Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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ANDREA FERLETICH (Andrija Frletic) Pirata uscocco. Voivoda di Segna, appartiene al clan dei Ferletich, sudditi veneziani dell’Isola Lunga nell’arcipelago di Zara.

  • 1622 (maggio)

Anno, mese Stato, in proprio Avversario Azioni intraprese ed altri fatti salienti
1608
Aprile
Bandito temporaneamente da Segna (Seyny), alla testa di una compagnia di uscocchi entra a forza nella città di Pola (Pula) dove mette a sacco alcune abitazioni.
1611 In proprio Venezia
Dà la caccia alle navi veneziane nell’Adriatico. Spesso coopera con altri pirati uscocchi.
1612
Gennaio
Conduce una razzia ai danni delle greggi del padre, simpatizzante del partito ottomano, per costringerlo a divenire uscocco e venire ad abitare a Segna.
1613
Maggio In proprio Venezia

Entra nottetempo nel delta del fiume Nerenta (Neretva) con 3 barche mosse ciascuna da 8 rematori (nel complesso 76 uomini). Le pale dei remi sono fasciate con stoffe di velluto per non fare rumore. Si accinge ad entrare nella Bosnia controllata dagli ottomani. Gli uscocchi iniziano a mettere a sacco il territorio circostante. Sono assaliti all’improvviso da una banda di arbanassi, albanesi sudditi veneziani di Borgo Erizzo (Zara, Zadar) che uccidono quasi tutti i partecipanti alla spedizione e si impadroniscono del loro bottino. Le teste degli uscocchi caduti nel combattimento (tra cui quella di Nicola Creglianovich) sono infilate in cima a dei pali e portate a Zara. Per rappresaglia Vincenzo Creglianovich, fratello del precedente, ed il Ferletich muovono alla volta di Pago con 2 vecchi velieri. Nel porto assalgono una galea veneziana. Sono liberati dai ceppi i galeotti legati al remo; sono uccisi i membri dell’equipaggio. Il sopracomito Cristoforo Venier è torturato a morte (sgozzato e decapitato) e la sua galea viene condotta a Segna. Il Ferletich lascia l’isola di Pago. Ai 2 velieri si aggiungono 3 imbarcazioni con le quali si dirige a sud lungo il canale della Morlacca. 

Giugno agosto

Ai danni di Segna si avvia il provveditore della flotta veneziana Filippo Pasqualigo con 14 galee ed altre navi sulle quali sono imbarcati 12000 uomini tra equipaggi e soldati. Nello stesso tempo muove contro la città, controllata dagli imperiali, una colonna di fanti e cavalli leggeri turchi. Dalla corte di Vienna è inviata una commissione d’inchiesta per appurare i fatti. A luglio il Ferletich è arrestato nel tentativo da parte dei commissari imperiali di non rompere le relazioni con i veneziani. Incarcerato a Fiume (Rijeka) dal capitano della città, la moglie lo raggiunge in tale località e convince con alcuni regali il generale di Croazia a fare sospendere l’esecuzione della sua condanna a morte. Viene condotto a Karlovac per essere rinchiuso in prigione a Pisino. Da qui si sparge la falsa notizia della sua esecuzione. 

1616
Giugno

E’ fatto evadere.

…………. Spagna Venezia

Passa al servizio degli spagnoli in guerra con i veneziani. Penetra nel porto di Selve, ove sorprende 7 barche ed una fregata veneziane.

1617
Gennaio giugno

Gli è affidato il comando di un vascello con un equipaggio di 73 uomini. Nel giro di pochi mesi con la sua azione nel basso e nell’alto Adriatico si impadronisce di una cinquantina di legni di varia grandezza (in particolare 2 mercantili), di cui 35 sono affondati. Le perdite dei veneziani ammontano a circa 60 uomini tra annegati e morti in combattimento; 40 sono i prigionieri condotti Segna. Tra le sue prede figura una nave che trasporta frumento, il cui carico è valutato in 30000 ducati. Ad aprile è segnalato nel porto di Pescara. A fine giugno entra nel porto di Trieste con 3 vascelli armati ed altri 2 carichi di bottino. Le prede consistono in vettovaglie e materiale vario destinato all’approvvigionamento delle truppe nemiche operanti in Friuli. 

