Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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ALI CARAMAN/ ALI COTI (Caramanì, Chaabane) Rinnegato di Langò o della Cilicia. Detto lo Sfregiato. Corsaro di Algeri.

+ 1540 (ottobre)

Anno, mese

Stato, in proprio

Avversario

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1530

     

…………..

Algeri

Impero

Scorre i mari con  Barbarossa. Ha ai suoi ordini 4 galeotte e 2 galee catturate ad alcuni mercanti napoletani presso il Monte Argentario.

Giugno

Algeri

Impero

Alla testa di 14 legni (2 galee, 3 galeotte e 9 fuste) viene sorpreso all’ancora da Andrea Doria nel porto di Sercelli (Cherchell): fa affondare la maggior parte delle sue navi per impedire che esse cadano nelle mani degli avversari e si rifugia nel forte; fa, inoltre, rinchiudere in un carcere sotterraneo 800 schiavi cristiani. Gli imperiali sbarcano e si sbandano alla ricerca di prede sulle navi arenate: con un’improvvisa sortita Alì Caraman esce dal castello e mette in fuga gli avversari. Costringe Andrea Doria ad abbandonare le truppe di terra (infliggendogli la perdita di 314 uomini, fra morti e prigionieri) ed a ritirarsi in tutta fretta sulla sua flotta.

1540

     

Agosto settembre

In proprio

Impero

Affianca Dali Mami in una scorreria ai danni di Gibilterra. Escono da Algeri 7 galee, 2 brigantini e 7 fuste per condurre un’azione di sorpresa ai danni delle galee di Spagna che stanno incrociando nelle acque di Maiorca (Mallorca). Su istigazione di uno schiavo del marchese di Santa Cruz, fuggito da Cartagena a bordo di una galea, Alì Caraman si dirige su Gibilterra. Ha il comando delle truppe da sbarco. L’impresa ha un parziale successo; sono fatti 69 prigionieri e sono catturate nel porto tutte le navi con l’eccezione di 3 imbarcazioni, una galea bastarda del Santa Cruz e 2 legni mercantili bretoni che hanno scaricato a terra le loro mercanzie: vista l’impossibilità di rimorchiare la prima imbarcazione, questa viene data alle fiamme. I corsari si ritirano a Mayorgas da dove iniziano le trattative per il rilascio dei prigionieri. A metà settembre giungono dal Levante 2 navi cariche di panni e di sparto: è presa una galeotta, il cui capitano rimane ucciso nell’azione perché colpito da alcune sentinelle appostate sul litorale. Il corsaro minaccia di fare saltare le trattative per il rilascio dei prigionieri. Nell’attesa del pagamento effettivo del riscatto sono saccheggiate altre 2 navi ed i loro equipaggi vengono catturati. Trascorrono altri due giorni e Dali Mami stabilisce di abbandonare la costa spagnola per puntare sulle spiagge africane al Cantile de Pescadores. Da qui i corsari ritornano a Velez de la Gomera: sono inseguiti da una fregata che ha a bordo il denaro del riscatto dei prigionieri. Dali Mami pensa di ripetere una nuova scorreria ai danni di una località costiera spagnola; invia una galeotta in avanscoperta per conoscere dove si trova la flotta imperiale di Bernardino di Mendoza. Le informazioni raccolte non rassicurano Dali Mami che, a fine mese, decide di proseguire per Algeri.  Alì Caraman non accetta tale disposizione; insegue l’ammiraglio e minaccia di considerarlo come un nemico nel caso che costui perseveri nei suoi propositi. Dali Mami, alla fine, cede ed i due corsari si collegano nuovamente. Si stabilisce di raggiungere l’isola di Alboran e da qui scorrere lungo le coste di Malaga, Motril ed Adra.

Ottobre

   

Si trova nei pressi dell’isola di Alboran; si imbatte nella flotta di Bernardino di Mendoza che, per nascondere la sua forza, dispone le sue navi in più linee. I corsari scambiano gli imperiali per un convoglio mercantile. Allorché  Alì Caraman si avvede dell’errore si posiziona con la sua galea in mezzo allo schieramento e fa scaricare tutti i suoi pezzi di artiglieria sui legni nemici. Gli avversari, a loro volta, riescono a colpire con i loro cannoni una galea ed a abbordare una galeotta. Il combattimento si fa sempre più feroce e termina con un abbordaggio generalizzato delle navi corsare da parte degli spagnoli. Alì Caraman con l’aiuto di Dali Mami è in grado, a sua volta, di assalire la capitana imperiale. Bernardino di Mendoza, ferito alla testa da un colpo di archibugio, è soccorso dalla galea “Victoria” e grazie al bombardamento della “San Marcos” sulla capitana avversaria, riesce a disimpegnarsi. Alì Caraman cade ucciso nello scontro per un colpo di archibugio; Dali Mami, anch’egli ferito gravemente da un colpo di archibugio, è catturato dopo avere tentato di darsi alla fuga su una fusta. Muoiono nello scontro 700 uomini fra turchi e mori e ne sono catturati 500; fra gli spagnoli si contano 200 morti; sono, da ultimo, liberati dal remo 750 cristiani. Ricco è il bottino per i vincitori. Nel rientro a Malaga equipaggi e soldati sono accolti con grandi dimostrazioni di entusiasmo; in una processione sfilano i combattenti; alla loro alla testa si trovano Bernardino di Mendoza ed i prigionieri liberati dal remo. Molti forzati della squadra spagnola, secondo le promesse fatte prima del combattimento dal Mendoza, sono affrancati ed il loro posto è preso dai corsari.

CITAZIONI

-“A la voix terrible.” Hubac

-“Era privo di due dita, ed era a tal punto odiato lungo le coste italiane che i genovesi avevano giurato di esporlo in una gabbia di ferro.” Crowley

 

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