Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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AYDIN RAIS/CACCIADIAVOLI  (Jayredin, Nadin Caramano, Haydin-Cachidiablo, Caycardino)

Etiope, nativo di Smirne (Izmir),  della Caramania (Karaman), originario della riviera ligure secondo le fonti. Cristiano rinnegato. E’ conosciuto dagli spagnoli con il nome di “Terrore del Diavolo” e dai francesi e dai turchi con quello di “Terrore degli spagnoli”.

+ 1539 (settembre)

Anno, meseStato, in proprioAvversarioAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1520
……………….AlgeriTunisi

Affianca  Barbarossa alla conquista di Tunisi. Lo segue in un vano assalto a Bona (Annaba). Ha il titolo di luogotenente generale.

……………….In proprioGenova

Salpa da Djidjelli con 17 fuste ed una galea per scorrere verso Ibiza. Si imbatte in una caracca genovese con un ricco carico, se ne impadronisce e rientra a Djidjelli.

1521In proproSpagna

Depreda le coste spagnole con 17 navi, tra fuste, galee e galeotte. Sbarca presso Valencia, mette a sacco due località nei pressi e ne trae un grande numero di schiavi. Si impossessa, pure, di due navi cariche di frumento, fra cui un galeone diretto ad Alicante, sorpreso immobile a causa della bonaccia. Viene accolto in trionfo ad Algeri.

1525In proprioContinua ad agire facendo base ad Algeri.
1527In proprioSpagna
Entra nel golfo di Oristano, getta l’ancora nel porto di Terralba e fa sbarcare i suoi uomini. Assale alcuni villaggi quali la stessa Terralba, Uras ed Arcidano. Gli abitanti vengono sorpresi; alcuni sono uccisi, altri riescono a fuggire nelle campagne circostanti. Chiese ed abitazioni sono poste a sacco. I corsari si preparano a continuare nelle loro depredazioni verso Mogoro, Pavillionis e San Savino quando, verso sera, scoppia un violento temporale che interrompe l’azione. Il mattino seguente Aydin Rais decide di ritirarsi; fa dare alle fiamme le case, demolire in parte il castello di Uras e si reimbarca con i prigionieri. Intervengono 300 soldati sardi che riescono a recuperare gran parte del bottino e del bestiame razziato. Alcuni degli schiavi catturati in questa occasione saranno liberati anni dopo con la conquista di Tunisi da parte degli spagnoli.
1529

EstateIn proprioImpero

Con Salech Rais si mette in mare  con la sua squadra ( 11 legni tra fuste, galeotte e brigantini). Per tutta la stagione la flotta corsara di Algeri è libera di imperversare tra le isole Baleari e la costa valenzana approfittando dell’assenza della squadra aragonese impegnata in Italia contro i francesi. Dopo le solite razzie, che comprendono la cattura di 3 navi mercantili e di un gran numero di schiavi catturati sulla costa durante una celebrazione religiosa, viene informato che ad Oliva, piccolo porto nei pressi di Valencia, vi sono molti moriscos (cioé schiavi mori) disposti a riconoscergli forti somme pur di abbandonare la Spagna. Al largo di Oliva Aydin Rais imbarca nottetempo 200 famiglie di moriscos e fa vela con direzione l’isola di Formentera. Compaiono 8 galee ed un brigantino spagnoli della squadra di Castiglia, agli ordini di Rodrigo Portundo, che si mettono al suo inseguimento verso le isole Baleari. Aydin Rais fa scendere i profughi a Formentera e si appresta alla lotta:  Portundo si astiene dall’aprire il fuoco per timore di fare annegare i profughi e di perdere in tal modo la ricompensa, valutata in 10000 ducati, promessagli dai proprietari degli schiavi per la loro riconsegna. Nello stesso tempo il capitano spagnolo si trova troppo distante con la sua nave dal resto della squadra. I corsari prendono, allora, l’iniziativa e piombano sulle galee nemiche; Hassan Celibin e Solimano Rais investono con le loro navi la capitana di Rodrigo Portundo, il primo su un fianco, il secondo a prua. L’ammiraglio avversario è ucciso da un colpo di archibugio; anche Aydin Rais ha la meglio sulla galea di Giovanni Biscaglino (che soccombe parimenti nello scontro, come anche il corsaro spagnolo Matteo Sanchez). Solo una galea su 8 riesce a mettersi in salvo riparando ad Ibiza; le altre 7 sono catturate e rimorchiate ad Algeri. Gli stendardi, strappati agli avversari, trascinati nell’acqua secondo le consuetudini dei trionfi marittimi, saranno inviati a fine ottobre a Costantinopoli per arricchirela galleria dei cimeli dei sultani. Numerosi sono i prigionieri, tra cui un figlio dello stesso Portundo, Domingo, fatto impalare più tardi da Barbarossa. Secondo alcuni cronisti spagnoli, inoltre, alcuni prigionieri, una volta condotti nel Maghreb, devono scavare buche profonde fino all’altezza della vita in una zona pianeggiante della campagna. Costoro sono costretti ad entrarvi per esservi sepolti vivi, lasciando esposti solo le braccia e la testa: tutti sono fatti calpestare dalla cavalleria I corsari barbareschi si appropriano di 7 galee su 8 e le rimorchiano ad Algeri: solo una riesce a sfuggire alla cattura rifugiandosi ad Ibiza. Aydin Rais prende di nuovo a bordo i moriscos, libera alcune centinaia di schiavi musulmani dai banchi dove sono incatenati e li sostituisce con gli equipaggi delle galee spagnole. E’ accolto in trionfo. Da Algeri invia a Costantinopoli (Istanbul), al sultano Solimano, il vessillo del Portundo e gli ornamenti di poppa della capitana avversaria.

