Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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PIERO LOREDAN Di Venezia. Padre di Giacomo.

+ 1439

Anno, meseStato, in proprioAvversarioAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1411
…………………….VeneziaImpero

Ha l’incarico di capitano del Golfo durante la guerra con la quale la Serenissima è impegnata con l’imperatore Sigismondo d’Ungheria.

Giugno

Riceve dal Senato l’ordine di recarsi a Sebenico (Sebenik), a Corfù (Kerkira) ed a Modone (Methoni); deve poi recuperare all’isola di Tenedo (Imroz)) la galea di Marco Bembo per collegarsi, alfine, con il duca dell’Arcipelago Francesco Crispo. Suo ultimo compito è quello di raggiungere l’ isola di Negroponte (Evvoia).

1412
……………………Capitano e podestà di Treviso.
Agosto
Al comando di una flotta fluviale (3 galee, 3 galeoni, 28 ganzaruoli e 50 barche) coadiuva sul Livenza le truppe di terra capitanate da Carlo Malatesta. Con la sua azione contribuisce a difendere la linea fortificata portando approvvigionamenti alle truppe.
1414

Provveditore in Dalmazia: per timore di un’aggressione imperiale a Zara (Zadar) provvede a fare demolire il locale arsenale ed a fortificare il castello del porto.

1416
Maggio giugnoVeneziaImpero ottomano

Viene eletto con Andrea Foscolo provveditore generale della flotta per contrastare i turchi che stanno minacciando l’isola di Negroponte. Salpa da Modone per dirigersi in tale località dove si collegano alla sua flotta la galea dell’Arcipelago e 2 galee di Candia (Kriti). Ha a sua disposizione nel complesso 15 galee. Le sue navi inseguono davanti alla costa anatolica una nave genovese. Gli ottomani dichiarano che questa è una loro preda.  Tra turchi e veneziani, al momento, non vi è guerra. Il Loredan si oppone a tale pretesa. Alla fine di maggio, all’alba, ordina a 12 galee di levare l’ancora. Le altre tre, la “Dandola”, la “Loredana” e la “Capella”, le lascia nascoste in una laguna per intervenire al momento decisivo. Basta la sua comparsa per indurre gli ottomani a rientrare dentro gli stretti, a Gallipoli (Gelibolu). Insegue le forze avversarie entro i Dardanelli (Canakkale Bogazi); getta l’ancora nei pressi di Gallipoli;  effettua uno sbarco e gli ottomani  danno inizio a fittizie trattative di pace. Gli avversari approfittano della tregua per attaccare la sua armata nella Propontide. Piero Loredan si pone con il vento a favore e respinge gli assalitori. Lo scontro dura dalle prime ore del mattino a metà pomeriggio. Sono affondate numerose navi e sono catturate 6 galee e 21 fuste (o 9 galeotte secondo le fonti). Gli equipaggi delle navi nemiche sono in prevalenza composti di genovesi, catalani, siciliani, provenzali e candiotti. Molti di costoro muoiono in combattimento. I sopravvissuti, fatti prigionieri, vengono impiccati; sono parimenti giustiziati i comiti delle fuste catturate: tra questi vi è anche il veneziano Giorgio Calergi che viene fatto a pezzi sulla poppa della sua capitana. Lo stesso capitano nemico,  Ciaberlig bey, rimane ucciso ed il suo cadavere è gettato in mare. Anche il Loredan resta ferito nel combattimento, colpito da una freccia ad una guancia sotto l’occhio sinistro. Prosegue la navigazione; bombarda la torre di Lampsaco sulla sponda asiatica dei Dardanelli. Il pascià è costretto alla resa. A seguito delle operazioni il sultano accetta che un ambasciatore della Serenissima si rechi alla sua corte: con la pace sono restituiti i prigionieri e le prede.

Novembre

Grandi feste a Venezia per il suo ritorno.

1420VeneziaImpero

Ancora capitano del Golfo espugna Traù (Trogir), Spalato (Split), Sebenico, Cattaro (Kotor), Lissa (Cres), Curzola (Korcula) ed altre terre della Dalmazia.

1421Ha l’incarico di luogotenente ad Udine.
1423VeneziaImpero ottomano

Ritorna in Levante con una forte flotta per soccorrere l’imperatore d’Oriente, assediato dai turchi in Costantinopoli. L’ambasciatore veneziano Niccolò Zorzi viene arrestato a Gallipoli; Piero Loredan, mentre è fermo a Napoli di Romania (Navplion), viene avviato alla volta di tale località. Provoca la flotta avversaria a battaglia, sbarca nei pressi di Gallipoli, mette a ferro e fuoco il vicino territorio; la sua avanzata viene sostanzialmente bloccata dagli avversari.

