Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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GIORGIO SCHILING  Tedesco. Cavaliere gerosolomitano. Gran balivo di Germania.

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Anno, mese

Stato, in proprio

Avversario

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1535

Malta

Corsari barbareschi

Alla difesa di Tripoli. Respinge il Barbarossa in uno scontro, durato molte ore, nel cui corso il corsaro musulmano rimane ferito. Giorgio Schiling informa l’ordine su un possibile attacco a Tripoli da parte dei barbareschi. Fa demolire una torre nei pressi della città costruita in anni precedenti dagli avversari ed utilizzata come base logistica ai danni delle navi cristiane. L’incarico è affidato ad Aurelio Bottigella. Quest’ultimo conquista e mette a sacco Annaba distante tre miglia dalla torre.

1541 Agosto settembre

Malta

Corsari barbareschi

E’ eletto generale delle galee. Salpa a fine mese da Malta con 4 galee (la “San Giovanni Battista”, la capitana, la “Santa Caterina”. La “Santa Croce” e la “Santa Petronilla”) ed una fregata da 8 banchi. A bordo vi sono 150 cavalieri. Ha il compito di prendere a bordo il papa reduce da un incontro a Lucca con l’imperatore Carlo V. 150 cavalieri di Malta sono imbarcati nelle 4 navi. Il maltempo costringe la squadra a fermarsi a Capo Passero: un incidente, infatti, ha messo contemporaneamente in avaria la “Santa Caterina” e la “Santa Croce”. Riparati i danni a Siracusa Giorgio Schiling prosegue il viaggio costeggiando i litorali siciliani e calabresi. Sono avvistate 3 galeotte barbaresche; parte degli equipaggi fuggono a terra dove sono fatti prigionieri dagli abitanti; un rinnegato siciliano, capitano di una di queste, viene impiccato; gli altri hanno salva la vita, non la libertà. La “Santa Caterina” e la “Santa Croce” si mettono alla caccia della terza imbarcazione: questa è obbligata alla resa dopo un lungo inseguimento; gli schiavi cristiani sono liberati. Le galee maltesi entrano in Napoli accolte con entusiasmo; qui imbarcano il ricevitore dell’ordine gerosolomitano e proseguono per Gaeta. Si imbattono in 6 galeotte corsare. Giorgio Schiling evita il combattimento perché inferiore di forze, si dà alla fuga e si mette in salvo con la protezione del fuoco di artiglieria dei forti dell’isola di Ponza. Inviata in avanscoperta la fregata per controllare l’eventuale presenza di navi nemiche, naviga verso Livorno. A settembre ha il compito di condurre a Roma il papa che ha avuto un incontro a Lucca con l’imperatore Carlo V. Giorgio Schiling sale con il suo seguito su 2 fregate, risale l’Arno e giunge a Pisa. Da qui si porta a Lucca per rendere omaggio al pontefice ed all’imperatore.

1542

Ai primi di dicembre ha l’incarico di lasciare Tripoli con 4 galee per assalire in Tagiora Mourad Aga. Nell’occasione è utilizzato un cannone che spara proiettili incendiari.

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