Andrea-Provana

Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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ANDREA PROVANA (Andrea di Leiny) Di Leinì.

Conte di Leinì, conte di Alpignano e Frossasco, conte della Castellata; signore di Viù, della valle di Lemme, Usseglio, Balangero, San Secondo di Pinerolo e Beinette. Cavaliere dell’ordine della Santissima Annunziata.

1511- 1592 (maggio)

Anno, meseStato, in proprioAvversarioAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1533
Paggio dell’erede al ducato di Savoia Ludovico segue quest’ultimo alla corte di Madrid allorché vi è invitato dall’imperatore Carlo V. E’ inizialmente destinato alla carriera ecclesiastica.
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Rientra in Italia e diviene compagno inseparabile del nuovo erede al ducato, il principe Emanuele Filiberto, più tardi soprannominato “Testa di ferro”.
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Ripara a Milano con la corte sabauda quando il Piemonte è invaso dalle truppe francesi.
1545
MaggioImperoProtestanti
Affianca Emanuele Filiberto in Germania. E’ raggiunta Worms, dove si trova il comando dell’esercito imperiale, dopo un viaggio di due mesi in cui il corteo sabaudo tocca Novara, Milano, Soncino, Mantova, Bolzano, Bressanone, Innsbruck, Bressau e Spira. Andrea Provana funge da tesoriere della compagnia afflitta peraltro da gravi problemi finanziari a causa della scarsità dell’appannaggio imperiale.
1546
Agosto
Il principe di Savoia riceve l’ordine del Toson d’Oro, ottiene il comando della guardia imperiale e, poco dopo, quello della cavalleria nelle Fiandre ed in Borgogna. Andrea Provana ha l’incarico di aiutante di campo del principe.
SettembrePrende parte alla battagli di Ingolstadt.
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Il bisogno di denaro spinge Andrea Provana a recarsi in Inghilterra alla ricerca di denaro per finanziare il mantenimento sul campo del contingente sabaudo.
1551
…………….
Sempre con Emanuele Filiberto in Spagna quando quest’ultimo è invitato dall’erede al trono di Spagna Filippo a seguirlo nel suo paese. Per la strada del Brennero riattraversa il Piemonte e si imbarca a Genova per Barcellona. Compiuto il doveroso atto di omaggio, ritorna a Barcellona nell’attesa di salpare con la squadra di Giovanni Andrea Doria. Compaiono nel porto 3 galee corsare francesi battenti la bandiera imperiale. Andrea Provana, insospettitosi, persuade Emanuele Filiberto di Savoia ad inviare loro incontro 3 navi armate. Solo una di queste riesce a salvarsi dalla cattura. Le galee francesi sono respinte dai cannoni del porto: sembra che questa sia l’occasione in cui il principe sabaudo per la sua ostinata azione di persuasione venga soprannominato “Testa di ferro”.
OttobreImperoFrancia
Avviene l’imbarco per Nizza. La squadra genovese sfugge al controllo della flotta francese e raggiunge Genova. Segue il ritorno in Piemonte del principe e di Andrea Provana.
1552
…………….
Contrasta in Piemonte i francesi comandati dal Brissac. Nominato governatore del castello di Lanzo Torinese si arrende agli avversari dopo alcuni colpi di cannone. Il castello è fatto demolire. Di seguito Andrea Provana appoggia il principe di Savoia nel conflitto che vede i sabaudi recuperare San Damiano d’Asti, espugnare Bra (dove sono impiccati tutti coloro che hanno collaborato con i francesi), tentare di invadere il marchesato di Saluzzo.
…………….
Emanuele Filiberto di Savoia, indignato per le ruberie e le violenze perpetrate dalle milizie imperiali in Piemonte, decide di lasciare il territorio per combattere i transalpini nelle Fiandre: gli viene dato il comando della cavalleria fiamminga. Andrea Provana è sempre al suo fianco; prende parte al vano assedio di Metz alla cui difesa si trova Piero Strozzi.
1553
Giugno
Il principe ha il comando di tutte le milizie imperiali; Andrea Provana mantiene sempre l’incarico di suo aiutante di campo.
Agosto
L’esercito imperiale si accampa ad Arras e punta su Amiens. Andrea Provana ha il compito di attraversare travestito il campo francese e di informare il borgognone Trelon, che comanda la guarnigione di Beaupame, del prossimo arrivo dei soccorsi per gli assediati e della necessità di un’azione concertata, dall’interno della fortezza e dal suo esterno, per assalire di sorpresa gli avversari. I francesi, sconfitti, sono costretti a ripiegare su Miraumont e Cambrai.
Dicembre
E’ inviato in Piemonte da Emanuele Filiberto, divenuto nel frattempo duca di Savoia alla morte del padre Carlo. Lo stato è in gran parte occupato dai francesi. Andrea Provana tocca Trento e raggiunge Vercelli per rincuorare i fautori del duca. Si reca da Ferrante Gonzaga, luogotenente imperiale in Lombardia, e chiede il suo aiuto per la riconquista del Piemonte. Successivamente è segnalato ad Ivrea ed al castello d’Issogne, in Val d’Aosta, per convincere la seconda moglie del maresciallo di Challant, già luogotenente del ducato e prigioniero dei francesi, ad accettare la presenza di guarnigioni sabaude nei territori da lei controllati. Ad Aosta ed a Vercelli.
