Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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SCIROCCO (Shuluck Mehmet, Mohammed Sciaurak, Suluc Mehmed Pascià) Corsaro di Algeri. Governatore di Alessandria (Al Iskandiyah).

+ 1571 (ottobre)

Anno, meseStato, in proprioAvversarioAzioni intraprese ed altri fatti salienti
…………..In proprio

Corsaro di Algeri, compie temerarie incursioni  lungo le coste italiane.

1539
GiugnoIn proprioSiena Genova
Al comando di 5 galeotte desola il litorale di Orbetello catturandovi 20-24 uomini e donne. Si dirige verso la Corsica;  gli viene contro da Bastia Bartolomeo Peretti con una sola galea. Nello scontro è affondata una sua galeotta.
1542
AprileIn proprioChiesa

Viene catturato nel Tirreno dalla flotta pontificia comandata da Gentile Virginio Orsini e da Giulio Podiani. Liberato dietro il pagamento di un riscatto riprende le sue scorrerie.

1550
MaggioIn proprioGenova

Salpa da Algeri con Mami Rais agli ordini di Dragut alla testa di 3 galee, di 10 galeotte e di 12 fuste: gli equipaggi sono composti in massima parte da mori e da qualche turco. Insieme tentano di conquistare Bonifacio; non riuscita l’impresa  Dragut concede libertà d’azione ai suoi capitani.  Scirocco si allontana con 4 navi e Mami Rais con 5.

1551Impero ottomanoImpero

Si comporta con un tale zelo ed impegno da attirare l’attenzione del sultano Solimano che gli affida il comando di una squadra. Scorre il Mediterraneo ai danni degli imperiali.

1557
MaggioImpero ottomanoGenova

Naviga con l’Archigiolo alla testa di 4 galee turche e di 2 fregate francesi. Approda a San Fruttuoso per fare rifornimento d’acqua. Viene avvistato, di seguito, nei pressi dell’isoletta di Berteggi ed al largo di Alberga. Punta su Andora, si accosta a Capo Cervo, sbarca parte dei suoi uomini mentre altri, non scorti, scendono a Rollo  risalendo a piedi la collina. Al comando di 700 corsari accerchia con un’azione combinata il castello di Porto Cervo: i difensori, non più di venti uomini, reagiscono con vigore e con uno dei loro tre pezzi d’artiglieria colpiscono una sua nave.  Scirocco si ritira e si ferma senza essere disturbato da chicchessia nella baia di Diano Marina, ben visibile da Porto Cervo. Riprende a navigare verso ponente. 400 corsari scendono a terra nottetempo nella spiaggia di Riva e trovano il paese deserto. Vengono saccheggiate le abitazioni; due/tre di queste sono date alle fiamme; devasta le campagne vicine e si dirige verso le colline. Irrompe in Pompeiana sorprendendovi molti abitanti di Riva e di Santo Stefano qui rifugiatisi; cattura 25 persone; sono uccisi sette/otto anziani inabili; sono abbattuti otto buoi, diversi muli ed altro bestiame. Sono saccheggiate le case e, di queste, 22 vengono distrutte dal fuoco.  Scirocco riprende il mare lo stesso mattino; naviga lungo la costa puntando verso le acque provenzali.

1563
………Impero ottomanoGenova

Lascia Algeri agli ordini di Occhiali con 16 navi. Assale una località della Corsica e vi cattura una ventina di persone. Attacca le coste della Liguria con 9 legni.

Agosto

Prende parte ad alcune scorrerie sulla costa ligure. A fine mese affianca Occhiali in uno sbarco a terra nei pressi di Porto Maurizio e nella successiva spedizione nell’entroterra che si conclude con la cattura di 300/400 persone. Queste sono radunate sulla spiaggia degli Aregari in attesa del loro riscatto.

1565
GiugnoImpero ottomanoMalta

Si segnala nella spedizione ai danni di Malta. Dopo la conquista del forte di Sant’Elmo si porta con la sua galeotta a Costantinopoli (Istanbul) per informare il sultano Solimano dei primi successi dell’iniziativa.

1569

Scorta un convoglio di navi uscito da Alessandria (Al Iskandariyah) e diretto a Costantinopoli.

1570
Marzo

Esce da Costantinopoli e naviga tra le isole dell’arcipelago greco.

1571
Febbraio marzoImpero ottomanoVenezia

Ha l’incarico di governatore di Alessandria ed ha pure il comando delle galee della guardia di Chio (Khios) e di Rodi (Rodhos). Si collega con Cara Celebi uscito da Costantinopoli con 20 galee; incrocia nelle acque di Cipro (Kypros) per impedire che i veneziani, assediati nell’isola ricevano soccorsi dall’esterno.

