in Campo Corbolini a Firenze.
|
||
1528 | Toscana |
Marzo. La sorella Luisa, in sua compagnia, è offesa con proposte oscene, da Giuliano Salviati uscendo dalla messa. Dopo qualche giorno il Salviati, mentre nottetempo sta ritornando alla sua abitazione, è assalito da tre sicari che lo lasciano morente in piazza delle Pallottole a Firenze. I sospetti dell’omiicidio cadono su Leone Strozzi che viene fatto arrestare da Alessandro dei Medici con due amici. E’ incarcerato pure il fratello Piero. I magistrati non hanno sufficienti prove per dimostrare la sua colpevolezza. Interviene pure a favore degli Strozzi il papa Clemente VII.
|
|
1535 | |||
Maggio dicembre |
Si imbarca in Sicilia e perviene a Malta. Presta ufficialmente giuramento come cavaliere al Gran Maestro dell’ordine gerosolomitano fra Pietro del Ponte. Viene subito eletto priore di Capua per la sua parentela con il pontefice; Clemente VII gli concede pure una pensione annua di 700 ducati a valere sugli introiti dell’abbazia di San Zoilo Palentino. Nell’ordine è chiamato a far parte degli elettori per la lingua d’Italia. A dicembre ha il comando della squadra di galee dell’ordine al posto di Aurelio Bottigella. |
||
1536 | |||
Luglio | Malta | Impero ottomano |
Naviga nella capitana “Santa Petronilla”, è seguito dalle galee “Santa Croce”, “Gallo” e “Santa Caterina”. Lascia Siracusa e con le 4 galee della squadra di Malta si unisce nelle acque di Corfù (Kerkira) alla flotta imperiale-pontificia-veneziana. Ha il comando dell’ala destra con 12 galee. Agli ordini di Andrea Doria si scontra all’isola di Paxo (Paxoi) con 12 galee turche di Ali Celebi: con la sua capitana colpisce una galea della squadra nemica con alcuni colpi di artiglieria ben assestati. Questa affonda; subito dopo ne conquista un’altra. I giannizzeri e gli spahis che si trovano a bordo muoiono tutti in combattimento; del bottino ai cavalieri di Malta vengono riconosciuti la proprietà di una galea, numerosi schiavi e molti cannoni. |
Agosto |
Alla notizia dell’arrivo di Barbarossa si dirige verso Messina con Andrea Doria e Gentile Virginio Orsini. |
||
Settembre |
Si licenzia da Andrea Doria per non essere coinvolto nelle dispute che contrappongono l’impero e la Francia; tocca Lipari e le altre isole Eolie. Cattura un brigantino; viene a conoscenza che 3 vascelli turchi sono entrati nel golfo di Sant’Eufemia e che stanno per ritornare a Lipari. Aspetta i corsari Meidin Rais (una galeotta), Mahamut Rais (una galeotta) e Tacchia Rais (una fusta) con le sue 4 galee ancorate a Stromboli. Le navi sono avvistate, dà loro la caccia per molte miglia e se ne appropria lungo le coste calabresi. |
||
Ottobre |
Rientra a Malta con 2 galeotte ed una fusta a rimorchio e 83 schiavi tra turchi e mori. Il comando della squadra delle galee dell’ordine è affidato temporaneamente a Paolo Simeoni. |
||
|
|||
1537 |
In primavera il padre Filippo, fuoriuscito di Firenze,è catturato a Montemurlo dalle truppe del duca di Toscana Cosimo dei Medici. Leone Strozzi lascia Malta, tocca Messina e raggiunge Napoli. Non ottiene l’aiuto sperato dall’imperatore Carlo V; il padre è giustiziato e Leone Strozzi passa con il fratello Piero al servizio del re di Francia.