1554
Gennaio
Parte per Nizza. Giunge a Genova; la nave nella quale si è imbarcato viene intercettata dai francesi. Non è riconosciuto perché ha avuto l’avvertenza di travestirsi da semplice marinaio. Imprigionato con tutto l’equipaggio e mal custodito riesce a fuggire nottetempo. Si dirige verso Cuneo; supera a Boves un’imboscata tesagli dai francesi; riguadagna il col di Tenda e scende a Nizza. Nella città la demoralizzazione regna sovrana; i soldati non ricevono la paga da mesi. Solo il comandante Paolo Simeoni è in grado di tenere a freno diserzioni ed ammutinamenti anticipando di tasca propria, ogni quindici giorni, parte delle spettanze. Andrea Provana fa arrestare l’esattore delle gabelle accusato di ruberie; si procura a Genova 2000 scudi ed altri 500 ne riceve dal luogotenente del ducato Amedeo Valperga di Masino; riesce in tal modo a sedare il malcontento delle truppe.
…………….
Ha il compito di raggiungere Cuneo per giudicare l’operato del comandante del presidio Paolo Vagnese, accusato di malversazione da molti abitanti della città. Lo sostituisce nell’incarico con Carlo di Luserna e lo trasferisce a Vercelli. Rientra a Nizza.
1555
Settembre
E’ sostituito nell’incarico di governatore di Nizza da Charlel de Montbel, conte di Alpignano e di Frossasco; può, pertanto, raggiungere nuovamente il duca nelle Fiandre. Lo affiancherà all’assedio di Renty.
1556
GennaioDuca SavoiaFranciaAlla difesa di Vercelli contro i francesi.
Febbraio
E’ conclusa a Vaucelles una breve tregua tra il re di Spagna Filippo II, a cui favore ha abdicato il padre Carlo V, ed il re di Francia Enrico II. Andrea Provana è inviato a Nizza come governatore: provvede senza indugio alle fortificazioni del porto di Villafranca (Villefranche);  progetta l’allestimento di una piccola squadra di galee. Utilizza come rematori, in un primo momento, alcuni schiavi turchi e forzati inviatigli da Milano dal duca d’Alba ed i condannati a morte cedutigli dal duca di Ferrara Ercole d’Este.
1557
…………….
Non regge la tregua tra francesi e spagnoli. A seguito delle minacce dei turchi (alleati dei transalpini) alle coste liguri prende contatti con i genovesi Giovanni Andrea Doria e Quirico Spinola affinché lo aiutino con le loro navi a respingere i continui assalti degli avversari.
Aprile
Gli abitanti di Cuneo richiedono il suo soccorso contro un possibile attacco degli avversari fermi all’assedio di Valfenera e di Cherasco.
Agosto
Raggiunge Emanuele Filiberto di Savoia nelle Fiandre a seguito della vittoria di quest’ultimo a San Quintino.
1558
Marzo luglio
Rientra a Nizza per l’avvicinarsi della flotta franco-ottomana (30 galee) condotta da Cassim Pascià e da Francesco di Lorena. I due capitani non trovano l’accordo riguardante l’attacco ai danni di Nizza per cui decidono di scorrere ai danni delle isole Baleari. Andrea Provana approfitta della dilazione temporale per rafforzare le difese della città con alcuni pezzi di artiglieria fatti arrivare dal Piemonte e l’arruolamento di un migliaio di fanti tra gli abitanti agli ordini di Silvestro Costantino. A metà luglio compaiono 6 galee turche nella rada di Villefranche. Gli assalitori si accingono a sbarcare al capo di Saint-Hospice: qui vengono accolti dal tiro di tre compagnie di fanti e da quello di alcuni cannoni. I turchi si ritirano con notevoli perdite. Il Provana affretta la sistemazione delle fortificazioni di Monte Albano e del forte di Sant’Elmo avvalendosi dell’operato dell’ingegnere Federico Paciotti di Urbino e della consulenza del capitano imperiale Cesare da Napoli; dà inizio, inoltre, alla costruzione di un cantiere navale a Villefranche per l’allestimento di due galee.
1559
Novembre
Accoglie nel porto di Nizza con 3 galee il duca imbarcatosi a Marsiglia per visitare la città. E’ nominato capitano generale delle galee sabaude. E’ in questo periodo che si sposa con Caterina Spinola, vedova dell’amico Carlo di Mombello, che gli porta in dote Alpignano, Frossasco e San Secondo di Pinerolo. Tali feudi gli saranno contestati davanti al tribunale di Torino più volte nel tempo dal vescovo di Vercelli e da alcuni parenti dell’estinto Carlo di Mombello.
1560
Gennaio
Salpa alla volta di Marsiglia; a bordo della “Capitana” si trovano Emanuele Filiberto di Savoia ed i suoi dignitari. Con Andrea Provana naviga il corsaro Giovanni Moretti a bordo della “Margherita”. Davanti a Monaco le 3 galee sabaude vengono salutate, come d’uso, da salve di artiglieria.
GiugnoDuca SavoiaCorsari barbareschi