1530
LuglioAlgeriImpero

Si collega con il Barbarossa e Sinan e con 44 vele incrocia nei pressi delle isole della Provenza (Provence): si pone l’obiettivo di tendere un’imboscata ad Andrea Doria, che sta ritornando dalla Spagna.

AgostoSulle coste sarde con 7 galee e 36 fuste.
1531
OttobreAlgeriMalta

Assale Tagiora agli ordini di Barbarossa. Occupa la località; è subito attaccato da Bernardo Salviati che dà alle fiamme una galeotta e 2 brigantini, più altre barche. Con il rientro delle galee maltesi a Tripoli, Aydin si fa dare da Sinan una galeotta e rafforza le difese della località. Con tale galeotta ed un brigantino si impadronisce alle Seccagne (lo secche di Kerkenna) di 2 brigantini maltesi usciti da Tripoli. Con quest’azione acquista tanto credito da essere salutato dai mori come re di Tagiora.

1532
GennaioAlgeriTunisi

E’ assediato in Tagiora dal re di Tunisi Muley Hassan. Resiste agli attacchi, anche quando ai mori si uniscono numerosi soldati e 70 cavalieri di Malta giunti con un piccolo galeone, 2 grippi ed un brigantino. 6 grossi pezzi di artiglieria bombardano le mura della località. Anche il viceré di Sicilia ed il signore di Monaco intervengono ai suoi danni. Nonostante ciò, le dilazioni frapposte dal duca di Monteleone ed i soccorsi inviatigli dal Barbarossa obbligano Muley Hassan a desistere dalle operazioni.

AprileIn proprioImpero

Barbarossa, dopo avergli mandato alcuni soccorsi, entra nel canale di Sfax (Safaqis) con la sua flottiglia e libera Tagiora dall’assedio. Aydin Rais ritorna a depredare le coste della Sardegna con Corsetto Rais e Sinan. Sbarca nell’ isola di Sant’Antioco, entra in una chiesa e fa prigionieri i fedeli che vi si sono rifugiati. A causa di una tempesta sono costrette ad approdare all’isola di San Pietro, in Sardegna, 2 galee, 4 galeotte e 5 fuste: sbarcano 800 turchi ed 800 schiavi, dei quali 500 sono stati catturati in precedenza nel cagliaritano e 300 sono prigionieri di guerra biscaglini. Le 5 fuste riprendono subito il mare. Sempre con  Sinan (4 galee e 4 galeotte) assale al largo del porto di Botte una galea francese. Rientra ad Algeri e Barbarossa gli rinnova la sua fiducia.

Maggio
Scorre a Maiorca, sempre con  Sinan. Cattura una nave biscaglina proveniente dalle Fiandre con a bordo beni valutati in 200000 scudi. Le mercanzie appartengono a dei mercanti genovesi.
GiugnoImpero ottomanoImpero

Si porta con  Sinan a Modone (Methoni) con 6 galee, 6 galeotte e 12 fuste per combattere gli imperiali. Si collega con la flotta ottomana.

Settembre

Si indirizza con il Moro (26 vele) verso Gaeta: gli viene fornito un salvacondotto per avere la possibilità di liberare i prigionieri turchi dietro il pagamento di un riscatto.

1533
AprileImpero ottomanoImpero

Scorre con 26 fuste le coste catalane da Capo Moratino a Barcellona. Si trasferisce, infine, a Mazara del Vallo con 3 galeotte e 2 fuste.

Luglio

All’isola di Gerbe (Djerba) per provvedersi di biscotto. Scorre con il Barbarossa alla volta di Siracusa e cattura 2 navi il cui carico è valutato in 100000 ducati. Si sposta al largo di Messina con 12 fuste.

Settembre

Opera nel canale di Piombino: si impossessa di 4 navi genovesi dirette a Sciacca per caricarvi del frumento.

1534
Settembre novembreImpero ottomanoTunisi

Appoggia  Barbarossa alla conquista di Tunisi. Con altri capitani respinge una sortita di Muley Hassan volta al recupero della città.