|
||
1538 | |||
Gennaio | Paolo Simeoni assume la direzione delle galee di Malta al suo posto. | ||
1541 | Francia | Fa costruire 2 galee a sue spese per la somma di 13400 ducati. | |
1543 | |||
…………………… | Francia | Spagna |
Ottiene il comando delle galee francesi del Mediterraneo; l’imperatore Carlo V gli fa togliere il priorato di Capua. Il re di Francia Francesco I gli conferisce altri benefici a compensazione delle perdite subite. Si collega con i turchi nel porto di Villafranca (Villefranche) e prende parte all’assedio di Nizza (Nice). Fa arrestare Gentile Virginio Orsini sospettato di tradimento. |
Agosto | Affianca il Barbarossa nel suo attacco a Nizza. | ||
1544 | |||
Inverno | A Tolone (Toulon) con la flotta turca.. | ||
Giugno | Francia | Impero Chiesa |
Accompagna il Barbarossa nel Tirreno quando costui decide di rientrare a Costantinopoli (Istanbul). Dissuade i turchi dall’impresa di Civitavecchia e si ferma nei mari di Gaeta e di Pozzuoli. Invia un suo messo al Gran Maestro dell’ordine gerosolomitano per avvisarlo di un possibile attacco degli ottomani a Malta. Da ultimo raggiunge Costantinopoli: spedisce a Malta come prigioniero un fratello di Aydin Rais affinché serva come pedina di scambio per ottenere la liberazione di qualche cavaliere dell’ordine fatto prigioniero. |
1545 | |||
…………………… | Francia | Inghilterra |
Supera con le sue galee lo stretto di Gibilterra; si batte contro gli inglesi al largo della Piccardia; difende Boulogne-sur-Mer dal loro assedio. |
Luglio | Le galee francesi attaccano in Portsmouth il vascello “Mary-Rose” che affonda con il suo capitano George Carew. Le navi inglesi puntano allora contro Leone Strozzi: le sue galee si portano al largo. | ||
…………………… |
Si trova a Shoreham con le sue 4 galee; si dirige verso Dover agli ordini di Claude d’Annebaut. Il barone Paulin de la Garde si colloca all’avanguardia della flotta francese per contrastare la squadra del viceammiraglio inglese Thomas Clère: quest’ultimo viene attaccato dagli avversari e le sue navi subiscono numerosi colpi di artiglieria. Interviene Leone Strozzi a bombardare, a sua volta, la retroguardia nemica. |
||
1546 | Soggiorna a Venezia. Si incontra nella città con Benvenuto Cellini. | ||
1547 | |||
Gennaio | Ha il comando di tutte le galee francesi. | ||
Luglio |
Affianca con 16 galee l’Annebaut nella sua azione in Scozia a favore dei cattolici locali. Attraversa lo stretto di Gibilterra, entra nel canale di Caledonia, sconfigge l’ammiraglio Clinton ed ottiene a colpi di artiglieria la resa del castello di Saint Andrew ad Edinburgo (Edinburgh) dopo due settimane di fuoco d’artiglieria. Una squadra inglese, ancorata a Holy Island, non osa attaccare i francesi. |
||
Dicembre |
Rientra in Francia; perde una galea nel forzare il blocco nemico. Viene sostituito nel comando da André de Montalebert d’Essè. |
||
1548 | |||
…………………… | Francia | Inghilterra | Scorre nei mari d’Inghilterra e di Scozia. |
Agosto novembre |
Si accorda con Dragut per assalire un convoglio imperiale di una trentina di galee. Ad agosto Francesco I si oppone al progetto e gli proibisce di muoversi da Marsiglia (Marseille); può, al contrario, invitare nei porti della Provenza (Provence) le galee di Malta e quelle di Dragut. Quest’ultimo ritarda ed Andrea Doria, la potenziale vittima dell’attacco, vigila: l’ammiraglio genovese, sotto il pretesto di organizzare un’onorevole scorta all’infante Filippo, raccoglie le galee di Napoli, di Sicilia, di Genova e di Spagna e le arma con 8000 fanti. Andrea Doria attraversa il golfo del Leone con la sua armata schierata a battaglia: Leone Strozzi si affretta ad inviare un suo luogotenente a bordo della capitana del Doria per ossequiare il futuro re di Spagna; quando l’armata spagnola è obbligata dalle cattive condizioni atmosferiche ad ancorarsi presso la Camargue si reca egli stesso con tutto il suo stato maggiore a rendere i dovuti onori all’infante di Spagna. |
||
1549 | |||
Luglio agosto | Francia | Inghilterra |