Veleggia tranquillamente nella rada di Villefranche con il duca; a bordo vi sono anche il marchese de la Chambre, il colonnello Guido Piovene ed il marchese di Chatillon. All’improvviso compaiono 9 fuste barbaresche capitanate da Occhiali e reduci da una scorreria sulle coste liguri. Andrea Provana mette in salvo la galea sabauda; raccoglie in tutta fretta a Villefranche 300 fanti e 25 archibugieri a cavallo, comandati dal Piovene, ed attacca i corsari sbarcati presso Saint- Hospice. Gli archibugieri cadono in un’imboscata;  dopo un furioso combattimento vengono in parte uccisi ed in parte fatti prigionieri compreso Guido Piovene. Anche i fanti sono sconfitti ed obbligati a ritirarsi lasciando sul terreno venti uomini e 40 prigionieri. Il fuoco dei cannoni di Villefranche costringe gli attaccanti a retrocedere a loro volta. E’ richiesto da Occhiali un riscatto di 100 scudi per ogni soldato catturato ed uno di 300 per ogni ufficiale fatto parimenti prigioniero (in totale saranno pagati 4900 scudi). Occhiali pone come condizione della liberazione dei prigionieri anche quella di poter baciare la mano alla duchessa di Savoia Margherita di Valois: Andrea Provana fa passare per moglie di Emanuele Filiberto la prima dama di corte, Maria di Gondi.