1424

Concorre al dogato con Francesco Foscari: perde le elezioni.

1426VeneziaMilano

E’ nominato procuratore di San Marco. Diviene podestà di Brescia e provveditore generale delle truppe di terra contro il duca di Milano Filippo Maria Visconti.

1431

Maggio agostoVeneziaMilano

Ricopre ancora l’incarico di capitano del Golfo. Ha il comando di 18/28 galee; a Pisa si uniscono alla sua flotta una galeazza e 4 galee fiorentine sulle quali sono imbarcati i fuoriusciti genovesi Giacomo Adorno ed Antonio Fieschi. Entra nel golfo di Rapallo con gli alleati. Si ritira in una seconda fase in alto mare; ad agosto, quando ha il vento in poppa rientra nel porto, e vi aggredisce la flotta di Francesco Spinola (22 galee ed una grossa nave). Lo scontro avviene a Capodimonte. La galeazza fiorentina sperona un galeone avversario. I genovesi abbordano 3 galee veneziane: lo Spinola, a bordo della capitana, investe con il rostro una galea fiorentina; nello stesso tempo gli avversari assalgono la capitana viscontea. Con la cattura dello Spinola Piero Loredan si impossessa di 8 navi nemiche: i morti d’ambo le parti sono 800 e 4000 i feriti. Dopo la vittoria tratta umanamente Francesco Spinola e fa liberare i marinai fatti prigionieri senza esigere alcun riscatto. Attacca il castello di Recco che si arrende a patti ai Fieschi suoi alleati. Con la vittoria rientra a Livorno.

1432
Febbraio marzoVeneziaVico

Soccorre i pontifici ai danni del prefetto Giacomo di Vico. Si trova alla conquista di Civitavecchia con Niccolò Fortebraccio.

…………………….Rientra a Corfù: rimane ferito in un fatto d’arme.
1437
…………………VeneziaMilano
Doma a Venezia una sommossa dei marinai ribellatisi per i ritardi delle paghe dovuti al cattivo andamento della guerra con i viscontei.
Ottobre

Eletto provveditore generale delle truppe di terra giunge ad Asola per incontrarvi il capitano generale Gian Francesco Gonzaga. Lo trova mentre costui sta salendo a cavallo per rientrare nei propri possedimenti nel mantovano. Il marchese di Mantova prende congedo da Piero Loredan senza neppure ascoltarlo. Entra nel Po con la flotta;  Niccolò d’Este lo ferma a Ficarolo. Gian Francesco Gonzaga, da parte sua, prima chiude ad Ostiglia il fiume con delle catene e poi apre gli argini del Po. La flotta veneziana si trova così bloccata per l’abbassamento del livello dell’acqua. L’iniziativa di Piero Loredan è così bloccata.

1439

Ha il comando della flotta del Garda ai danni dei viscontei. Ammalatosi di peste, viene condotto a Venezia dove muore. Alcuni parlano di un suo avvelenamento ad opera del duca di Milano Filippo Maria Visconti; altri propendono a pensare che mandante del suo omicidio sia stato il doge Francesco Foscari.

CITAZIONI

-“Homo experto de le cose da mare.” Sabellico

-“Fu esercitato dal padre in ogni genere di arte militare, terrestre e marittima.” Argegni

-“Comandante dotato d’immenso prestigio carismatico”. Zorzi

“Uomo in quel tempo molto famoso, e che aveva avuto molte vittorie.” A. Giustiniani

 -“Piero Loredan was well chosen for this task (la difesa di Negriponte). His grandfather and father had commanded Venetian fleets, and later his son and grandson followed the same path. But his activities were more than maritime ones, because we also find him engaged in the highest levels of policy formation in Venice. He was an advocate of the continuance of the traditional Venetian policy of concentrating on the city’s maritime empire, as opposed to the enlarging of her empire on land, which had been happening for some time, with Venerian territory extending as far westward as Brescia.” Melville-Jones

-“Più volte stato in mare vittorioso.” Loredan                                                                  —L’eroe della Motta nel 1412 e di Gallipoli nel 1416, ebbe la sua parte di esperienza terrestre come provveditore e anzi tenne persino il comando dell’esercito durante l’assenza del Carmagnola, che nel 1428 si sottopose a cure termali.” Mallett

 

 

 

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