Chateau-des-Beaux-de-Provence-Bernardin-des-Baux
Chateau des Beaux de Provence, Bernardin des Baux

Indice Anagrafico dei corsari operanti nel Mediterraneo:

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BERNARDINO D’ORNESAN/BERNARDIN DES BAUX (Bernardin de Vaulx) Cavaliere dell’ordine gerosolomitano.

Corsaro con patente del re di Francia. Abate di Nisors e di Feuillans. Fratello del Saint-Blancard e di Magdalon.

+ 1528 (aprile)

Anno, meseStato, in proprioAvversarioAzioni intraprese ed altri fatti salienti
…………………..
Figlio di Charles de Baux, cavaliere gerosolomitano, entra anch’egli nell’ordine dei cavalieri di San Giovanni;  fa parte del priorato di Airasca (Alassio).
1495
SettembreFranciaMilano
Al comando di una fusta affianca il galeone del Servian, vale a dire il mercante Bartolomeo dal Pozzo (Barthélemy Dupuy), alla difesa del porto di Marsiglia (Marseille) minacciata dalla flotta genovese. Con tali forze, coadiuvato anche da altre imbarcazioni provenzali, arma una flottiglia. Il consiglio cittadino accorda ai membri dell’equipaggio del galeone del Servian biscotto, pane fresco ed un quintale di polvere da sparo; ai marinai della fusta di Bernardino d’Ornesan vengono, invece, concessi un certo quantitativo di vino e 25 libbre di polvere da sparo. L’Ornesan si pone alla testa della squadra marsigliese e, affiancato dal galeone, contribuisce a mettere in fuga gli avversari. Il corsaro riporta numerose perdite nello scontro.
1499
Luglio agostoRodiImpero ottomano
Salpa da Tolone (Toulon) con Prégeant de Bidoux (4 galee e 2 brigantini) per combattere i turchi in soccorso dei veneziani. La flotta è comandata dal gran priore dei cavalieri di Rodi Guy de Blanchefort e consta in 16 vascelli. A metà agosto la flotta cristiana si porta alla difesa di Lepanto (Navpaktos) ed immobilizza gli ottomani nella baia di Navarino. Vi sono alcuni combattimenti navali al cui termine l’armata turca si ritira verso le coste del Peloponneso.
1501
MarzoFranciaNapoli
Si trova a Genova; affianca Philippe de Ravenstein in un’azione ai danni degli aragonesi di Napoli. E’ in questo periodo che il Ravenstein sceglie l’Ornesan come proprio confessore.
Settembre novembreFranciaImpero ottomano
Affianca ancora il Ravenstein nella sua spedizione ai danni dei turchi. Prende parte all’assedio di Mitilene (Mitilini) e collabora con il Bidoux nell’offensiva portata da terra da 3000 uomini tra francesi, genovesi e veneziani. Con una picca in una mano ed uno spadone nell’altra si fa notare negli assalti condotti alle mura della cittadella. Dopo venti giorni di infruttuosi attacchi i francesi si ritirano sia a causa delle divergenze sorte tra i vari capitani, sia per la mancanza di vettovaglie, sia per la comparsa di epidemie che falcidiano il campo.
1504
LuglioRodiCorsari turchi
Salpa da Marsiglia con il Bidoux. E’ pronto per una crociera in Levante alla caccia dei corsari turchi.
AgostoGiunge a Rodi (Rodhos).
1505/1507In proprio
Rimane a Rodi da dove esercita la sua attività di corsara. Nel periodo privilegia la sua carriera in seno all’ordine gerosolomitano.
1509
FebbraioFranciaVeneziaA Marsiglia, per i preparativi per la prossima guerra da condurre in Levante ai danni dei veneziani. Scorre con 2 galee nelle acque di Cipro (Kypros).
1510
GennaioFranciaCorsari barbareschi
Rientra in Francia a seguito della sua incursione sulle coste di Cipro;   giunge a Villafranca (Villefranche); riceve l’ordine dal re di Francia di portarsi a Capo Passero per dare la caccia ad Arouj Barbarossa.
Febbraio
Rifornite le sue navi di viveri e di munizioni, riprende il mare e si colloca davanti all’isola di Gerbe (Djerba).
MarzoIn proprioDuca Savoia

Con il suo galeone depreda lungo le coste africane, a Djerba, la nave genovese “Rapallo” che trasporta 3400 salme di frumento. Si muove in collegamento con altri corsari francesi. Si dirige a Capo Passero:  Arouj Barbarossa si è già allontanato dai pressi. Si appropria anche di altre imbarcazioni appartenenti a cristiani: tra le   vittime delle sue depredazioni si annoverano alcuni legni sabaudi.

