Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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FABIO GALERATI Di Cremona. Cavaliere di Santo Stefano.
+ 1590 ca.
Anno, mese | Stato, in proprio | Avversario | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1571 | |||
Giugno luglio | Chiesa | Impero |
Salpa da Livorno agli ordini di Alfonso d’Appiano. A Civitavecchia le navi toscane sono passate in rivista da Marcantonio Colonna che alza la bandiera papale sulla capitana toscana. Si porta a Napoli ed a Messina. |
Settembre |
Comanda la galea “Elbigina”, noleggiata ai pontifici dal granduca di Toscana Cosimo dei Medici. Si trova a Messina alla rassegna della flotta tenuta da don Giovanni d’Austria: viene inserito nella squadra gialla. |
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Ottobre |
Prende parte alla battaglia di Lepanto (Navpaktos) nell’ala sinistra. Nel corso del combattimento cattura una galea della guardia di Rodi (Rodhos) e si impossessa di un buon bottino. |
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1573 | |||
Marzo | Ha ancora il comando di una galea. | ||
………… | Toscana | Tunisi |
Fa parte con 6 galee della spedizione di don Giovanni d’Austria per impadroonirsi di Tunisi a spese di Occhiali. |
1578 | Toscana | Corsari barbareschi |
Alla morte di Bernardino Ridolfi ha il comando delle galee dell’ordine dei cavalieri di Santo Stefano. Salpa da Livorno con la squadra. Si impadronisce nei pressi di Porto Veneziano di 4 caramussali e di altre 3 navi; l’ultima preda cui dà la caccia è un grande vascello. A Capo San Vito avvista una galeotta che si accompagna con diversi brigantini; si pone alla sua ricerca e la raggiunge in trenta miglia di navigazione. La investe con il rostro e la abborda. 200 prigionieri sono condotti a Livorno; numerosi sono pure i cristiani che in tale occasione riottengono la libertà. |
1579 | |||
Estate |
Esce con la sua squadra per una perlustrazione offensiva. Incontratosi nel Tirreno con 6 vascelli turchi li impegna in combattimento, ne affonda uno a colpi di cannone e cattura gli altri 5 con 200 prigionieri. Vengono affrancati dalla schiavitù decine di cristiani. |
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1580 | |||
Maggio | Toscana | Impero ottomano |
Con un audace colpo di mano si impadronisce presso Alessandria (Al Iskandayah) di un caramussali nel quale sono imbarcati 50 turchi e sette donne. |
Giugno | Toscana | Corsari barbareschi |
Esce da Livorno con 2 galee grosse e 3 sottili. Si impossessa nelle acque dell’isola d’Ischia di un brigantino e di 7 feluche con 76 corsari e sedici cristiani liberati dal remo. |
………… |
Naviga sulle coste della Sardegna: ai suoi bottini precedenti si aggiungono 2 brigantini con 73 schiavi. |
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1581 | |||
Settembre |
Si imbatte in un grosso vascello, lo circonda con la sua flottiglia ed inizia a bombardarlo da più punti. La nave affonda nelle acque di Malvasia (Monemvasia): i superstiti sono raccolti con il caicco e 60 turchi sono fatti schiavi. |
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1582 | |||
Luglio | Toscana | Corsari barbareschi |
Tenta un colpo di mano a Colle (Al Khol) sulla costa nordafricana. Si avvicina di notte alle mura; sbarcati i cavalieri di Santo Stefano occupa senza trovare contrasto la località e la mette a sacco. Conduce con sé 150 abitanti catturati mentre stanno dormendo. |
Agosto |
Presso Capo Bon dà la caccia a 3 galeotte; queste si arenano nella spiaggia. Una viene data alle fiamme, le altre 2 sono catturate: sono fatti 85 schiavi e vengono liberati dal remo 170 cristiani. |
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………… | Toscana | Impero ottomano |
Esce nuovamente da Livorno; le 4 galee dell’ordine scorrono in Levante; a Capo Celidonio (Karatas Burun) catturano un caramussali. 30 schiavi turchi. |
1584 | Lascia il comando delle galee dell’ordine a Tommaso dei Medici. | ||
1586 | |||
Ottobre | Toscana | Corsari barbareschi |
La capitana toscana urta presso le Formiche di Grosseto la “San Giovanni”: all’improvviso le 2 galee vengono attaccate dai corsari di Algeri. Fabio Galerati ordina allora al comandante della “San Giovanni” di investire un vascello nemico che sta avanzando e di procedere al suo arrembaggio. Costui si rifiuta e le 2 navi cadono in potere degli avversari. Al ritorno a Livorno, nonostante che il capitano della “San Giovanni” sia un suo cugino, lo fa arrestare, strangolare ed ordina di gettare in mare il cadavere. Il suo operato viene approvato dal granduca di Toscana. |
1587 | Toscana | Impero ottomano |
Ha l’incarico di viceammiraglio. Al comando di 5 galee si congiunge alla squadra dei cavalieri dell’ordine gerosolomitano: sono catturati un brigantino ed una galeotta nelle vicinanze di Capo Celidonio. I prigionieri sono 100. |
1590 | Muore. |
CITAZIONI