1618 Napoli

Con la fine del conflitto tra veneziani ed austriaci gli uscocchi vengono lasciati soli. La maggior parte è trasferita a Carlistot; altri, come il Ferletich, si trasferiscono nel regno di Napoli sotto la protezione del viceré don Pietro Giron, duca d’Ossuna. Si impadronisce di un’imbarcazione e desola l’isola d’Arbe. Viene bandito dall’arciduca Carlo d’Austria.

1619
Marzo

Salpa da Brinje presso Buccari (Bakar). Cattura una marsigliana che rimorchia fino al porto di Brindisi.

………….

Continua a scorrere sulle coste dalmate, danneggia Lesina (Hvar), cattura altre navi mercantili, supera Zara e s’interna in Istria. Il veneziano Lorenzo Venier invia le sue navi per incalzarlo. Andrea Ferletich si salva sulle coste pugliesi del regno di Napoli.

Luglio

Allorché la flotta veneziana è concentrata nell’alto Adriatico penetra nel canale di Otranto per compiere qualche atto di pirateria. Avvistato dalle galee del capitano del Golfo Filippo Belegno presso Monte Sant’Angelo, è inseguito; per evitare la cattura è obbligato a gettarsi con la sua nave sul litorale pugliese. L’imbarcazione viene sequestrata dai veneziani. Riesce a salvarsi a Vieste con pochi compagni. 

1620

Gennaio aprile Napoli Venezia

Il re di Spagna, a seguito del fallimento dei piani ordito contro i veneziani, ordina al viceré di Napoli, il duca di Ossuna,  di cessare le ostilità ai danni della Serenissima ed a fornire aiuti ai pirati uscocchi. Ciò nonostante l’Ossuna fa penetrare nell’Adriatico il vascello “Gran Tigre” comandato dal Ferletich; la nave trasporta per conto degli spagnoli una grande quantità di polvere da sparo da sbarcare a Trieste. Intercettato da 3 galee veneziane del capitano del Golfo Antonio Pisani, è costretto a gettarsi sul lido di Manfredonia. Pensa di salvarsi salendo su uno schifo; raggiunto da 2 schifi di una galeazza che si trova nelle vicinanze, viene catturato. La nave si salva con la protezione del forte. Andrea Ferletich è inviato a Venezia a bordo di una galeazza ed è qui decapitato.

1622
Maggio

Secondo un’altra versione il Ferletich vive a Napoli da dove continua sempre a complottare ai danni della Serenissima. Il Consiglio dei Dieci decide di farlo ammazzare da un sicario nella stessa città: all’uccisore sono corrisposti 1000 ducati.

 CITAZIONI

-“Pirata..ben noto ai veneziani.” Mario Nani Mocenigo

-“Huomo de’ più empi, e de’ più facinorosi.” Leti

-“Famoso capo, et molto valente.” Sarpi

-“Famoso capo uscocco.” Preto

-“Long an active uskok leader, whose career in Seny had been punctuated by clashes with the Military Frontier authorities over ill-timed raidings…Frletic was one of the most notorious of those uskoks who, unable or unwilling to resettle in the hinterland, found another patron for their accustomed raids. But many others found a less prominent berth in the fleets of Tuscany, Naples, or even- for a few deseters- the galleys of their old enemy, Venice.” Bracewell

-“Hombre temerario, astuto y gran marinero, digno de figurar entre aquellos que Osuna sabia elegir…Mas de dos anos burlo la persecucion de toda la escuadra veneta, haciendo en el comercio una roncha sensible, hasta que por azar, non par combate, fue capturado en un bote, dando a la Senoria la satisfacion de abatir su cabeza.” Fernandez Duro

-“Valoroso uomo di mare”. Scotti

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