AprileFranciaVenezia Chiesa

E’ segnalato alle Saline nella costa cipriota. Cattura 2 navi veneziane: di queste una viene data alle fiamme ed è affondata davanti al porto di Famagosta (Ammokhostos) dopo essere stata sottoposta a saccheggio. Terrorizza tutta l’isola di Cipro con le sue scorrerie. Viene convocato a corte  ottiene il comando delle galee del Mediterraneo mentre  al Bidoux è affidato il comando generale della flotta francese.

MaggioIn proprio

Scorre nelle acque siciliane con il suo galeone e 2 barze. Si impossessa di alcune navi all’isola di Favignana e nelle acque di Malta; a Capo Passero.

LuglioFranciaVenezia Chiesa

Alla difesa di Genova con il suo galeone; agli ordini del Bidoux respinge un tentativo di attacco alla città portato da Marcantonio Colonna. Si dirige in una rada vicina al capoluogo e, sempre con il Bidoux, costringe la flotta veneziana e pontificia, comandate, rispettivamente, da Girolamo (Grillo) Contarini e da Baldassarre di Biassa, a darsi alla fuga.

AgostoIn proprioCorsari barbareschiSi trasferisce sulle coste maghrebine verso Bichieri (Abu Kabir).
SettembreFranciaVenezia Chiesa

Ritorna alla guardia di Genova con 25 vele (4 vascelli, 6 galee sottili, 2 galee bastarde, il suo galeone con una nave appoggio ed altri galeoni di terzi). Esce dal porto con il Bidoux per affrontare 15 galee veneziane e pontificie comandate sempre dal Contarini e dal Biassa: dopo un’ora e mezza di colpi di artiglieria reciproci, in cui l”Ornesan combatte alla testa del suo galeone e di un brigantino, la squadra nemica è costretta a ritirarsi con qualche danno a Portovenere.

1512
Giugno luglio
Ha l’incarico di scortare con 6 galee, da Marsiglia a Genova, il nuovo governatore della città Jacques de Crussol. Allorché giunge davanti al porto si accorge che Genova è già caduta in potere di Ferdinando d’Avalos. Punta sulla fortezza di Capo di Faro (la Lanterna), ancora controllata, come il Castelletto, dai francesi; imbarca l’ex governatore Rochechouart ed a metà luglio rientra a Marsiglia. A fine mese riprende il mare al comando di 6 galee e del suo galeone “La Brava”; lo affianca il Crussol che conduce altre 6 galee. Si separa al largo da quest’ultimo e prende la direzione del golfo del Leone mentre il Crussol punta su Genova per prestare soccorso ai difensori di Capo di Faro.
AgostoFranciaInghilterrra Spagna
Salpa da Marsiglia. Con il vento favorevole raggiunge rapidamente Gibilterra (Gibraltar). Entra nell’Oceano Atlantico;  all’altezza di Lisbona sconfigge una dozzina di navi spagnole. Più avanti, all’altezza di Cabo de Finisterre si collega con la flotta d’Armorica guidata dal capitano bretone Hervé de Porzmoguer. Con 2 vascelli di tale armata ed i galeoni “La Cordelière” e “Charente” ha l’incarico di raggiungere a Baiona (Bayonne) Prégeant de Bidoux. Vista, alfine, l’inattività della flotta anglo-spagnola, guidata dagli ammiragli Thomas Howard e Juan de Lezcano, viene richiamato presto in Provenza (Provence); si sposta ancora una volta nelle acque liguri per rifornire di vettovaglie e munizioni i difensori di Capo di Faro. Lo sforzo si rivela inutile per cui ritorna alla guerra di corsa. Cattura nei pressi di Marsiglia 2 navi biscagline il cui carico è di proprietà di alcuni mercanti genovesi.
Ottobre
Con il suo galeone “La Brava” e l’appoggio del capitano mercantile Michel d’Andrea si impadronisce di una grossa caravella che trasporta zucchero, cera, stoppa e molti barili di tonno salato. Le vettovaglie sono caricate sulla galea del guascone fra Gianazzo (Janot de Fieux). Costui si presenta di sorpresa davanti a Genova, sfugge al blocco avversario, si avvicina alle mura di capo di Faro e, tramite una carrucola, consegna i rifornimenti ai difensori della fortezza.
1513
MarzoFranciaGenova

