Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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LAMBA DORIA Di Genova. Fratello di Corrado.
1250 ca. – 1323 (ottobre).
Anno, mese |
Stato, in proprio |
Avversario |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
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Negli anni giovanili esercita la mercatura. |
1270 |
Ricopre l’incarico di gonfaloniere ad Asti. Alla testa di milizie di tale città coadiuva i Doria e gli Spinola a scacciare da Genova il capitano del popolo Luchetto Grimaldi.
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1282 |
A seguito di alcune contese territoriali con i conti di Provenza consegna a Carlo d’Angiò il contestato possesso di Roccabruna (Rochebrune).
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1283 | Arma una flotta per affrontare pisani e veneziani. | ||
1284 |
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Aprile |
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Contribuisce con una nave al convoglio di 5 galee adibite al trasporto di argento e di altre mercanzie per Costantinopoli. Al fine di difendere il convoglio viene allestita una flotta di 11 galee e di 2 galeoni affidata ad Enrico dei Mari; a queste si aggiungeranno nel viaggio altre 4 navi armate dal comune per la guerra di corsa. |
Maggio |
Genova |
Pisa |
Prende parte alla battaglia di Tavolara in cui sono catturate dai genovesi 13 galee pisane e ne viene affondata una. Con la sua galea insegue un bastimento in fuga e lo raggiunge. La flotta genovese prosegue per Bonifacio e fa ritorno a Genova con il bottino. Le galee dei mercanti, compresa la sua, si dirigono di seguito ad Agrigento, fanno proprie altre 2 navi pisane il cui equipaggio sarà venduto come schiavo a Siracusa in cambio di un carico di cipolle. |
Agosto | Partecipa alla battaglia della Meloria. | ||
1286 |
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Comanda un altro convoglio formato da 5 galee mercantili diretto sempre a Costantinopoli. Giunto nei pressi dell’isola di Eubea o Negroponte (Evvoia) si impossessa di una saettia corsara pisana che viene data alle fiamme. |
1287 |
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Abbandona i traffici commerciali e si dedica all’attività pubblica. |
1288 |
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Esercita la podesteria a Ventimiglia. |
1289 |
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Vicario e procuratore dei capitani del popolo a Genova. Ottiene dal castellano di Roccabruna la consegna di tale castello. |
Luglio |
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Viene risarcito delle spese sopportate per la sua attività nella Riviera di Ponente. |
1290 |
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Podestà ad Albenga. |
1296 |
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Podestà ad Asti. |
1297 |
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Ottobre |
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Succede al fratello Corrado nella carica di capitano del popolo di Genova. |
1298 |
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……………… |
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Ha il comando di una flotta per appoggiare il re d’Aragona Giacomo contro il fratello Federico, re di Sicilia. |
Estate |
Genova |
Venezia |
Venezia arma 95 galee per minacciare Genova; la repubblica ne allestisce 66/76. Lamba Doria salpa da Portovenere, fa scalo a Messina ed a Ancona per gli opportuni rifornimenti d’acqua e di vettovaglie. Gli viene incontro la flotta nemica comandata da Andrea Dandolo; entra con le sue navi tra la penisola di Sabbioneta, l’isola di Curzola (Kurcola) e quelle di Lagosta e di Mileda. Lo scontro con gli avversari avviene ai primi di settembre. Dispone le sue imbarcazioni in linea di fronte con le poppe verso il litorale per approfittare del vento che spira da terra; invia, inoltre, in alto mare 15 galee per puntare all’isola di Lagosta e, successivamente, colpire alle spalle i veneziani una volta che sia già ingaggiata la battaglia. Andrea Dandolo colloca in semicerchio la sua flotta e dà il segnale dell’attacco. Il combattimento inizia con il lancio di frecce e di sassi da lontano; si prosegue da vicino con il getto di calce e di sabbia. Agli inizi gli avversari sono in vantaggio e gli sono sfondate 10 galee; a molte navi genovesi vengono rotti i remi e gli alberi. Rimane ucciso anche un figlio di Lamba Doria il cui cadavere è fatto gettare in mare dal padre. Sopraggiungono però alle spalle dei veneziani, come previsto dai piani, le 15 galee e queste si infilano nelle due ali nemiche ponendole in forti difficoltà. Sono date alle fiamme 65 navi della Serenissima, altre 12 si salvano e 18 vengono conquistate. 7000 sono i prigionieri, tra i quali si trovano Andrea Dandolo e Marco Polo. L’ammiraglio veneziano per la vergogna della sconfitta si uccide gettandosi con la testa contro le sponde di una galea. |