Settembre
Ottobre dicembre
Si collega a Napoli con la squadra delle galee spagnole di Juan de Mendoza e quella genovese di Giovanni Andrea Doria. Ha il comando di 2 galee sabaude, la capitana “Sole” e la “Margherita” (così chiamata in onore della moglie del duca) : la prima affidata a Giovanni Battaglino e la seconda comandata da lui stesso e da Giovanni Moretti. Allorché comprende che la missione non ha alcuna prospettiva attraversa con le 2 galee il golfo di Taranto, tocca Gallipoli dove acquista una fregata;  scorre nelle acque veneziane. Assale nei pressi di Cefalonia (Kefallinia) la “Mazzona”, proveniente da Alessandria (Al Iskandariah), carica di merci appartenenti a commercianti turchi; nelle acque di Zante (Zakinthos) depreda un’imbarcazione candiotta carica di lino, formaggi e sale di proprietà di mercanti cittadini della Serenissima. A dicembre rientra a Messina e da qui fa ritorno a Villefranche carico di bottino. L’ambasciatore veneziano in Piemonte, Andrea Boldù, chiede il risarcimento dei danni al duca di Savoia per la sua azione di pirateria; parimenti l’ambasciatore sabaudo a Venezia, Claudio Malopera, è oggetto di vibranti proteste. Il Senato della Serenissima se la prende in particolare con Giovanni Moretti, già autore nel passato di azioni piratesche nei confronti di navi veneziane. Il duca di Savoia risarcisce i danni e promette di punire i colpevoli: il Provana viene riconfermato nel suo incarico con uno stipendio annuo di 1800 scudi e Giovanni Moretti è promosso “veedor” (vale a dire ispettore e controllore) della squadra sabauda con uno stipendio annuo di 300 scudi.
1562La flotta ducale affidata ad Andrea Provana, comprese le 4 galee iniziali, ascende ora a 12 navi: del nuovo lotto 4 sono state donate dai francesi (a titolo di dote della moglie del duca di Savoia), e 4  acquistate da terzi  (la “Delfina”, la “San Pietro”, una venduta da Scipione Fieschi ed una galeotta comprata a Nizza).
1564
Agosto settembreDuca SavoiaCorsari barbareschi

Si congiunge con le sue 3 galee a Cartagena ed a Malaga con la flotta cristiana comandata da don Garcia di Leyva: sulla sua capitana sventola la bandiera di broccato con la croce gialla in campo rosso. Con altri capitani protegge con i cannoni di bordo lo sbarco di 3000 fanti tesi alla conquista della fortezza del Pennone di Velez de la Gomera. Questa viene espugnata dopo tre giorni. Gli spagnoli lasciano un piccolo presidio a guardia della piazzaforte sul mare e procedono verso l’interno. Gli algerini, durante la loro assenza, si avventano sulla fortezza e la recuperano passando a fil di spada tutta la guarnigione. Garcia di Leyva ordina la ritirata; il Provana si accorda con il priore di Barletta Gian Vincenzo Gonzaga e con il genovese Galeazzo Giustiniani per una breve scorreria che lo porta fino a Ceuta. A fine mese a bordo della capitana “San Pietro” ritorna a Malaga con il generale delle galee maltesi Pietro di Gioù. Ora il comando della flotta spagnola è detenuto da don Garcia di Toledo. Veleggia alla volta di Alcalà; sono sbarcati nel litorale 4000 fanti che puntano ancora sulla fortezza del Pennone di Velez de la Gomera. Dopo due giorni di combattimento i difensori si arrendono a discrezione. Andrea Provana rientra alla volta di Villefranche. La peste che infesta Marsiglia e la Provenza inducono il duca ad ordinargli di sbarcare a Savona.

1565
GiugnoDuca SavoiaCorsari barbareschi

Salpa da Villefranche con 3 galee, la “Capitana”, la “Margherita” e la “Moretta” allo scopo di collegarsi con la squadra genovese comandata da Giovanni Andrea Doria. Al largo di Malta si imbatte in 6 galeotte barbaresche. Inseguito per 120 miglia, a forza di remi riesce a distanziarle ed a giungere all’isola d’Elba. Nell’oscurità appaiono 12 galee che Andrea Provana scambia per quelle nemiche. Dopo qualche reciproco colpo di artiglieria, a bordo  della “Capitana” riesce a raggiungere   Livorno, mentre le altre 2 sono bloccate dai presunti avversari (galee genovesi). A Livorno, da ultimo, vi è il ricompattamento generale.