Si presenta sotto Genova alla testa di un convoglio. Con una caracca tenta di approvvigionare i difensori di Capo di Faro.  Giunge sotto le mura e getta un cavo per meglio agganciarsi alla fortezza. Andrea Doria si getta con la sua galea contro la nave, sostiene con essa un furioso scontro d’artiglieria. Alla fine Emanuele Cavallo taglia le ancore ed il cavo che lega il vascello alla fortezza. Viene effettuato l’abbordaggio. La caracca si insabbia a Sampierdarena ed i francesi a bordo si arrendono. L’Ornesan è catturato; dei 32 prigionieri, sei sono impiccati ed i rimanenti sono avviati al remo.

AprileFranciaInghilterra Spagna
Liberato, viene dirottato dal sovrano nella Manica per affiancare ancora una volta il Bidoux contro gli inglesi: scorta a Livorno alcuni capitani francesi e giunge a Petrieux. Si porta alla difesa di Brest. Allorché l’imboccatura di tale porto viene bloccata dalla flotta inglese e spagnola capitanata da Edward Howard, raggiunge il Bidoux nella baia dei Blancs-Sablons alla punta di Kermorvan: fa sbarcare i suoi uomini sulle scogliere che costituiscono un bastione naturale. Nella baia sono schierate in ordinanza 12 galee leggere e 4 galee bastarde ai suoi ordini.
GiugnoFranciaGenova
Al ritorno dalla Manica si prepara ad una nuova spedizione contro Genova. Prima di salpare il luogotenente del senescalco di Provenza, Claude d’Urre, signore di Puy-Saint- Martin lo investe  dei benefici attinenti all’ abbazia di Beaux. L’Ornesan prende parte all’azione a sue spese: la campagna gli costerà fra stipendi degli equipaggi, acquisto delle vettovaglie e delle munizioni poco meno di 15000 fiorini. Il giorno dell’Ascensione le sue navi sono di fronte alla punta del faro di Genova: la città subisce qualche bordata dei suoi cannoni prima che il corsaro si allontani. Negli stessi giorni l’Ornesan deve subire la cattura di 2 galee che gli sono conquistate con l’astuzia da Andrea Doria. Genova è riconquistata e persa dai francesi. L’Ornesan rientra a Marsiglia. E’ accolto con malumore dalla popolazione cittadina.
Settembre
Deve cessare dai suoi tentativi di approvvigionare i difensori di Capo di Faro capitanati dall’Houdetot. Ha, infatti, il compito di condurre a Rodi il nuovo Gran Priore dell’ordine Guy de Blanchefort succeduto ad Emeric d’Amboise. Prende il mare a fine mese. Prima di salpare un falco lacera la bandiera dell’ordine:  tale segnale provoca lo sbigottimento nei cavalieri secondo lo spirito dei tempi.
Novembre
Guy de Blanchefort muore durante la navigazione. L’Ornesan rientra a Marsiglia: la flotta è  messa in disarmo per ragioni economiche.
Dicembre
Viaggia di conserva con un’altra nave insieme con il suo galeone “La Brava”: le due imbarcazioni trasportano viveri e munizioni per i difensori di Capo di Faro. Si dirige verso Genova. Al largo della Corsica, a causa del cattivo tempo, non riesce ad impossessarsi di un galeone. Si avvicina al capoluogo ligure a prezzo di grossi sforzi: si accorge della presenza di 6 galee e ritorna a Marsiglia. Nel corso dell’anno il re Luigi XII lo infeuda ufficialmente del castello di Beaux, gli conferisce la dignità di ciambellano e quella di “Maitre d’hotel” del re. L’ordine gerosolomitano gli garantisce la commenda di Saint Vincent d’Olargue nello Herault.
1514
MaggioFranciaSpagnaIncrocia nei mari della Corsica: gli spagnoli gli conquistano il suo galeone.
AgostoFranciaGenovaE’ sventato da Andrea Doria un suo ulteriore tentativo di soccorrere Capo di Faro.
Ottobre
Segue il Bidoux in una scorreria lungo il litorale  di Varazze con il suo galeone e 2 brigantini. Assale 8 galeoni mercantili genovesi; uno di questi è dato alle fiamme. L’incendio si propaga a tutti i legni a causa del forte vento.
1515
FebbraioIn proprio

Dispone di una barza di 600 botti. Salpa da Marsiglia con 250 uomini a bordo. Naviga nelle acque della Sardegna.

