Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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PALANDARIA Nave coperta, a vela latina, a fondo piatto, ad un solo ordine di remi, atta ad inseguire nei loro nascondigli i pirati ed i corsari ed a scortare i convogli. Viene usata in Levante dai turchi anche per il trasporto della cavalleria.

PALISCHERMO Piccola barca da remo, al servizio di un bastimento più grande.

PASCIA’ Alto funzionario civile turco, che a volte svolge anche funzioni militari. Negli stati barbareschi spesso si confondono i titoli di bey, dey e pascià. Queste tre denominazioni sono nate nelle varie rivolte contro il potere centrale del sultano da parte degli uomini forti di Algeri, di Tunisi e di Tripoli. Ad Algeri si impadronisce del potere e si rende indipendente il riscuotitore generale delle pubbliche entrate, chiamato dey; a Tunisi conquista l’indipendenza il comandante delle truppe, chiamato bey; a Tripoli, infine, la ribellione è guidata dallo stesso pascià, che, già governatore a nome del sultano, mantiene la stessa qualifica. I loro successori manterranno gli stessi titoli; da qui nasce l’abitudine di riferirsi a costoro come il dey d’Algeri, il bey di Tunisi ed il pascià di Tripoli.

PATRONO Padrone, in tutti i sensi.

PETACCHIO Il più piccolo dei bastimenti a vela quadra; usato come vedetta, di solito si accompagna a navi più grandi. 150 tonnellate, due alberi, velatura quadra, 8 o 10 piccoli cannoni. La voce deriva da un tipo di scarpa, simile alla pantofola, usata anticamente.

PETRIERO Specie di artiglieria atta a lanciare proiettili di pietra.

PINACCIA Imbarcazione che appare nel XV° secolo. Laeggera, dal fondo piatto con vela triangolare e remi (costruiti spesso con legno di pino).

PINCO Bastimento da traffico, a tre alberi, usato nel Mediterraneo dai marinai calabresi e siciliani per piccolo cabotaggio; stazza circa 100 tonnellate.

PIRATA dal greco pyra. Presso gli ateniesi la parola significava frode ed artificio. Pirati sono coloro che vogliono disturbare la navigazione ed il commercio marittimo. Si dice del capitano, del bastimento e dell’equipaggio che scorre il mare per rapinare chiunque; non gode di lettera di marca e di bandiera, o quanto meno, utilizza false bandiere. Attacca anche in tempo di pace; se è fatto prigioniero è considerato come un volgare ladro e viene impiccato. La confusione con il termine corsaro deriva dalle depredazioni dei barbareschi, i cui governi dai più non sono riconosciuti, per cui un corsaro barbaresco è per definizione un pirata.

PIRATERIA Esercizio della navigazione con l’obiettivo principale della depredazione e del lucro personale.

POLACCA Bastimento usato in Italia. Di forma lunga; quattro vele, una quadra e tre latine. Una sola coperta; da 800 a 1000 salme di portata.

POPPA La parte posteriore di un bastimento. Ne è la parte più nobile, ove sono la bandiera, il timone, l’alloggiamento dei principali personaggi che sono a bordo e gli ornamenti più ricchi di pitture e sculture. La poppa può essere quadrata, rotonda o acuta (per le navi da guerra).

PORTATA Peso massimo del carico che può essere sopportato da un bastimento.

POSTICCIO, PAVESE Agli inizi è il palco su cui si posano i remi; viene utilizzato, poi, come ballatoio, lungo una quarantina di metri, dove si collocano i balestrieri. Più tardi vi si pongono anche le armi da fuoco e, per renderlo più sicuro, si dotano i parapetti di scudi dipinti, grandi e quadrati, che, per essere stati usati per la prima volta a Pavia, si dicono pavesi. I primitivi pavesi con il tempo saranno cambiati sia in dipinti, allo scopo di coprire materassi e paglioni posti a difesa delle baliste, sia in bandiere dipinte: queste ultime saranno messe sugli alberi della nave e sui pennoni e servono come indicazione di uno stato di festa. 

PRUA La parte anteriore del bastimento con la quale si fende il mare.

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