Luglio agostoDuca SavoiaImpero ottomano

Si congiunge a Messina con le forze di don Garcia di Toledo. Nello stesso luglio parte per Malta assediata dagli ottomani. Incrocia con 6 galee ( le sue 3, 2 pontificie agli ordini di Pompeo Colonna ed una spagnola) per due giorni attorno all’isola senza però potere scendere a terra. Con l’arrivo di rinforzi spagnoli condotti dal marchese di Santa Cruz a metà agosto esce di nuovo da Messina: naviga all’avanguardia con 2 galee (sulle 4 che fanno parte di tale colonna) assieme con Stefano di Mare e Giorgio Grimaldi.

Settembre

All’altezza di Capo Passero cattura con Stefano di Mare e Giorgio Grimaldi una nave ragusea (di Dubrovnik) noleggiata dai turchi e diretta all’isola di Gerbe (Djerba). Sull’imbarcazione sono trovati 5000 quintali di biscotto e sono fatti prigionieri 60 uomini. La nave è rimorchiata con il suo carico a Siracusa. Con il ritiro della flotta di Piali Pascià dalle acque maltesi salpa da Messina, trasporta a Napoli quindici compagnie di fanti spagnoli e rientra a Villefranche. Giunto a destinazione trova 1500 scudi per le paghe pregresse degli equipaggi, più altri 2000 per un nuovo viaggio con 2 galee verso la Spagna con a bordo il duca di Urbino Francesco Maria della Rovere.

…………….
Quando gli ugonotti si ribellano al duca di Savoia fa arrestare i capi della cospirazione e li condanna immediatamente a morte.
1568
AgostoViene insignito del collare dell’ della Santissima Annunziata.
1571
LuglioDuca SavoiaImpero ottomano

Si collega a Nizza con la flotta di don Giovanni d’Austria: ha il comando di 3 galee (tutte di sua proprietà), la  capitana (chiamata anche “Duchessa”, affidata a Domenico Costantino, di nuova concezione, dispone di 25 banchi; la affiancano  2 vecchie galee quali la “Piemontesa” (18 banchi, comandata da Ottaviano Moretti, figlio di Giovanni) e la “Margherita” (pure di 18 banchi, agli ordini del Battaglino). La capitana inalbera lo stendardo del duca di Savoia composto da un quadrato bianco con al centro un grande sole, da cui si diramano raggi di color porpora e oro. Al centro del sole vi è la madonna, che presenta il lenzuolo della Sindone, sorretto dagli angeli. Lungo i lati del quadrato vi è una scritta in latino in nero su fondo oro: Dio, nostro protettore, guidaci e proteggici. Su tale imbarcazione  prendono posto anche il duca d’Urbino e molti altri nobili. La “Margherita” è in pessimo stato; il Provana cerca di rimpiazzarla a Napoli con una nuova imbarcazione. Il progetto fallisce per la mancanza di fondi.

Agosto settembre

Imbarca a La Spezia altri soldati, tocca Civitavecchia e Gaeta; si ferma a Napoli ed a fine mese prosegue per Messina. Per espresso ordine del duca di Savoia cerca sempre di mantenersi il più vicino possibile al comandante supremo per cedere il passo solamente all’ammiraglio pontificio Marcantonio Colonna ed a quello veneziano, Sebastiano Venier. Naviga con la sua capitana alla destra della galea del Colonna, che, a sua volta, si mantiene a destra di don Giovanni d’Austria. Ad un certo momento Pietro Giustinian, che comanda la squadra maltese, tenta di infilarsi con la sua nave tra quella del Provana e quella del Colonna. Il conte di Leini con una pronta manovra sventa il tentativo di scavalcamento nella gerarchia. Ne nasce una controversia di carattere procedurale destinata a rimanere viva per molti anni.

