Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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PIETRO BARBAVARA Di Portovenere. Corsaro.
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Anno, mese |
Stato, in proprio |
Avversario |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1330 ca. |
Genova |
Sicilia |
Ha il comando della flotta angioina contro quella aragonese. E’ inviato dai genovesi con 19 galee in Sicilia; tenta di occupare Augusta. Sconfitto da Blasco d’Alagona, è ripetutamente ferito nel corso del combattimento ed è fatto prigioniero. Viene rinchiuso in carcere. |
1338 |
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…………. |
Francia |
Inghilterra |
Milita con le sue galee nella flotta francese al servizio del re Filippo VI. Combatte agli ordini dell’ ammiraglio francese Hugues Quiéret. Con Ottone Doria comanda 20 galee genovesi e 20 di Monaco. Alla testa delle navi francesi preda le navi inglesi e quelle fiamminghe. |
Ottobre |
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Affronta due squadre inglesi condotte, rispettivamente, da Thomas Drayton, proveniente da nord, e da Peter Bard, che viene da ovest. Con i francesi assale Southhampton, mentre gli abitanti della città sono a messa; sottomette la località ad un pesante sacco. Molti cittadini vengono uccisi nelle loro case dai suoi equipaggi; sono date alle fiamme numerose case e le navi ferme nel porto. Al termine dell’azione punta su Dieppe per farvi ritorno: durante la navigazione una piccola squadra giudata da John Arundell attacca la sua retroguardia e gli infligge forti perdite (300 morti). |
……… |
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Saccheggia Portsmouth. |
1340 |
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……… |
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La flotta genovese e quella francese danneggiano Dover, Sandwich, Winchelsea, Hastings e Rye. Con Hugues Quiéret e Nicolas Behuchet cattura la “Chistopher” e la “Edward”. |
Giugno |
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Il re Edoardo III d’Inghilterra arma 160 navi sulle quali vengono imbarcati anche molti balestrieri genovesi. La flotta inglese veleggia verso la Francia agli ordini di Robert Morley. Pietro Barbavara spinge per battersi con i nemici in alto mare; sconsiglia gli ammiragli Quiéret e Behuchet dal rimanere immobili nel golfo in cui si trova la flotta francese, troppo stretto per le tante navi transalpine che vi si trovano (202 imbarcazioni, 6 galee e 22 barze). Hugues Quiéret e Nicolas Behuchet, che non sono degli uomini di mare, rifiutano il suo suggerimento preferendo attendere gli avversari sulle coste fiamminghe, in un’insenatura in fondo ad un estuario che termina con il porto di Sluys, detto l’Ecluse: sulle navi sono imbarcati numerosi uomini, fra normanni, piccardi e genovesi. I francesi formano 3 squadre, più una di riserva, con a bordo numerosi balestrieri genovesi, il cui comando è dato a Pietro Barbavara: numerose sono nella squadra del genovese le imbarcazioni catturate agli avversari in precedenti azioni, quali il “Christopher”, l’”Edward Cog ”, la “Katherine” e la “Rose”. Gli inglesi, assistiti dagli alleati fiamminghi, entrano nell’estuario della Schelda con il vantaggio del vento e della marea; le loro navi sono piene di arcieri; su una di esse si trovano anche il re Edoardo e la regina con le sue dame di corte, protette da una scorta di 300 uomini. Prima di mezzogiorno gli inglesi issano la bandiera di combattimento e manovrano in modo da avere il sole ed il vento in poppa. I francesi, che hanno il vento contro e che, inoltre, non sono in grado di muoversi a causa degli spazi ristretti, sono pesantemente sconfitti con la perdita di 190 navi e di 16000/18000 uomini. Il Quiéret è catturato; anche il Behuchet viene fatto prigioniero: qust’ultimo sarà impiccato all’albero di maestro di una delle sue navi per le atrocità commesse nelle sue precedenti razzie. Le galee genovesi intervengono inizialmente per difendere la “Christopher” che sta per essere riconquistata dagli avversari. In un secondo momento, vista la mala parata, le galee di Pietro Barbavara e le barze si allontanano riuscendo a mettersi in salvo. Le sue galee vengono inseguite dalla squadra di John Crabbe: gli assalitori vengono respinti con la perdita di 2 legni. E’ questa di Sluys la più grande battaglia navale combattuta fino a quei giorni fuori del Mediterraneo. Il Barbavara viene sospettato per il suo comportamento ed è criticato per la sua fuga, interpretata dai più come mancamento al suo dovere. |
CITAZIONI
-“Grande corsaro.” Manfroni
-“Celebre corsaro di Portovenere…Esperto marino.” Frignani
–“Un des petits hommes de France de corpulence, mais un des plus hardis et de grant entreprize… Fameux par ses roberies et oppressions” De la Roncière