Si trova a fine mese a Le Havre. Si muove nella Manica; con 12 galee, che trasportano 2000 uomini, blocca le isole di Jersey e di Guernsey. Sbarca nell’isola di Serck; ne rafforza le difese con bastioni; quattro giorni dopo gli viene contro William Winter alla testa di una piccola squadra con 800 soldati a bordo. Si scontra con gli avversari sotto il castello del porto di Guernsey. L’esito del combattimento è incerto: per gli inglesi le sue galee sono date alle fiamme e Leone Strozzi deve lamentare la morte di 1000 uomini nello scontro navale. Per le fonti francesi la vittoria è sua tanto è vero che sbarca a Guernsey ed incendia a Jersey il palazzo del tribunale. |
1551 | |||
Agosto | Francia | Impero |
Con la caduta di Tripoli in potere degli ottomani collega le galee francesi con quelle di Dragut e si dedica alla guerra di corsa nel Tirreno. Esce da Marsiglia con 23 galee ed una galeotta. Al largo di Tolone si pone in agguato nei confronti di Andrea Doria che naviga verso ponente con 27 galee. Il Doria rifiuta il combattimento e lo Strozzi si mette al suo inseguimento. L’ammiraglio genovese si pone in salvo a Villafranca e non lascia il porto. Leone Strozzi riprende il mare, si spinge dinanzi a Barcellona dove giunge di sera a fine mese. Inalbera la bandiera spagnola per cui viene scambiato per Andrea Doria. Una galea spagnola ed una fregata gli si fanno incontro; fa circondare tali navi dalle sue; fa prigionieri i membri degli equipaggi prima che costoro si rendano conto di avere di fronte i francesi. Consegna la galea al fratello Piero, che ne ha già una al suo seguito ed è comandata da Giovanni Moretti. Si avvicina, poi, con le sue galee al molo e spara con i suoi cannoni contro la città: si impadronisce di 7 navi ancorate nei pressi e le conduce tutte a Marsiglia. |
Settembre dicembre |
Oggetto d’invidia da parte di molti francesi, un suo nemico personale, il grande connestabile Anne de Montomorency, incarica un capitano delle navi dello Strozzi, Giovanni Battista Casella, di ucciderlo; forti sono, inoltre, i suoi dissapori con il conte di Tenda, viceré della Provenza e cognato dello stesso Montmorency. Leone Strozzi intercetta la posta del capitano Casella e lo invita a casa sua fingendo di dovergli consegnare alcune lettere da portare a corte. Fa chiudere la porta della sua abitazione e cattura quest’ultimo; lo conduce a bordo di una sua galea. Torturato, costui confessa il tradimento e viene giustiziato. Il re non osa castigare i suoi complici; Leone Strozzi viene, inoltre, a conoscenza che il sovrano lo sta sostituendo nel suo incarico con la nomina a sovrintendente della flotta del conte di Villars altro suo avversario a corte. Sdegnato restituisce il suo stendardo al re e pubblica una violenta lettera contro i francesi. Senza chiedere licenza ad alcuno prende 2 galee, quella conquistata a Barcellona e quella del fratello Piero; lascia Marsiglia di notte a metà dicembre, rompe la catena del porto e, conducendo con sé solo alcuni fiorentini e toscani naviga alla volta di Malta. Viene sostituito nel comando da Paulin de la Garde. |
||
Ottobre dicembre | In proprio | Impero ottomano |
Giunge a Malta con 2 galee di sua proprietà. Gli è ostile il gran maestro Juan d’Omedes a causa della sua precedente attività ai danni della flotta imperiale. Non è fatto entrare nel porto per timore che si tratti di un suo stratagemma. Sbarca a Marsa Muscietto; il gran maestro chiede lumi al viceré di Sicilia per sapere come debba comportarsi nei suoi confronti. Per non rimanere inattivo Leone Strozzi trascorre gli ultimi mesi dell’anno in Levante per dedicarsi alla guerra di corsa contro i turchi. Poiché non riceve vettovaglie e munizioni da alcuno è costretto a depredare non solo i vascelli turchi, ma anche quelli appartenenti agli stati cristiani. |
1552 | |||
Gennaio |
Ritorna dal Levante. L’imperatore Carlo V gli offre una prestigiosa posizione nella flotta imperiale. Rifiuta; gli viene dato in ogni modo il permesso di sbarcare in Sicilia. Giunge a Siracusa con al traino una galea ed una nave turca conquistate. Viene ricevuto dal figlio del viceré di Sicilia Fernando di Vega. Accolto con tutti gli onori a Malta consiglia di rafforzare le difese dell’isola ed iniziare la costruzione dei forti di Sant’Elmo e di San Michele nell’attesa di un possibile attacco degli ottomani. |
||
………………….. | In proprio | Venezia |
Con Domenico Gondi aggredisce 2 navi veneziane nelle acque dell’isola di Candia (Kriti): la “Narancera” ed un’altra condotta da Simone Belloca. |
Luglio | Malta | Tunisi |