MaggioIn proprioSpagna Corsari barbareschi

Si impadronisce sulle coste corse di una barza biscaglina, partita dalla Spagna e diretta a Chio (Khios) con olio e zucchero nella stiva. Si scontra nel canale di Piombino con alcune fuste di corsari barbareschi. Queste lo affrontano:  affonda 2 imbarcazioni. Giunge poi  nei pressi di Porto Ercole e si impossessa di 8 galeoni. I marinai nemici fuggono a terra.

1516
GennaioIl nuovo re Francesco I gli è favorevole. Lo accoglie a Marsiglia con il Bidoux; gli fa dono del “giardino del re Renato”, sito nella medesima città.
Giugno
Salpa da Marsiglia in testa alla flotta francese con il suo galeone “La Brava” ed un brigantino; lo affiancano il Bidoux con 6 galee ed il Servian con 2 galeoni ed un brigantino. Si porta a Genova. L’accoglienza dei genovesi nei suoi confronti è piuttosto fredda a causa di alcuni sue recenti azioni di guerra di corsa nei loro confronti.
AgostoFranciaCorsari barbareschi

Appoggia il cardinale di Salerno Federico Fregoso alla caccia di Curtogoli che sta infestando il Tirreno. Alla spedizione prendono pure parte Giovanni ed Antonio di Biassa, il Bidoux ed Andrea Doria. La flotta tocca Bonifacio e Calvi, giunge a Biserta (Banzart) ed entra nella laguna alla ricerca della flottiglia nemica forte di 15 fuste e di alcune galee. Dopo la vittoria vengono liberati i forzati cristiani al remo. Sono messi a sacco dai marinai genovesi e francesi i borghi di Biserta e date alle fiamme alcune imbarcazioni fatte porre a terra da Curtogoli in una fiumara. E’ perso del tempo prezioso. Alla difesa della città interviene un grande numero di mori. Si alza un forte vento e questo impedisce a 2 navi cristiane, penetrate nella laguna, ad uscirne: saranno catturate dagli avversari. La navigazione prosegue verso Tunisi; 3 schifi entrano nel porto di La Goletta, superano il fuoco di sbarramento di un forte, conquistano e prendono a rimorchio una galea catturata da Curtogoli ai genovesi l’anno precedente a Cipro. L’azione continua sul litorale maghrebino fino all’isola di Gerbe (Djerba): sono date alle fiamme molte fuste e vengono effettuate alcune scorrerie a terra.  Curtogoli si trasferisce sulla costa albanese.

Ottobre dicembre
Affianca Pietro Navarro in una nuova spedizione contro i corsari barbareschi. Salpa da Marsiglia. Le condizioni atmosferiche sono pessime e le tempeste si rivelano di una rara intensità. 2 sue galee, peraltro già danneggiate nella recente azione ai danni di Biserta, mostrano evidenti segni di cedimento. L’Ornesan deve rientrare a Marsiglia. All’altezza di La Ciotat si ammutina la ciurma di una di queste: i galeotti si impadroniscono della nave e gettano in mare il capitano e gli altri ufficiali. Costoro sono salvati dall’altra galea che, finalmente, tocca Marsiglia. Nel successivo 1517 l’Ornesan si collega a Rodi (Rodhos) con il Bidoux; saccheggia le coste greche.
1518
Aprile
Ha il compito con il fratello, il Saint-Blancard, di pattugliare le coste della Provenza (Provence).
GiugnoFranciaCorsari barbareschiArma a Rodi 6 galee.
Agosto

Lascia le isole di Hyères e raggiunge Piombino con 4 galee, un galeone, una barza e 2 fuste. Si sposta a Civitavecchia; si congiungono alla sua squadra le galee pontificie.

Autunno
Allorché alcune galeotte barbaresche desolano le coste liguri e provenzali viene diffidato dalle autorità delle isole di Hyères di mettersi alla loro caccia.
Novembre
Giunge a Marsiglia il cardinale Luigi d’Aragona e si incontra con il corsaro. In tale periodo l’Ornesan ha il comando di un galeone armato con 12 cannoni, 12 falconetti e 100 archibugi. Il galeone si chiama, secondo i casi, “Santa Maria”, “La Bavosa” oppure “La Brava”. Sempre nel porto di Marsiglia si trova un’altra grossa nave di sua prorietà, “La Maddalena”, detta anche “La Messinessa” ed una galea disarmata. Nell’anno è nominato luogotenente generale delle galee.
1519
AprileArma alcune navi in Provenza.
Luglio

A Marsiglia con 3 galee. Nello stesso mese cattura fra Jannuzzo e si impossessa dei suoi beni: il corsaro viene ucciso. Ritorna a Marsiglia.

