Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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PIERO ZENO Di Venezia. Detto Dragone, perché nello stemma di famiglia sostituì un pesce, il pagro, con un dragone.

+ 1343

Anno, meseStato, in proprioAvversarioAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1330VeneziaCorsari turchi

Nominato provveditore della flotta nelle acque dell’arcipelago greco perseguita i corsari turchi e libera la navigazione dai pericoli.

1334
SettembreVeneziaCorsari turchi

Si congiunge con 8 galee francesi condotte da Jean de Chepoy, 10 galee dei cavalieri di San Giovanni ed altre cipriote. Intercetta 200 navi leggere turche del turco Iakhscho, principe di Marmara, e del fratello di costui Demir Khan, principe di Sinope. I corsari cercano di guadagnare i loro ripari; lo scontro avviene nel golfo di Smirne (Izmir). Jean de Chepoy e Piero Zeno riportano una squillante vittoria sugli avversari: 50 navi turche sono catturate o affondate; 5000 turchi restano uccisi nel combattimento.

1335VeneziaImpero ottomano

Ha il comando della flotta veneziana. Salpa da Venezia con più di 100 navi ed affronta i turchi nell’arcipelago. L’armata nemica viene distrutta. Conquista più navi agli avversari ed effettua uno sbarco in Anatolia (Anadolu).

1343VeneziaImpero ottomano

Ha nuovamente il comando della flotta contro i turchi. Ritorna nell’ Egeo con 15 galee;  vi si collega con i pontifici e con una squadra genovese di 4 unità. Conquista Smirne; attacca e vince la flotta ottomana. Con la vittoria si uniscono alla sua armata anche le navi di Cipro (Kypros) e quelle dei cavalieri di Rodi. Realizza per la terza volta uno sbarco sulle coste dell’Asia Minore e si inoltra nella terraferma verso Smirne. Riconquista tale città subito assediata dagli avversari. Le truppe di Cipro e quelle dei cavalieri di gerosolomitani tentano di incendiare le macchine da guerra utilizzate dai turchi per assediare la località. L’impresa non ha successo e si risolve in una carneficina per i cristiani caduti in un’imboscata. A metà giugno Piero Zeno e l’ammiraglio Martino Zaccaria stanno assistendo in cattedrale alle funzioni celebrate dal patriarca di Gerusalemme Enrico e dal legato pontificio Arrigo d’Asti. Vi è un attacco improvviso dei turchi. Tutti vengono uccisi. I corpi di Piero Zeno e del patriarca Enrico verranno successivamente trasportati a Negroponte (Ewoia) per esservi sepolti. Secondo il Sanudo, viceversa, Piero Zeno sarebbe morto durante uno scontro navale.

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