Ha con sé 3 galee di sua proprietà. Gli è dato il compito di compiere una razzia a Zuara sulla costa africana, città situata tra Tripoli e l’isola di Gerbe (Djerba). Obiettivo è quello di catturare schiavi da adibire al remo e da trasferire a Malta come manovalanza per il rafforzamento delle difese dell’isola. |
Agosto |
Salpa da Marsa Muscietto. 4 galee dell’ordine ed una decina di navi minori si congiungono con le 3 galee private di Leone Strozzi. Si dirige a Gozo con la squadra. A metà mese sbarcano nei pressi della città 1200 uomini divisi in tre schiere: essi sono guidati nel loro cammino da alcuni mori, già schiavi a Malta, ai quali è stata promessa la libertà. Ad ogni soldato vengono garantiti due scudi per ogni schiavo consegnato. Gli armati sorprendono all’alba la popolazione; sono fatti prigioniere più di 1500 persone. Viene dato l’ordine di ritirarsi perché è giunta notizia a Jean Parisotde la Vallette che il bey di Tripoli, Mourad Aga, in giro per il prelievo delle imposte si trova accampato nei pressi con 3600 cavalieri arabi, per lo più archibugieri a cavallo, ed altri 2000 combattenti della tribù tunisina di Nefta. Alcuni cavalieri di Malta invece di ripiegare si mettono a saccheggiare le abitazioni della città cosicché vengono sorpresi dalle milizie di Mourad Aga. Leone Strozzi si colloca nella retroguardia e permette con la sua resistenza al resto delle truppe di reimbarcarsi con la prede. Nello scontro rimane ucciso il nipote Scipione, figlio del fratello Piero; anch’egli viene ferito da un colpo di archibugio alla coscia. E’ messo in salvo a stento dal cavaliere spagnolo Hernandes de Torrellons. I superstiti a terra sono tratti in salvo dall’arrivo della flotta, ancorata al largo, agli ordini di Jean Levesque La Cassière, futuro gran maestro, e dal Verdalle. Rimangono sul terreno 98 cavalieri dell’ordine; forte è pure la mortalità tra i soldati (200 morti e 60 feriti nel complesso); solo una decina di feriti può essere trasportato a Malta e, di costoro, molti morranno nei giorni seguenti. Tra i nemici restano sul terreno 900 uomini. Leone Strozzi punta su Lampedusa; un forte temporale causa il naufragio di una fregata con l’annegamento di tutto l’equipaggio. Si ferma a Malta a curarsi; le sue 3 galee scorrono invece in Levante agli ordini di Martinez di Casseda. |
||
1553 | |||
Primavera | Malta |
Gli viene restituito dall’imperatore il priorato di Capua ed ha il comando effettivo delle galee dell’ordine gerosolomitano. Viene inviato a Mehedia (Al Mahdiyah) dove i soldati della guarnigione spagnola si sono ammutinati ai danni del loro comandante Sancho di Leyva per il ritardo delle paghe. Leone Strozzi li convince a desistere dal loro proposito. Gli spagnoli pensano di smantellare le fortificazioni e di abbandonare la località: egli si offre di acquistarla come base per le sue 3 galee. Parla di questo suo progetto con il viceré di Sicilia don Giovanni di Vega; costui lo convince a desistere da tale intendimento. Leone Strozzi naviga verso le Seccagne (le secche di Kerkenna), si impadronisce di uno schierazzo carico di lino e cotone con molti mori e turchi a bordo; ne affonda un altro. Ritorna a Malta con 205 schiavi; consegna, secondo gli accordi, metà del bottino al tesoro dell’ordine. |
|
Giugno |
Prende possesso ufficialmente delle 7 galee maltesi, 4 dell’ordine e 3 di sua proprietà: viene nominato generale delle galere. Questa è la prima volta che compare tale titolo nella storia dell’ ordine gerosolomitano. Suo luogotenente è Battista Bellomo. Leone Strozzi effettua due viaggi in Sicilia. |
||
Gennaio |
Muore il Gran Maestro Giovanni di Omedes. Leone Strozzi briga per ottenerne il suo posto per mezzo di donativi e di promesse; non viene eletto a causa della sua inimicizia con il duca di Firenze e quindi della causa imperiale;è scelto come Gran Maestro Claude de la Sengle. |
||
1554 | |||
Gennaio |