SettembreFrancia

Entra in Genova con Andrea Doria: i due ammiragli sono alla testa di 23 galee e di 2 galeoni.

NovembreIn Provenza. Ha un grave litigio con Pietro Navarro.
1520
FebbraioGiunge a Genova.
AgostoFranciaImpero ottomano
A Marsiglia. Lo Chanoy ha il comando della flotta destinata a difendere Rodi dagli ottomani. l’Ornesan litiga con il capitano generale che gli revoca il comando di 2 galee reali. Il corsaro si ritira dalla spedizione;  il comando delle galee della squadra di Levante è concesso al fratello, il Saint-Blancard.
1521
MarzoIn Francia. Sta allestendo una nuova flotta.
Settembre

Con il Saint-Blancard (4 galee e 2 barze francesi) ed una nave del gran maestro dell’ordine dei cavalieri di Rodi Philippe Villiers de L’isle-Adam, guidata dal Bidoux, investe un vascello del viceré di Napoli: la nave è diretta verso Napoli e sta trasportando 700 balle di panno per velature del valore di 100000 ducati. Tali materiali saranno utilizzati per equipaggiare la grande caracca dell’ordine,  vittima di recente di un grave incendio nei pressi di Marsiglia.

Ottobre

Accompagna a Rodi il Gran Maestro. Per strada si appropria del galeone di Messina sul quale sono caricate merci appartenenti a Paolo Vettori.

NovembreA La Spezia. Ha il comando di una squadra di 9 barze, 6 galeoni e 4 galee.
1522
Gennaio
Scorta a Livorno alcuni cardinali che devono recarsi a Roma per il conclave in cui sarà eletto papa Adriano VI. Rimane nelle acque di La Spezia per dare la caccia alle navi che sorprende isolate.
Aprile

Si trova in Provenza con 37 vele, per lo più barze: cattura 3 navi spagnole ricche di merci.

MaggioFranciaImpero
Andrea Doria e Pietro Navarro si portano a Marsiglia per preparare una spedizione di soccorso a Genova. La presenza del Doria provoca una pratica retrocessione nella scala di comando per l’Ornesan e per il Saint-Blancard. Da qui sorgono gelosie e tensioni dei due capitani provenzali nei confronti del genovese.
SettembreFranciaImpero ottomano

Si trova nel golfo di Squillace con 4 galee; appoggia Andrea Doria che ha a sua disposizione 14 galee sottili. I due capitani attendono le navi che devono giungere da Napoli per soccorrere Rodi dall’attacco portato dagli ottomani.

1523
Settembre
Alla morte del papa Adriano VI con Andrea Doria ed il fratello Saint-Blancard conduce a Livorno i cardinali francesi che devono prendere parte a Roma al conclave che si concluderà con la nomina a pontefice di Clemente VII.
1524
MarzoIn proprioGenova

Si accompagna con il Salman (2 galeoni) ed un altro francese di nome Bernardino (un galeone); giunge a Sciacca. Sono catturate dai tre corsari 16 navi, tra cui una caracca genovese di 3500 salme, altri bastimenti di 2400 salme, altri ancora, più piccoli, di 800 salme: trasportano tutte per lo più frumento anche se non mancano altre mercanzie nelle loro stive. La caracca viene trainata; 6 navi sono riscattate dai proprietari: il bottino è valutato in 20000 ducati. I tre corsari si spostano nel golfo di Tunisi e vi catturano una barza, la “Perla” (14000 ducati di merci), ed una nave ragusea (di Dubrovnik), che viene lasciata andare libera.  Salman si trasferisce nei pressi di Lipari mentre l’Ornesan continua a fare molti danni nelle acque di Malta.

Aprile Maggio

I tre corsari si ritrovano all’isola di Favignana e da qui fanno ritorno a Marsiglia. Ritorna al servizio del re in occasione dell’invasione della Provenza da parte degli imperiali del Connestabile di Borbone e di Ferdinando d’Avalos. Ha l’incarico di luogotenente di Antoine de La Fayette. Sorprende all’imboccatura del Var Ugo di Moncada, lo mette in fuga e si colloca sotto il forte di San Giovanni. Ha un ruolo attivo nella difesa di Marsiglia.