OttobreImpero ottomanoSpagna Chiesa Venezia

Con il sangiacco di Negroponte (Ewoia) Mehmet Ali si rivela contrario allo scontro con la flotta cristiana a Lepanto (Navpaktos). Ciò nondimeno prende parte alla battaglia; ha il comando dell’ala destra della flotta ottomana del sultano Selim (55 galee ed una galeotta) con Mehmet Ali.  Schierate le navi a mezzaluna il capitano generale Ali Pascià impartisce gli ordini. Le due sue ali devono avanzare per aggirare gli avversari sui fianchi mentre la sua divisione avrebbe aggredito il centro. Se la manovra avesse funzionato gli alleati sarebbero rimasti inchiodati verso la terraferma dove stazionano ingenti corpi di cavalleria pronti ad entrare in azione in caso di necessità. Salpa per primo  Scirocco che assale l’ala destra considerata il punto debole dello schieramento nemico. Occhiali cerca di convincere Ali Pascià a spostare la flotta verso il mare aperto perché l’ala di Scirocco naviga troppo vicino alla costa. Il capitano generale ottomano è irremovibile. Il corsaro naviga senza fretta in favore di vento; si spinge con il rinnegato genovese Giaur Ali tra le secche e la foce dell’Aspropotamo piombando alle spalle della squadra di Agostino Barbarigo. Il capitano veneziano, non conoscendo bene la conformazione del fondale e temendo di restare intrappolato in una secca, ha lasciato troppo spazio tra la sinistra del suo squadrone e la costa. In esso si infilano le galee avversarie. Il tiro di artiglieria delle galeazze, nel frattempo mette in difficoltà la divisione centrale di Ali Pascià.  Scirocco per scongiurare ogni pericolo di sfondamento fa virare la sua squadra verso la costa. Si infila sotto il promontorio di Malcantone sfidando le secche sempre con l’intenzione di aggirare il fianco di Agostino Barbarigo. Quest’ultimo ordina alle 4 galee dell’avanguardia di Juan de Cardona, appena giunto, di tamponare la manovra. Doppiato il capo  Scirocco si trova la strada bloccata dalla “Santa Maria Maddalena” comandata da Marino Contarini. Agostino Barbarigo si muove in soccorso di tale galea. Sulla “Santa Maria Maddalena” vi è una carneficina: Marino Contarini è ucciso da un colpo di archibugio; il colonnello Paolo Orsini, al comando delle fanterie veneziane, è ferito da un proiettile nella spalla destra e riporta ustioni su tutto il corpo per lo scoppio di una bomba incendiaria. La galea “Il Sole”, condotta da Vincenzo Querini, giunge in soccorso della galea del Contarini. Anche il Querini è ucciso. I veneziani lottano disperatamente per più di un’ora: con la loro resistenza permettono di intervenire ad altre 2 galee dell’avanguardia, la “Santa Caterina” e la “Nostra Donna”. Le galee di Alessandria tentano di sfondare la linea tra la “Santa Maria Maddalena” ed “Il Sole” per dividerle. Paolo Orsini approfitta di un momento di pausa del combattimento per organizzare con successo un contrattacco con gli uomini sopravvissuti. La ribellione dei forzati veneziani al remo in alcune navi ottomane permette alla “Santa Caterina” ed alla “Nostra Donna” di disimpegnarsi per prestere soccorso alla galea di Agostino Barbarigo rimasta isolata in mezzo ad 8 navi turche. Anche Marco Querini fa virare di sua iniziativa la squadra ai suoi ordini verso la costa in soccorso del veneziano; la “Santa Caterina” e la “Nostra Donna” raggiungono il Barbarigo duramente provato. Sono uccisi i sopracomiti Marco Cicogna e Pier Francesco Malipiero ed una galea ottomana riesce a speronare l’ammiraglia veneziana. Agostino Barbarigo è ferito mortalmente da una freccia all’occhio sinistro e viene portato sottocoperta con l’aiuto del colonnello Silvio di Porcia. I turchi riescono a salire a bordo di tale nave; il vice del Barbarigo, tuttavia, nonostante che sia stato ferito ripetutamente, riesce a respingere l’abbordaggio. Giungono in soccorso la galea “Dio Padre” e la “Trinità”, guidata da Giovanni Contarini, che colpisce la poppa della galea di Scirocco più volte con i suoi cannoni e le spezza il timone. Anche Antonio da Canal si dirige contro lo  Scirocco speronandolo. Il capitano ottomano, attaccato di fronte e sulla destra, non è in grado di governare la sua nave. Antonio da Canal abborda la sua galea e la manda a picco dopo averla demolita con i suoi pezzi di artiglieria.  Scirocco si getta in mare; sopraggiunge la galea di Giovanni Contarini che lo ripesca dal mare con la moglie. Condotto moribondo a bordo della galea il veneziano gli fa tagliare la testa.

CITAZIONI

-“Huomo maritimo, esperimentato.” Sagredo

-“Aetate et auctoritate gravis et vir bello egregio.” G.A. Guarneri

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