Ottobre novembre

A metà mese la flotta salpa da Messina. Lasciata la Fossa di San Giovanni, Pietro Giustinian cerca nuovamente di occupare il  posto a destra della capitana pontificia occupato da Andrea Provana. Quest’ultimo fa accelerare la voga per infiltrarsi tra le 2 galee a rischio di speronare la capitana maltese. Sulla sua capitana è imbarcato il colonnello di fanti di Francesco Paolo Sforza. Attraversa il braccio di mare di Igumenitza e di Cefalonia (Kefallinia). Il Provana è inquadrato con 2 galee nel corpo centrale della flotta cristiana dove si trovano tutte le ammiraglie agli ordini di don Giovanni d’Austria; le altre 2 galee sono collocate nello schieramento destro affidato a Giovanni Andrea Doria.  Prende parte alla battaglia di Lepanto (Navpaktos). Accorre in difesa della “Real”, l’ammiraglia spagnola allorché tale nave è attaccata a fondo dagli avversari. La sua “Piemontesa” viene investita da 3 galee turche, una di queste la attacca a prua, le altre due sui fianchi. Andrea Provana respinge gli assalti di Mustafa Esdey tesoriere della flotta ottomana; è colpito alla fronte, protetta dall’ elmo, da una pallottola di archibugio che lo lascia tramortito a terra per una buona mezz’ora. Alcuni giorni dopo, quando compilerà un rapporto sulla battaglia per il duca Emanuele Filiberto, sarà ancora afflitto da un forte mal di testa. Il tempestivo arrivo di una galea del marchese di Santa Cruz ristabilisce l’equilibrio permettendo al Provana di respingere gli assalitori. Al termine del combattimento della “Piemontesa” si salveranno solo dodici uomini (compresi i rematori): resteranno uccisi il comandante Ottaviano Moretti, Francesco di Savoia-Racconigi, Chiaberto Piossasco di Scalenghe, Cesare Provana, il cavaliere di San Vitale. La “Margherita”, viceversa, non prende parte alla battaglia per le sue precarie condizioni. Nei giorni successivi il Provana si dirige a Petalà. Con la divisione delle prede gli è assegnata una galea bastarda con 100 schiavi turchi; Sebastiano Venier, da parte sua, gli concede un’altra galea con 50 schiavi. Naviga a Corfù dove cambia la galea bastarda ottomana con una nuova e dà alle fiamme la decrepita “Margherita”. Si avvia a Messina, Napoli, Civitavecchia, Genova e Nizza che raggiungerà a fine novembre.

DicembreEntra trionfalmente in Torino. Lo stendardo della capitana è collocato nella chiesa di San Domenico.
1572
E’ nominato a Nizza Grande Ammiraglio del nuovo ordine cavalleresco dei Santissimi Maurizio e Lazzaro. Dopo la battaglia di Lepanto la marina sabauda non ha più occasione di brillare.
1574
Ottobre
A Parigi, alla corte francese, per trattare la restituzione al ducato di Pinerolo, Savigliano e Perosa.
1575
A Nizza; acquista dal conte di Tenda il Maro e Prelà. Più tardi, nel 1579, con l’esborso di un’ulteriore somma di denaro otterrà il resto della contea per annetterla allo stato sabaudo. Sempre nel periodo compra per 41000 ducati Oneglia da Stefano Doria. Fallisce, viceversa, un analogo tentativo di annessione riguardante Savona.
1576
E’ infeudato definitivamente dal duca di Alpignano, Frossasco e San Secondo di Pinerolo. Nell’anno fa parte con il Cacherano e Filippo di Savoia-Racconigi del triumvirato che governa il Piemonte in occasione di un viaggio nella Savoia di Emanuele Filiberto.
1579
Giugno
Aiuta Ruggero di Bellegarde, nemico del governatore francese di Saluzzo Carlo da Birago, a scacciare quest’ultimo dal marchesato. Il Bellegarde morirà poco dopo avvelenato in Francia. Il Provana consiglia il duca di impadronirsi di Saluzzo a sua volta con l’obiettivo di impedire che la città cada in potere degli spagnoli. Di seguito viene inviato in Svizzera dove, nei territori controllati dai sabaudi, sono sorti alcuni malcontenti di carattere religioso. Riconduce la calma in tale regione.
1580
Agosto
Alla morte di Emanuele Filiberto Andrea Provana con Bernardino di Savoia-Racconigi diviene tutore del giovane duca Carlo Emanuele.
1583Duca savoiaCorsari barbareschi
Muore a Nizza la moglie Caterina Spinola che viene sepolta a Villefranche. Riprende il mare per un’ultima volta al comando della ammiraglia dell’ordine mauriziano. Si mette alla caccia dei corsari barbareschi che stanno infestando le coste della Toscana e della Corsica. Nella missione riesce a catturare un grosso vascello tra la Corsica e l’isola di Montecristo. Rientra a Torino e gli è conferita la cittadinanza onoraria della città.
1590
NovembreDuca SavoiaFrancia

Affianca il duca Carlo Emanuele nella guerra di Provenza  contro i francesi. Lascia la regione con il duca a bordo della capitana. Si dirige verso la Spagna per chiedere soccorsi al re Filippo II.

