Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:
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GUGLIELMO GRASSO Di Nervi. Pirata. Suocero di Enrico Pescatore.
1150 ca. – 1201
Anno, mese |
Stato, in proprio |
Avversario |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1190 |
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Febbraio |
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Esercita l’attività mercantile. E’ segnalato in alcuni rogiti in relazione con numerosi personaggi dell’ ambiente economico genovese. Viene coinvolto in una transazione relativa a due carichi di pelli, uno proveniente da Ceuta e l’altro dalla Romania. |
1192 |
In proprio |
Costantinopoli |
Probabilmente un rovescio finanziario, connesso con il difficile momento attraversato dalle relazioni tra bizantini e latini, lo trasforma da mercante in pirata. Diviene in breve il terrore delle acque dell’ Egeo prossimo alle coste dell’Anatolia (Anadolu): incrocia alla ricerca di prede con una flottiglia di navi, una delle quali è comandata da un pisano oriundo di Bonifacio. Assale pure le imbarcazioni mercantili lungo la costa meridionale dell’Anatolia, tra la Panfilia e l’Isauria. |
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In proprio |
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Sposta la sua zona di operazioni più a occidente e saccheggia ferocemente le coste dell’isola di Rodi (Rodhos): un grande numero degli abitanti delle località aggredite viene ucciso; altri sono derubati di qualunque oggetto di valore. |
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In proprio |
Venezia Costantinopoli |
Si imbatte in un convoglio veneziano di ritorno da Alessandria ( Al Iskandariyah): le navi di Guglielmo Grasso si avvicinano ad esso fingendo di voler chiedere rifornimenti di vettovaglie. Appena queste sono alla sua portata, attacca i mercantili e li cattura con tutto ciò che essi stanno trasportando. I mercanti genovesi, pisani e veneziani, trovati a bordo, sono rilasciati con le loro merci. Sono, viceversa, vittime dell’agguato gli ambasciatori bizantini di ritorno da una missione diplomatica in Egitto e gli inviati del sultano d’Egitto, il Saladino (Salah-el-Din), incaricati di accompagnare costoro a Costantinopoli con ricchi doni per l’imperatore Isacco II Angelo (gioielli, coppe d’oro, spezie, profumi, cavalli, muli, animali esotici per le riserve di caccia imperiali, per un valore complessivo di 6675 iperperi). Sono pure confiscate le merci appartenenti ai mercanti greci ed a un fratello dell’imperatore: il valore complessivo del bottino è stimato in 96000 iperperi. |
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In proprio |
Costantinopoli |
Cattura una nuova ambasceria bizantina che, a bordo di una nave “longobardica”, si sta recando a Cipro (Kipros) per trattare con Isacco Comneno che si è in precedenza impossessato dell’isola. Anche in tale caso viene fatta strage di coloro che si trovano sulla nave, con le sole eccezioni di alcuni pisani e del vescovo di Pafo (Paphos), capo della delegazione bizantina, che viene trattenuto prigioniero per qualche tempo. |
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Il governo imperiale reagisce alle scorrerie di Guglielmo Grasso annullando di fatto il trattato di pace e di collaborazione siglato pochi mesi prima con Genova; si rivale, inoltre, sulla comunità dei mercanti genovesi residenti a Costantinopoli. Sono così saccheggiati i magazzini commerciali e le navi genovesi ancorate nel porto della capitale: l’arresto di tali operazioni di rappresaglia avverrà solo nel momento in cui i mercanti si impegneranno a riconoscere immediatamente 20000 iperperi quale anticipo a fronte del risarcimento integrale dei danni subiti. |
1193/95 |
In proprio |
Costantinopoli |
Guglielmo Grasso unisce le sue forze a quelle di un altro pirata genovese, il Gafforio, la cui flotta terrorizza la navigazione commerciale nell’Egeo. |
1196 |
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Marzo |
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Il suo nome compare in una pergamena conservata nel cartario del monastero genovese di San Siro nella quale è riportato l’accordo stipulato tra Richelda Campanaria e suo figlio Guglielmo da una parte e Guglielmo Grasso dall’altra, per la dote di Cara Campanaria, figlia di Richelda che sposerà a Genova l’anno seguente. |
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In proprio |
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Si rivela molto attivo in un nuovo settore di operazioni, le acque siciliane. |
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Impero |
Sicilia |
Affianca l’imperatore Enrico VI alla conquista del regno di Sicilia. In cambio del proprio servizio ottiene dal sovrano svevo il titolo di conte di Malta connesso tradizionalmente con la carica di grande ammiraglio di Sicilia. |
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Con la morte dell’imperatore si ritira a Genova. |
1199 |
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Impero |
Chiesa Sicilia |
Viene contattato a Genova da Marquardo di Annweiler, già siniscalco di Enrico VI: quest’ultimo ora agisce per conto di Filippo si Svevia ai danni della reggenza siciliana insediata da Costanza d’ Altavilla e dal papa Innocenzo III e guidata dal cancelliere del regno Gualtieri di Palearia. |
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Guglielmo Grasso sbarca a Trapani e marcia direttamente su Palermo. Incorre con la sua azione nella scomunica da parte del pontefice. |
1200 |
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Luglio |
Chiesa |
Impero |
A seguito della sconfitta subita a Monreale da Marquardo di Annweiler diserta nel campo avversario. Gli vengono confermati i titoli e le cariche di cui già gode; ai genovesi, inoltre, sono concessi ampi privilegi nell’isola, oltre ad un tributo di 10000 once d’oro, al risarcimento di tutti i danni subiti dalle loro proprietà fondiarie ed alla proprietà di case e fondaci a Messina, Trapani, Siracusa e Napoli. |
1201 |
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Nel giro di pochi mesi la situazione si rovescia e Marquardo di Annweiler entra trionfatore in Palermo: sono catturati, oltre al piccolo re di Sicilia Federico II, numerosi suoi oppositori, tra i quali Guglielmo Grasso. Nonostante l’impegno profuso dai genovesi per ottenere la sua liberazione, anche attraverso l’invio di una galea comandata dal console Guglielmo Embriaco, il Grasso rimane in carcere ove muore. |
CITAZIONI
-“Temuto corsaro e comandante di mare…Di chiara origine popolare e..di provenienza di una delle pievi rivierasche vicine alla città (Genova), il Grasso appare..fin dalle prime attestazioni documentarie a lui riferibili con una certa sicurezza, come membro attivo di quella classe di mercanti impegnati in commerci a largo raggio che all’epoca stava consolidando il ruolo di Genova nel panorama del grande commercio internazionale. ” Basso
–“Ammiraglio degli Hohenstaufen.” Airaldi