Fortezza di Corfù
Fortezza di Corfù

Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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GIOVANNI CONTARINI Di Venezia. Detto Cacciadiavoli.

1471 – 1531 (ottobre)

Anno, meseStato, in proprioAvversarioAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1498
AprileVeneziaFrancia

E’ coinvolto in uno scontro in Spagna tra le galee veneziane di Barberia ed alcune navi francesi, strascico di un precedente incidente verificatosi a Tunisi. Viaggia con il padre che è vicecapitano delle galee: resta mutilato ad un braccio. Al ritorno a Venezia riesce a farsi riconoscere la mutilazione di guerra ed a ottenere i relativi indennizzi e privilegi.

1500/ 1508

Naviga sia su navi da guerra che mercantili, per lo più nella zona centroccidentale del mare Mediterraneo.

1509
SettembreVeneziaImpero FranciaPrende parte alla difesa di Padova.
1510E’ patrono di una delle galee di Beirut.
1511

Viene citato con il soprannome di “Camali”, un famoso corsaro turco dell’epoca, probabilmente per la sua attività spregiudicata.

1514
…………………

Vince all’asta una galea per il viaggio di Costantinopoli (Istanbul).

…………………Risulta ancora patrono di una galea per il viaggio di Beirut.
1515
MarzoVeneziaCorsari turchi

Anticipa le spese per armare una galea di cui si fa dare il comando. Incrocia tra Peschici e Monte Sant’Angelo. In questo periodo il soprannome per il quale sarà conosciuto in tutto il Mediterraneo diviene “Cacciadiavoli”.

Maggio

Ha l’incarico di sopracomito. Salpa da Zara (Zadar) con la sua galea;  all’altezza di Monte Sant’Angelo avvista una fusta ed un brigantino di corsari turchi che si sono impossessati di 3 marcigliane cariche d’olio. Si impadronisce del brigantino di 12 banchi; dalle frecce dei turchi sono uccisi cinque uomini del suo equipaggio. La fusta, più lontana, è vanamente inseguita dal Contarini.

Giugno

Deve restituire le 3 marcigliane (ed il relativo carico) che si è tenuto a titolo di bottino: non sono, infatti, merci di contrabbando come ha cercato di fare credere alle autorità veneziane; appartengono, infatti, a mercanti dello stato della Chiesa che hanno viaggiato con un regolare permesso della Serenissima. Viene trovato in Collegio un compromesso che non lo penalizzi del tutto sulla vicenda.

1516
FebbraioVeneziaCorsari turchi

Si dirige verso Capo Maleo; protegge dalle minacce di Curtogoli l’avanzata delle galee di Beirut  dirette a Venezia.

MarzoDisarma la sua galea.
Settembre

Si trova nelle bocche di Cattaro (Kotor). Ritorna dalla Puglia; al largo del capo di Santa Maria di Leuca con 2 galee avvista 3 galeotte, 6 fuste ed altri vascelli di Curtogoli, reduce da una scorreria nel Salento.

Novembre

Verso Zante (Zakinthos) per scortare le galee veneziane che giungono da Beirut.

1517
Febbraio

Al termine della missione può rientrare a Corfù (Kerkira). I suoi uomini si lamentano per il ritardo delle paghe.

Luglio

Con Mattia Zeno (2 galee) controlla le coste pugliesi verso Monte Sant’Angelo: si imbatte nel Moro di Alessandria che naviga con un brigantino e 2 fuste. Il turco gli fa avere in omaggio dei rinfreschi e della carne; Giovanni Contarini contraccambia con bun cappio. Nel successivo scontro sono uccisi 11 uomini e feriti altri 90 marinai della sua galea; tra i turchi sono uccisi 120 uomini. Si svincola e rientra a Corfù; la sua galea è inutilizzabile. A Corfù Giovanni Contarini fa tagliare centinaia di piante per provvedersi del legname necessario per il riattamento delle fortificazioni isolane.

Agosto

Sorveglia le coste di Butrinto. E’ informato che una fusta corsara di 20 banchi (95 turchi a bordo) ha dato la fonda a Zante ed ha rapito a terra 18 persone: si dà alla sua caccia, la insegue per quindici giorni finché la intercetta addirittura a Galata, un sobborgo di Costantinopoli. I corsari fuggono a terra; Giovanni Contarini sequestra la fusta e la conduce con sé a Corfù. Vengono da lui liberati gli uomini sequestrati a Zante.

