Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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PIER LUIGI DEI ROSSI Di Parma. Conte di San Secondo. Cavaliere di Santo Stefano.
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Anno, mese |
Stato, in proprio |
Avversario |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1566 |
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Ha il comando della galea “Fiorenza” agli ordini di Cesare Cavaniglia. |
1573 |
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Fa parte dell’ordine dei cavalieri di Santo Stefano. |
………………. |
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Prende parte a tutte le spedizioni marittime del periodo. Si distingue nella difesa delle coste, combatte e vince molti corsari. |
1583 |
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Agosto |
Toscana |
Corsari barbareschi |
Con 2 galee ai suoi ordini si impadronisce in Barberia di una galeotta in riparazione su una spiaggia. Sono ridotti in schiavitù i 105 membri dell’equipaggio. Di seguito cattura nel Tirreno 4 brigantini con 135 corsari: 35 cristiani vengono liberati dal remo. |
Ottobre |
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A metà ottobre la capitana e la galea “San Giovanni”, durante una furiosa tempesta notturna, a causa di un errore dei piloti si fracassano contro gli scogli delle Formiche di Grosseto presso l’isola di Montecristo. Pier Luigi dei Rossi si rifugia con la galea padrona a Porto Ercole da dove non vuole muoversi per prestare soccorso ai naufraghi. |
1586 |
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Maggio |
Toscana |
Corsari barbareschi |
Con 4 galee affianca Tommaso dei Medici in un’azione ai danni di Monastir (Al Munastir). Si impadronisce della località per breve tempo. Costretti ad una rapida ritirata i toscani riescono a reimbarcarsi, seppure con ingenti perdite, dopo un durissimo scontro con la cavalleria berbera. I prigionieri sono solo 38; il bottino è magro. |
1587 |
Toscana |
Corsari barbareschi |
Ha il comando delle galee dell’ordine dei cavalieri di Santo Stefano. Alla prima uscita si impadronisce nelle acque della Toscana di 2 vascelli barbareschi con la cattura dei relativi capitani. In Corsica, alle Bocche di Bonifacio, si impossessa di una galeotta: sono ridotti in schiavitù 76 turchi e liberati 100 cristiani. |
1588 |
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Marzo |
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Affronta Mehemet Rais che con una galea depreda ovunque vada. Bombarda la nave e costringe i corsari alla resa: sono fatti schiavi 67 turchi e vengono liberati 120 cristiani. Nel proseguio della campagna con 2 galee grosse e 3 sottili si scontra all’isola di Favignana con una galea barbaresca: 120 turchi sono ridotti in schiavitù e 130 cristiani ottengono la libertà. 3 barche turche riescono a sfuggire alla sua caccia. |
Aprile agosto |
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Ad aprile le sue 4 galee, unite con quelle del papa Sisto V e con alcune genovesi e maltesi, effettuano un importante viaggio di carattere politico quando si recano a Marsiglia (Marseille) per ricevere la principessa Cristina di Lorena promessa sposa del granduca di Toscana. Di seguito pattuglia le acque della Corsica; opera con sucesso nelle acque dell’Africa settentrionale dove si impadronisce di alcune prede. A fine agosto rientra a Livorno. |
1589 |
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Estate novembre |
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Alla difesa del Tirreno con pontifici e genovesi cattura presso l’isola di Montecristo una galeotta algerina di 29 banchi. A settembre si porta a Genova con 2 galee per scaricarvi alcune merci. Da qui raggiunge Messina per proseguire la navigazione verso l’Egeo. A fine novrembre, presso le Bocche di San Bonifacio, le sue 2 galee avvistano una galeotta corsara. E’ dato l’arrembaggio: i 76 membri dell’equipaggio sono costretti alla resa. I barbareschi registrano la perdita di otto uomini e di sedici feriti. I superstiti sono ridotti in schiavitù; 116 sono i cristiani liberati dal remo. Venti sono i feriti tra i cavalieri di Santo Stefano. |
1590 |
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Aprile luglio |
Toscana |
Impero ottomano |
Conduce a Malta la sua squadra di 4 galee per unirsi con le navi dell’ordine gerosolomitano capitanate da Girolamo d’Homedes. Obiettivo comune è quello di combattere assieme i corsari barbareschi. I due capitani si dirigono verso il Levante. Catturano una galea di Tripoli che reca a Costantinopoli (Istanbul) il tributo annuo di 6000 ducati; più tardi si imbattono in una flotta di 16 galee turche. Poiché la squadra toscano-maltese è inferiore rispetto agli avversari (8 galee ed una galeotta) Pier Luigi dei Rossi e Girolamo d’ Homedes non accettano il combattimento. Riescono a sfuggire all’inseguimento abbandonando le loro fregate, inviate in perlustrazione, in potere degli avversari. Dopo un mese di navigazione infruttifera le due squadre ritornano a Malta ove si separano. La lunga crociera in Levante frutta ai toscani la cattura di 4 caramussali ottomani. |
Agosto |
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A Livorno. Chiede di essere dispensato per motivi di salute dalla sua carica; il comando delle galee dell’ordine passa a Francesco da Montauto. |
1595 |
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Muore. |
CITAZIONI