Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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RODRIGO DE LUNA Aragonese. Cavaliere dell’ordine di San Giovanni. Corsaro. Nipote dell’antipapa Benedetto XIII.

+ 1460

Anno, meseStato, in proprioAvversarioAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1409ChiesaHa il comando della flotta pontificia. Ad Avignone. Affianca lo zio antipapa (Pedro de Luna) nel suo tentativo di resistere alla deposizione. Dopo un assedio di undici mesi si trasferisce nel regno d’Aragona grazie ai buoni rapporti del suo congiunto con il sovrano Ferdinando.
1413AragonaRe di Granada Genova

Riceve dal re il permesso di armare 2 galee con lo scopo di combattere i musulmani. Tra i membri dei suoi equipaggi vi sono molti corsari catalani. Alla testa delle 2 galee, di 2 galeotte e di 2 brigantini penetra nel porto tunisino di Melito. Scorge  la nave genovese “Santa Maria”, qui ancorata per caricare frumento per conto del re di Granada Yusuf III. Ordina al capitano Pietro da Voltaggio di consegnargli le merci appartenenti ai mori che si trovano a bordo, con il pretesto di lettere dell’antipapa che lo autorizzano a perseguitare i musulmani. Al rifiuto, Rodrigo de Luna si dirige a Cagliari, ottiene un’imbarcazione  dal governatore della città e punta nuovamente sulla costa tunisina. Alla sua ricomparsa Pietro da Voltaggio tenta di fuggire; la bonaccia gli impedisce di muoversi mentre la nave avversaria viene trainata in zona di combattimento dalle altre imbarcazioni a remi. Gran parte dei genovesi sono uccisi o feriti nell’assalto; si salvano solo 16/17 persone. L’imbarcazione genovese è catturata e condotta a Tortosa in Catalogna, sulla foce dell’Ebro, ad una cinquantina di chilometri dal castello di Peniscola dove lo zio Benedetto XIII continua a dichiararsi legittimo pontefice e di avere il diritto di giudicare tutto ciò che riguarda la religione. L’antipapa decreta che la nave e le merci siano concesse al nipote e che il capitano genovese sia ridotto in schiavitù. Seguono le proteste del re di Granada e quelle della città di Barcellona, preoccupata per le conseguenze negative che possono derivare da una mancata soddisfazione dei danneggiati. Il primogenito del re d’Aragona, Alfonso, interviene nella vicenda e convince il padre a demandare la gestione del caso al balivo di Tortosa, ed a liberare il Voltaggio con il resto del suo equipaggio.

1414

Marzo giugnoHa inizio il processo. Rodrigo de Luna risulta contumace. Pietro da Voltaggio viene liberato a metà giugno ed il re Ferdinando ordina che siano effettuati i pagamenti risarcitori.
1449
AprileViene nominato dal papa Niccolò V arcivescovo della diocesi di Santiago de Compostela, carica che mantiene fino alla sua morte.
1460Muore.

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