GiugnoFranImpero
Con il fratello imbarca a Savona il re di Francia Francesco I. Le 6 galee (di cui 4 sono comandate dal Saint- Blancard ) sono tutte dipinte di nero a causa delle recente morte della moglie del sovrano.
Luglio
Andrea Doria ed il Saint-Blancard si impadroniscono nei pressi di Villafranca di un brigantino proveniente da Barcellona. Su esso sta viaggiando il principe d’Orange, Philibert de Chalons. I due capitani litigano perché si ritengono ciascuno autore della cattura: l’Ornesan aiuta il fratello a prendere il prigioniero ed a condurlo a Marsiglia. Tocca La Ciotat con 14 galee e numerosi brigantini: a Marsiglia ritrova il Bidoux.
1525
Giugno
Con i suoi 2 galeoni scorta il re Francesco I che, fatto prigioniero nella battaglia di Pavia, viene condotto in Spagna. Alla missione di scorta prendono pure parte 15 galee spagnole comandate da Rodrigo Portundo e 6 galee del fratello con equipaggio spagnolo. Su queste ultime sono imbarcati il Saint-Blancard ed il capitano generale della flotta francese Annes de Montmorency.
…………………………La città di Tolosa (Toulouse) fornisce alcuni forzati alle sue galee sottili. Scorta a Roma con le sue navi i cardinali di Borbone e di Lorena.
1526
MarzoIn proprioImpero
Con Andrea Doria ed il Saint-Blancard si impadronisce nelle isole Hyères di una nave catalana. A seguito di tale episodio i consoli di Barcellona inviano una lettera di protesta al re di Francia.
Maggio

Ha il compito di armare 4 galee. Nello stesso mese si sparge la notizia della sua morte: tale annuncio viene presto smentito.

LuglioFranciaImpero

A Marsiglia, con un galeone e 2 galee: affianca Pietro Navarro (dal quale viene nominato suo luogotenente) nella spedizione comandata da quest’ultimo ai danni di Genova.

SettembreSi porta dapprima al largo di Genova; rientra, quindi, a Marsiglia.
Novembre

Con Pietro Navarro ed Andrea Doria partecipa alla battaglia di punta Chiappa, nelle vicinanze di Portofino. Viene affondata una nave spagnola con 300 uomini; il suo galeone “La Brava” subisce forti danni.

1527
Ottobre
Il rifiuto di obbedire ad un ordine lo fa cadere in disgrazia a corte; viene sostituito da Andrea Doria nell’incarico di luogotenente della squadra delle galee di Levante. D’altra parte, sofferente di calcoli renali, è inattivo da qualche tempo.
Novembre

Appoggia, contro l’opinione di Andrea Doria, il progetto di Renzo di Ceri di assalire la Sicilia.

1528
Aprile
Muore a Marsiglia nel suo palazzo. E’ sepolto con il Vangelo in mano. Nel suo testamento lascia il galeone “La Brava” e tutti i pezzi di artiglieria in eredità all’ordine gerosolomitano; distribuisce pure i suoi beni in parte ai suoi compagni di ventura, in parte al convento dei frati predicatori. Viene seppellito nella loro chiesa. Il re Francesco I si appropria arbitrariamente dei suoi beni disattendendo le sue indicazioni testamentarie.

CITAZIONI

-“Insignis pirata, qui mirabili arte galeonum aedidificaverat, navemque cantabricam delegerat, cum quibus ceteras omnes naves velocitate cursus superabat.” Senarega

-“Corsaro famosissimo.” A. Giustiniani

-“Deviendrait le plus grand corsaire provençal du temps et obtiendrait le titre de signeur des Baux…Si le “grand corsaire”, comme on l’appelait, est aujourd’hui oublié, il néanmoins laissé des traces visibles avec l’édification, à ses frais, de l’une des tours du chateau d’If, de la Tour royale de Toulon, ainsi que la reconstruction de la ville des Baux et de son église, chef-d’oeuvre architectural de la Renaissance, encore admiré.” Garnier

-“Il demeure bien des zones d’ombre dans l’histoire personnelle de Bernardin dont se détachent avec clarté les actions en Méditerranée, tant dans la course qu’en escadre, lors des guerres d’Italie menées par les rois de France.” M.C. Célérier

-“Je ne crois pas qu’il fut de la trés illustre & ancienne maison de Beaux..Ce seigneur s’étant adonné aux armes en ses jeunes ans plus sur mer que sur terre s’acquit la reputation d’un des meilleurs Capitaines de la mer Méditerranér.” De Ruffel

Fonte immagine: randojp.free.fr

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