1535
AprileIn proprioImpero

A fine mese attraversa lo stretto di Messina; incrocia a lungo tra il golfo di Gioia Taura e quello di Sant’Eufemia.

LuglioAlgeriImpero

Collabora con  Barbarossa contro gli imperiali. Ha l’incarico con Sinan di difendere La Goletta. Ha a sua disposizione una guarnigione numericamente modesta, costituita non da truppe locali, ma da giannizzeri.  Gli attaccanti scavano una trincea davanti alla fortezza, protetta da un terrapieno. Dopo qualche giorno con Sinan è in grado di organizzare una sortita notturna nel corso della quale è sorpreso nel sonno e massacrato una parte dello stato maggiore di Andrea Doria. A metà mese Carlo V ordina l’attacco generale a La Goletta. Dal mare e da due punti diversi dell’entroterra una batteria di oltre un centinaio di bocche da fuoco martella per otto ore gli spalti della fortezza. E’ aperta una breccia nelle mura. Aydini Rais é costretto a ritirarsi di fronte all’azione degli avversari a riparare in Tunisi. Qui Barbarossa, in vista della resistenza ad oltranza pensa di fare uccidere tutti i prigionieri cristiani: con Sinan riesce a dissuaderlo da tale proposito. Anche Tunisi deve cedere all’offensiva degli imperiali. Aydin Rais e Sinan fuggono verso Bona dove si trova la flotta di riserva dei barbareschi. Viene inseguito nel deserto dagli arabi di Muley Hassan: si sente ardere dal sole e dalla sete. Si ferma ad un pozzo, beve con tanta avidità che in un primo momento è dato per morto a causa di un’ improvvisa congestione allo stomaco. Ad Algeri.

1536
AprileAlgeriMalta

Barbarossa lo rimanda a Tagiora. Nella città si fa chiamare re;  si prefigge, in particolare, la conquista di Tripoli, difesa dal balivo dell’ordine gerosolomitano Giorgio Schiling. Colloca un presidio di 60 turchi ed una compagnia di cavalli alla torre dell’Alcaide, nei pressi del castello; con le sue milizie si pone davanti ad un punto meno munito della città ed effettua un improvviso assalto. Viene respinto con notevoli perdite dallo Schiling; le sue schiere sono ricacciate fin sulla Menscha. Aydin Rais continua a tenere Tripoli sotto assedio. I cavalieri di Malta assoldano molti uomini e lo attaccano, a loro volta, alla torre dell’Alcaide. E’ costretto a ripiegare a Tagiora.

Agosto
Con l’arrivo di nuovi rinforzi portati da Aurelio Bottigella è costretto nuovamente a ritirarsi: si colloca a 2 miglia da Tripoli.
Settembre

Muore alla difesa di Tagiora per un colpo di archibugio. Per il Giovio cadrà, è questa la terza versione della sua morte, sotto Castelnuovo (Herceg Novi, Montenegro) nel 1539.

CITAZIONI

-“Per essere molto arrischiato, e furioso capitano, Cacciadiavoli chiamato…D’animo grande, e ambitioso.” Bosio

-“Insignis pirata.” Bizari

-“Feroce pirata magro come un chiodo e brutto come il demonio, conosciuto col soprannome di Cacciadiavoli, terrore della Cristianità, maledetto da Dio e dagli uomini.” Panetta

-Con Sinan “Ambedui rinomati corsari.” Sagredo

-“Un des corsaires le plus renommés de ce temps-là.” De Rotalier

-“Astuto capitano di corsari.” Pantera

-“Per essere arrischiato e furioso pirata, non altrimenti nominatosi tra i nostri e i suoi conoscenti che col terribile titolo di Cacciadiavoli. Costui divenuto famosissimo..dopo l’uccisione del generale Portondo, la strage degli spagnoli e la presa di tutta la squadra che avea lasciato a Genova l’imperatore, non aveva più chi ardisse misurarsi con lui.” Guglielmotti

-“Alto, magrissimo e dall’aspetto terrificante, soprannominato dagli spagnoli “Cacciadiavoli” e dai francesi più semplicemente “il terrore degli spagnoli”.” Fedozzi

-“Era considerato come uno dei più abili uomini di mare turchi e la sua reputazione presso i nemici era pari a quella di Barbarossa.“ Bradford

-“Celebre pirata barbaresco.” Bragadin

-“Altro famigerato ladrone del mare.” Bravetta

-“Conocido bajo el nombre de “Terror del Diablo” par los espanoles y como “terror de los espanoles” par los turcos y franceses.” Masia de Ros

-“Celebre per l’attenzione con cui curava di non lasciare indietro alcun moro fuggitivo dall’asfissiante Spagna della cattolicizzazione forzata, Cacciadiavolo altrettanto scrupolosamente non ometteva di seminare lutto e devastazione al suo passaggio.” Pellegrini

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