Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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HASSAN MARIOLO (Azan Mariol) Corsaro barbaresco. Bey di Nauplia
+ 1630 ca.
Anno, mese |
Stato, in proprio |
Avversario |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1602 |
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Marzo |
In proprio |
Toscana |
Risale il canale che separa Rodi da Capo Colonna (Sourion). Ha il comando di una galeotta di 21 banchi. Si imbatte a Capo Colonna (Sounion) nella squadra dei cavalieri di Santo Stefano condotta da Iacopo Inghirami: 2 galee grosse e 4 sottili. Gli avversari si dividono in due gruppi: uno percorre una rotta simile alla sua mentre l’altro cerca di entrare nel canale dal suo accesso meridionale tagliandogli in tal modo ogni possibilità di fuga. Hassan Mariolo, resosi conto dell’impossibilità di fuggire per mare, abbandona la galeotta sbarcando a terra con l’equipaggio con tutti i rematori (90, tra cui 25 cristiani). |
1615 |
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Giugno |
Impero ottomano |
Sicilia |
Naviga nelle acque calabresi; con la sua galeotta scorta un convoglio di 10 caramussali, carichi di mercanzie, partito da Alessandria (Al Iskandariyah). Gli viene contro Pedro de Leyva, generale delle galee di Spagna, proveniente da Messina con la squadra di Malta e quella dei cavalieri di Santo Stefano. E’ inseguito da 3 galee della flotta siciliana comandata da Ottavio d’Aragona. Si getta lungo il litorale e riesce a sfuggire alla cattura. Sono liberati 150 cristiani e ridotti in schiavitù 200 turchi. |
Settembre |
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Naviga nelle acque dell’Egeo alla testa di 3 galeotte. Gli vengono contro 3 galee dalla squadra dei cavalieri di Santo Stefano comandata da Iacopo Inghirami. La capitana di Napoli di Romania (Navplion), di cui è al comando, riesce a sfuggire alla cattura; una galeotta si butta sulla costa ed è conquistata dagli avversari; una seconda galeotta subisce la mesesima sorte. Anche in questo caso l’equipaggio riesce a sfuggire alla schiavitù. Gli unici musulmani fatti prigionieri sono 21 forzati incatenati ai banchi. Sono viceversa liberati dalla catena 150 vogatori cristiani. Pedro de Leyva fornisce di equipaggio la seconda nave e la fa condurre a Messina. |
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1624 |
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……………. |
Impero ottomano |
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Si trova a Santa Maura (Levkas) dove ha il comando di una galea turca di guardia all’isola. |
Luglio |
In proprio |
Venezia |
Si incontra a Prevesa (Préveza) con Alì Mehemi ed Osta Morat; costoro lo persuadono ad unirsi con la sua galea alle loro 13 galeotte per saccheggiare l’isola di Itaca (Ithaki). A bordo della sua nave si trova il fratello, governatore di Napoli di Romania; alla spedizione si congiungono anche 4 fuste condotte da alcuni corsari di Santa Maura (Levkas). La partenza avviene all’alba; i corsari sbarcano nella costa orientale ed in quella occidentale di Itaca più di 2000 uomini; l’isola viene depredata. Compaiono a sud di Itaca alcune navi; i barbareschi salgono precipitosamente a bordo dei loro bastimenti ormeggiati nel porto di Vathy e si rifugiano dietro Capo Sant’Elia. Qualche ora dopo sono di fronte al capo 8 galee e 2 galeazze veneziane guidate dal provveditore della flotta Antonio Pisani. Le galeotte barbaresche e la galea di Hassan Mariolo si ancorano a Capo Ducato; sull’imbrunire si danno alla fuga inseguite e cannoneggiate dalle navi del Pisani. Gli uomini delle 4 fuste si gettano a terra e vengono fatti prigionieri dagli abitanti per essere venduti come schiavi. |
Settembre |
In proprio |
Toscana Napoli Chiesa |
Scorre con 6 vascelli d’alto bordo il Mediterraneo; sparge ovunque il terrore e la desolazione. |
1630 |
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Muore. |
CITAZIONI
-“ Uno de’ più rinomati corsari di quel tempo.” Fontana