Scorta a Malta con le sue 2 galee l’arrivo del nuovo gran maestro Claude de la Sengle. Sempre nel mese è inviato con altri cavalieri a verificare lo stato delle fortificazioni di Mehedia. Tutti i membri della commissione, all’unanimità, decidono di rifiutare la difesa della località per il cattivo stato delle fortificazioni. Durante il viaggio è ritenuto di essere stato il mandante dell’avvelenamento da parte di suoi servitori di tre cavalieri di Malta che hanno osteggiato la sua nomina a gran maestro. Al rientro a Malta Leone Strozzi con 5 galee rinforzate si pone alla caccia dei corsari che desolano il canale di Sicilia. Negli stessi giorni Siena è assediata dagli imperiali ed il fratello Piero si trova alla testa dell’esercito che difende la repubblica. Leone Strozzi ha il sospetto che il viceré di Sicilia voglia arrestarlo per le sue tendenze filofrancesi; raggiunge nondimeno con le sue galee Palermo. Fa spargere la voce ai suoi collaboratori di prepararsi per compiere nuove incursioni ai danni dei corsari barbareschi; nel contempo chiede un incontro con don Giovanni di Vega per comunicazioni urgenti che deve fargli nel suo palazzo. Pranza con il viceré; il suo luogotenente, come da accordi, viene a chiamarlo per reclamare la sua presenza nelle galee per prepararle per la prossima campagna. Si licenzia e prende il mare. |
||
Aprile | Francia | Firenze Impero |
Ai primi del mese si trova a Malta; rinuncia alla sua carica; a metà aprile salpa definitivamente dall’isola con le sue 3 galee. Ritorna nuovamente al servizio del re di Francia Enrico II. Il suo posto di comando nell’isola è assunto da Jean Parisot de la Vallette. Leone Strozzi giunge in Toscana. A Porto Ercole: rafforza le difese della località e vi fa costruire il nuovo forte di Sant’Elmo. Si collega con il duca di Somma ed entra nella maremma con 3000 fanti e 200 cavalli. Si predispone ad assediare Orbetello. La località viene soccorsa dal mare dalla flotta imperiale di Andrea Doria. |
Luglio |
Si trova a Viareggio in attesa dell’arrivo della flotta francese di Paulin de la Garde che deve portare in soccorso al fratello Piero le truppe di Biagio di Monluc. Raccoglie 1000 fanti tra corsi e francesi e si muove verso Piombino. Si impadronisce della torre di Pescaia. Si scontra con gli avversari nei paraggi di Scarlino; mentre ne sta ispezionando le mura è ferito mortalmente da un colpo di archibugio al ventre. Muore dopo tre giorni a bordo della sua galea a Castiglione della Pescaia. E’ sepolto a Porto Ercole. Nel giugno dell’anno seguente la sua tomba sarà predata dai soldati medicei allorché la località cadrà in loro potere. Il nipote, un altro Leone Strozzi, farà erigere un’epigrafe in suo onore a Roma nella chiesa di Sant’Andrea della Valle nella cappella di famiglia. Poeta, compone nell’anno della morte un piacevole capitolo sulla febbre quartana. Ritratto di Cristofano dell’Altissimo e di Jacopino del Conte (il secondo in Palazzo Strozzi a Firenze). |
CITAZIONI
-“Celebre pel valore suo e per la sua abilità…Valentissimo marinaio toscano” Manfroni
-“ Oltra al possedere diverse lingue, e particolarmente la latina e la greca; et all’haver buona cognitione dell’arti liberali, delle matematiche, delle fortificationi, dell’assaltare, e del difendere le fortezze, dimostrava ancora straordinario valore, e giudicio mirabile in mare, e in terra, in ogni essercitio d’armi, nelle quali era agilissimo; da così vago, e gratioso aspetto; e da così gentil maniere accompagnato, che da tutte le nationi (dell’ordine gerosolomitano) era molto amato.” Bosio
-“Era stimato di gran valore.” Adriani
-“Vir praestantissimis animi corporisque dotibus insignis.” Bizari
-“Scomparve con lui uno dei più validi capitani del suo tempo nella lotta contro i pirati.” Panetta
-“Un gran capitano di mare, così come suo fratello (Piero) lo era di terra e tutti i porti, le coste e i mari del levante parlano di lui, e non si son visti marinai, mozzi, timonieri, capitani, comiti, forzati, schiavi, capitani e soldati, che non lo considerassero il più gran capitano dei suoi tempi.” Brantome
-“Cavallier molto honorato.” Roseo
-“C’était un vaillant et une ame fière.” Joubert
-“Uno de’ più eccellenti e de’ più celebrati cavalieri dell’ordine di S. Giovanni gerosolomitano.” Manni
-“Uomo saggio, e sperimentato, non solo nella professione militare.” G.A. Pecci
-“Bernardo Tasso compose una canzone nella sua morte (“Ben fu barbaro schita”, in Rime, Venezia 1560), mentre cinquantennio circa dopo la sua morte, il nipote Leone, figlio del fratello Roberto militare e generale della Chiesa, – nato nel 1555 e così chiamato in ricordo dello zio – gli dedicò un bel monumento funebre nella maestosa cappella Strozzi in S. Andrea della Valle in Roma, voluta a orgogliosa celebrazione della più recente, sfortunata epopea familiare e dei suoi protagonisti.” MARTELLI
Fonte immagine: wikipedia