1585
Febbraio agosto
Accompagna in Spagna il nuovo duca che vi si reca per sposarsi con la figlia del re Filippo II. A Saragozza il Provana viene scelto come primo giudice della giostra che si svolge nella piazza del mercato. Dopo le nozze rientra anticipatamente nel ducato per organizzare a Nizza ed a Torino suntuose accoglienze.
1588
Settembre ottobreDuca SavoiaFrancia
Il generale ugonotto Francesco de Bonne, duca di Lesdiguières, irrompe nell’alta Val Varaita, fa strage della popolazione, dà alle fiamme chiese e villaggi. Il Provana ha l’incarico di preparare in segreto un contingente armato: per ottenere lo scopo fa chiudere le porte di Torino per impedire alle spie di controllare i preparativi della spedizione. A fine mese marcia su Carmagnola dove è raggiunto da un altro corpo comandato da Gaspare Ponti signore di Scarnafigi. Attacca la città con alcune compagnie di cavalli per richiamare l’attenzione su di sé da parte degli avversari; Gaspare Ponti ha così l’opportunità di assalire la località su un fronte sguarnito di truppe. Dopo alcuni giorni cede anche il castello sotto i tiri dell’artiglieria di Giuseppe Cambiano di Ruffia;  Carlo di Luserna si impadronisce di Centallo. Ai primi di ottobre il Provana lascia Carmagnola con l’ordine di occupare Saluzzo. Il generale francese Fitte, allorché vede che i sabaudi hanno ottenuto in rinforzo altri 6000 fanti, abbandona la città per rinchiudersi nel castello di Revello. Il Provana entra in Saluzzo e penetra in Val Varaita. Giunge a Casteldelfino e blocca il paese mentre il conte di Rivara attacca Chianale. Con la cattura di tale capitano da parte dei francesi arretra a Sampeyre dove fa approntare i trinceramenti per le truppe di Filippo Solaro da Monasterolo e di Galeazzo da Ceva. Successivamente scende a Revello; con Francesco da Martinengo, conte di Pianezza, assedia ed espugna tale castello. A fine mese riprende la strada per la Val Varaita con 4000 fanti e 4 cannoni, raccoglie i contingenti di Sampeyre ed assale Chianale. I francesi abbandonano la postazione a seguito di alcuni assalti; i transalpini salgono il colle di Maurin e per Barcellonette rientrano nel loro paese. Il Provana può ora raggiungere i quartieri invernali.
1589
DicembreDuca SavoiaCantoni svizzeri
Si trova nel Chiablese sul fiume Arve che scende dal Monte Bianco verso il lago di Ginevra: sulla sua riva destra stanno marciando verso il ponte di Boringes 10000 fanti di Berna per attraversare il fiume e gettarsi su Faucigny. Il Provana fa distruggere il ponte e controlla i movimenti degli avversari volti ad attraversare l’Arve a Thyez. Il sopraggiungere del duca di Savoia con 15500 fanti e 1500 cavalli fa desistere i bernesi dalla loro azione e li induce a ritirarsi nel baliaggio di Gaillard.
1590
…………….Duca SavoiaFrancia
Il duca di Savoia si propone di annettere al suo stato la Provenza. Andrea Provana e Francesco da Martinengo varcano il Varo per impadronirsi di Antibes. Il Provana entra in Grasse e vi lascia un presidio agli ordini del Solaro; dispone pure l’invio di alcune galee in Provenza;  parte per Torino per concertare con Carlo Emanuele di Savoia il proseguo delle operazioni. Ha il compito di imbarcarsi per la Spagna allo scopo di convincere Filippo II ad attaccare a sua volta i francesi.
Marzo
Si imbarca per la Spagna con il duca di Humena ed il luogotenente spagnolo delle Fiandre. La missione non ha successo.
Luglio
I sabaudi penetrano in Provenza. Il Provana muove da Nizza, entra in Antibes, Cannes e Grasse, cavalca verso Aix-en Provence dove viene accolto dalla popolazione con tutti gli onori. Assume il governo della regione. I francesi reagiscono con vigore all’invasione ed i sabaudi sono costretti a retrocedere.
1591
PrimaveraE’ segnalato di presidio nel forte di Demonte.
Agosto
Accompagna il duca in Spagna per ricercare (questa volta con successo) l’alleanza degli spagnoli contro i francesi.
1592
…………….
In missione ad Antibes per un caso di tradimento. Ottiene la liberazione del marchese di Pescara Cesare d’Avalos, catturato dal governatore fedifrago della città, il signore di Bart. E’ pagato un riscatto di 15000 scudi.
Maggio