…………………Combatte ancora alcune fuste di corsari turchi al largo di Capo Colonna.
1518
GennaioLa sua galea sottile viene disarmata dopo diciannove mesi di navigazione.
Agosto

Vince l’appalto per una galea del convoglio di Alessandria: ne è nominato patrono.

1519
…………………

Ritorna a Venezia con un carico di sale e con alcuni pezzi di artiglieria per l’arsenale.

…………………Fa parte del Senato.
1520
Novembre

Sverna a Venezia. Lascia Corfù e si presenta in Collegio: consiglia di uccidere il corsaro Sinan, fatto prigioniero; è contrario al parere di rilasciarlo come vorrebbero i diplomatici.

1521

Il Consiglio dei Dieci gli affida l’appalto per la fornitura di biscotto alla flotta; il prodotto risulta fuori norma; per tale fatto Giovanni Contarini, il responsabile del magazzino, un certo Perduzi, ed una schiava cipriota, forse sua amante, vengono incriminati dall”’avogadro di Comun” Marco Foscari.

1522
Gennaio

Si costituisce. Il processo arriva alla Quarantia Criminal che lo assolve con la donna; il Perduzi è, invece, condannato.

FebbraioRiceve un nuovo appalto per la fornitura di biscotto.
1524VeneziaCorsari barbareschiDi nuovo in mare in Barberia; si colloca sulle tracce di Josuf Rais.
1525

E’ denunciato a Napoli per avere lasciato la città con alcuni prigionieri ed i soldi del loro riscatto.

1526
Marzo aprile

Conduce un galeone nelle acque di Malta; è diretto a Gerbe (Djerba). Ai primi di aprile rientra a Corfù. Naviga nell’ Egeo.

1527
Gennaio

Pone la sua candidatura a provveditore della flotta con l’offerta di 4000 ducati. Nonostante una forte opposizione viene eletto: è sospettato di avere ottenuto la carica mediante la corruzione. L’ostilità è dovuta, ancora una volta, alle sue vicende finanziarie: i Savi di Terraferma lo obbligano a lasciare, prima di partire, un’adeguata fidejussione a garanzia di certi suoi debiti. L’argomento viene affidato ad una commissione.

Marzo giugno

Salpa da Tunisi ed entra nell’ Adriatico con 2 navi cariche di frumento ed una più piccola che trasporta vino. Ha viaggiato per trentotto mesi ed il commercio (e la contemporanea guerra di corsa) gli hanno dato la possibilità di arricchirsi. Non accetta in un primo momento l’incarico di provveditore dell’armata; ai primi di maggio, invece, contro ogni previsione accetta tale impegno.

Luglio

Salpa da Venezia; lascia nella città a rappresentare i suoi interessi il mercante genovese Federico Grimaldi.

1528
Luglio

Giunge a Zara; durante la navigazione non tocca Corfù per la presenza della peste nell’isola.

AgostoVeneziaCorsari turchi

Si trova ancora a Zante. Ammonisce il Moro, entrato in Santa Maura (Levkas), a non attaccare il naviglio veneziano. Si lamenta con il cadì locale perché dà ricetto ad alcuni corsari contro gli accordi di pace esistenti fra veneziani ed ottomani. Scorta da Capo Maleo ad Iraklion, capitale dell’isola di Candia, le galee di Beirut; con 2 galee insegue sino allo stretto dei Dardanelli (Canakkale Bogazi) un corsaro turco; si porta, infine, a Napoli di Romania (Navplion) ed a  Paro (Paros) dove gli abitanti si sono ribellati al signore dell’isola, un Venier: appoggia quest’ultimo nel recuperare il suo dominio.

Settembre

A Zante con 5 galee; si sposta all’isola di Candia (Kriti) per l’approvvigionamento della sua squadra.

1529
FebbraioVeneziaImpero

Da Lesina si dirige a Trani: con le sue galee scorta le navi che trasportano frumento per le truppe veneziane impegnate in Puglia contro gli imperiali.

Marzo

Raggiunge Barletta alla cui difesa è preposto Renzo di Ceri: vi arriva con la sua galea carica di frumento e d’orzo per le necessità dei difensori. A metà mese si pone alla difesa di Monopoli, assalita dalle truppe imperiali di Alfonso d’Avalos. Trasporta nella città 500 fanti: a causa del bombardamento del porto scarica dalle galee le derrate e le munizioni tragittate e ritorna in alto mare con 2 galee e numerose barche.