Ottobre |
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Lamba Doria rientra in breve tempo a Genova anche per il timore di possibili colpi di mano dei guelfi sulla città. La vittoria sarà onorata ogni anno con la consegna di un palio d’oro all’altare della Madonna nella chiesa di San Matteo a Genova. Al Doria viene donato un palazzo posto nella stessa piazza di San Matteo. |
1299 |
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Ottobre |
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Nell’anno è eletto capitano della città al posto di Corrado Doria. Abbandona tale incarico a seguito della pace con i guelfi; ottiene il comando di una flotta. Nel mese acquista alcuni beni che l’ordine gerosolomitano possiede a Cervo in Liguria. |
1306 |
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Gennaio |
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Con l’arrivo al potere in Genova dei guelfi abbandona la città con Opizzino Spinola e Bernabò Doria. |
Marzo |
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Rientra a Genova a metà mese. |
Settembre |
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E’ costretto a lasciare ancora Genova; trova rifugio a San Remo. |
1307 |
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……………. |
Fuoriusciti |
Genova |
Combatte nella Riviera di Ponente. |
Dicembre |
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Presta giuramento di fedeltà al nuovo governo. |
1308 |
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Novembre |
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Fa rientro a Genova. |
1311 |
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Ottobre |
Impero |
Guelfi |
Ha il compito di allestire la flotta dall’imperatore Enrico di Lussemburgo. |
1312 |
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Agosto |
Impero |
Napoli |
Lascia Genova per unirsi a Pisa con gli imperiali. A fine mese alla morte dell’’imperatore a Buonconvento nel senese, viene nuovamente rieletto capitano di Genova. |
1315 |
Ghibellini |
Guelfi |
Si congiunge con i Grimaldi per combattere gli Spinola rappresentanti del partito avverso; è conquistata Busalla. I mercenari tedeschi al suo servizio si ammutinano perché non riescono a farsi saldare il loro credito di 17000 fiorini; costoro ammazzano un migliaio di persone ed assediano il Doria nei castelli di Gavi e di Voltaggio. E’ catturato con Manfredino del Carretto e due figli; viene rimesso in libertà dopo diciotto giorni di carcere con il del Carretto a seguito del pagamento di una taglia di 10000 fiorini.. |
1317 |
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Deve abbandonare ancora una volta Genova allorché la città cade nuovamente sotto il controllo dei guelfi. |
1319 |
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Luglio agosto |
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Arma 28 galee nel porto di Savona; ai primi di agosto si avvicina a Genova con la flotta dei ghibellini: alza il vessillo di San Giorgio. Assedia la città dal mare. |
1323 |
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Ottobre |
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Muore a metà mese a Savona. E’ sepolto a Genova nella chiesa di San Matteo. |
CITAZIONI
-“Aliqui existimant, huius naumachiae felicem successum non tam ad militum robur et fortitudinem (licet strenuissime pugnarint) quam ad singularem ligustici ducis industriam, exactissimamque rei navalis peritiam.” Bizari
-“Strenuus ductor.” Stella
-“ Si rileva come egli si dimostrasse abile marinaio e condottiero, adottando lo stratagemma della riserva, sfruttando le condizioni locali nel migliore dei modi, anche se le sue perdite furono tutt’altro che trascurabili.” Ciano