Muore a fine mese a Nizza di ritorno da Antibes. Sepolto in un primo momento a Villefranche, accanto alla moglie, più tardi, nel 1703, Francesco Provana ne farà trasferire la salma in una cappella della chiesa parrocchiale di Frossasco nei pressi di Pinerolo. La tomba è stata distrutta nel tempo. Sua statua, opera dello scultore Silvestro Simonetta, nello scalone monumentale di accesso al piano nobile del Palazzo Reale di Torino. Il ruolo svolto da Andrea Provana nella battaglia di Lepanto è ricordato dallo storico veneziano Giovanni Battista Rasarro (“De victoria Christianorum ad Echimadas”) e dal portoghese Girolamo Corte Real (“Felicissima victoria concedida dal cielo al senor don Juan de Austria en el golfo de Lepanto de la poderosa armada Othomana”). Il Provana ha lasciato un resoconto della medesima battaglia. Sposa Caterina Spinola, vedova del conte di Frossasco Charles Montbel.

CITAZIONI

– “Andrea Provana fu la figura che, in tutti i momenti più importanti della storia piemontese durante la seconda metà del XVI secolo, spiccò sopra ogni altro accanto a quella di Emanuele Filiberto di Savoia…Andrea Provana pose le basi della marineria sabauda, nella quale poi si fusero tutte quelle della Penisola, e fu quindi lui, un piemontese purosangue, il Conte di Alpignano, l’anima promotrice di quella che oggi è la Marina Italiana. La stessa Marina, alcune decine di anni fa, volle ricordarlo intitolando a suo nome due sommergibili”. Salvo

-“Era forse l’uomo più influente della corte e del governo sabaudo. Nel 1570 Emanuele Filiberto scriveva di lui a Filippo II che era “persona sopra li cui occhi posso riposarmi”. Lo stesso anno l’ambasciatore veneto Francesco Morosini lo definiva “gentiluomo veramente molto da bene e molto intelligente” e proseguiva scrivendo che “quando è alla corte fa molta stima il signor duca del suo giudizio, conoscendolo di molto valore e molto affezionato.” Nel 1572, dopo la battaglia di Lepanto aveva ulteriormente accresciuto il prestigio del Leiny, l’ambasciatore spagnolo a Torino, Juan de Vargas y Mexia, (che) scriveva a Filippo II che solo due persone a corte erano ammesse dal duca agli “affari segreti e confidenziali”: Negron de Negro e il Leiny, “uomo di giudizio che il duca ama” e “di fama migliore rispetto a Negron”.” Merlotti

-“Conte di Leiny. Più anziano di lui (Emanuele Filiberto di Savoia) di 18 anni, quanto bastava perché fosse più esperto delle cose della vita, figlio di una Grimaldi di Baglio, oriunda genovese, abituato agli ambienti della corte (era stato a Madrid con Carlo V)… Uomo di polso, abituato alle realizzazioni come si era visto quando sovrintendeva alle fortificazioni di Nizza e di Villafranca; esecutore di missioni delicate, eccellente soldato e compagno d’armi in Fiandra, e anche bravo se gli veniva l’occasione, a fare i suoi interessi con pochi scrupoli: ma nessuno poté mai accusarlo, nella lunga carriera, di essere un pavido e tanto meno di aver mancato al giuramento di lealtà verso il duca.” Moriondo

 

 

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