Aprile

La sua galea naufraga: il Senato gli fa avere 500 ducati per le sue necessità ed altri 1000 da distribuire ai suoi equipaggi per l’attività prestata fino a quel momento. Gli è pure spedita da Venezia una nuova imbarcazione a sostituzione di quella andata perduta. Giovanni Contarini fa prepararedel biscotto a Trani e lo invia a Monopoli; una sua nave raggiunge Corfù per caricarvi vettovaglie destinate sempre ai difensori della medesima località. Quando l’assedio alla città da parte degli imperiali ha termine, a fine mese ritorna via terra a Barletta da Renzo di Ceri. Si sposta ancora a Trani e da qui spedisce altre 2 galee a Monopoli con uomini, vettovaglie e vino per le truppe del provveditore generale Giovanni Vitturi.

Maggio

A Barletta. Renzo di Ceri, a nome del re di Francia, lo infeuda di Rodi Garganico per i suoi meriti; il Senato  gli dà il permesso di accettare la concessione. A fine mese giunge la sua nuova galea da Venezia: convince Renzo di  Ceri ad inviare 1000 fanti da Barletta a Monopoli.

Giugno

A Trani; si unisce a Corfù con l’altro provveditore della flotta veneziana Alessandro Pesaro: in tutti e due i centri fa sbarcare gli ammalati di peste. Negli stessi giorni è trasferito in Ponente con 20 galee al fine di contrastare la flotta di Andrea Doria. Giunge a Corfù con 11 galee. Si decide che prima di partire per la nuova destinazione affianchi Camillo Orsini alla conquista di Brindisi. Si muove davanti a Nardò, Ugento e Castro; provvede alla difesa di tali castelli che vengono assediati dal marchese di Atripalda.

Luglio

Salpa da Barletta con 15 galee; ne sono inviate 3 verso Otranto per avere informazioni sul corsaro Moro. Imbarca truppe a Peschici con Federico Carafa; si trova alla conquista di Molfetta e di Giovinazzo.

Agosto

Preleva nuove milizie a Monopoli ed a Polignano a Mare e partecipa all’impresa di Brindisi nonostante le sue cattive condizioni di salute. Sbarca nella località Giardini a quattro miglie dal centro; entra nella città e si oppone al suo saccheggio richiesto, al contrario, dalle compagnie di Giovan Corrado Orsini. Bombarda, sempre da terra, il castello che dà sul mare con 9 pezzi di artiglieria, mentre Camillo Orsini lo colpisce con una batteria di cannoni posta su un vicino scoglio. Dopo due giorni viene a mancare la polvere da sparo: fra gli uomini delle galee vi sono 250 morti. Viene presa la decisione di ritirarsi.

Settembre

Rientra a Corfù con 27 galee. Riscontra la mancanza di frumento e di biscotto per le necessità della flotta le cui esigenze sono valutate in 5500 stara mensili.

OttobreSi ammala a Corfù.
Novembre

Non disarma le sue galee anche se viene firmata la pace fra veneziani ed imperiali.

Dicembre

E’ richiamato a Venezia dal Senato. Si trova di fronte ai suoi problemi finanziari. Il mercante genovese che rappresenta i suoi interessi, il Grimaldi, è fallito durante la sua assenza. Giovanni Contarini chiede il sequestro dei beni di quest’ultimo.

1530
GennaioVeneziaCorsari

E’ segnalato a Capo Maleo alla caccia di un corsaro francese.

Febbraio marzo

Riceve l’ordine di disarmare la sua squadra ed a marzo effettua tale operazione. A Venezia; deve presentarsi in Collegio per difendere il suo operato.

Aprile

La sua attività viene lodata in Collegio; il giudizio positivo è condiviso anche dal doge Andrea Gritti. Giovanni  Contarini chiede all’imperatore Carlo V che gli sia confermata in Puglia la signoria di Rodi Garganico. Si reca a Mantova dove il Grimaldi si è rifugiato dopo il fallimento.

…………

Deluso nelle sue aspettative e per non essere più utilizzato dalla repubblica in cariche pubbliche, decide di abbandonare Venezia e di passare al servizio degli ottomani.

1531
OttobreMuore di malattia a Costantinopoli.

CITAZIONI

-“Qual è valente homo.” Sanudo

-“Accanto al valore e all’audacia militare appaiono peculiari del Contarini anche l’attaccamento al denaro ed una notevole disinvoltura negli affari…Sul mare è brillante come pochi.. La sua attività è praticamente oscura: intercetta ed assale navi turche, ma anche europee e, spesso, compie azioni piratesche col solo fine dell’interesse personale.” Baiocchi

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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